Dopo aver visto, recentemente, i minimi del dollaro, il mercato sta vivendo una fase di congestione vicino a tali livelli, segnale che il trend non ha ancora iniziato una benché minima fase di correzione, che parrebbe dovuto sotto il profilo grafico e non solo.
Dati migliori del previsto ma la Fed non sembra fare marcia indietro
La narrazione, dopo gli ultimi dati di ieri, che negli Stati Uniti hanno evidenziato una disoccupazione settimanale ancora in calo, è sempre la stessa con i funzionari della Fed che alimentano ancora la richiesta di rialzo del costo del denaro e, anche se prima o poi si arriverà al picco, appena sopra al 5%, non è detto che cominci la fase di allentamento immediatamente, anzi.
Le voci che circolano infatti parlano di sei mesi di tassi invariati, e in aggiunta dichiarazioni che specificano che gli obiettivi al 2%, che fanno parte della forward guidance di quasi tutte le banche centrali, siano ormai divenuti obsoleti e in qualche modo, per evitare inflazione strutturale nel prossimo futuro, il livello target debba esser alzato.
L’inflazione giapponese sale ai livelli più alti dal gennaio del 1991
Intanto questa notte sono usciti i dati sull’inflazione giapponese, arrivata al 4% a dicembre contro il 3.8% del dato precedente, il livello più alto dal gennaio del 1991. Tra le ragioni dell’impennata dei prezzi uno Jpy debole e i prezzi delle materie prime. Tra le varie componenti, si segnala la salita dei prezzi degli alimentari, a +7% dei consumi di carburante, luce e acqua, a + 15%, e soprattutto gas ed energia elettrica oltre il 20%.
Questo inizio di 2023 appare realmente confuso
Chi si aspettava uno Jpy in rialzo è rimasto deluso dato che probabilmente era salito nelle settimane scorse ed ora invece ha perso terreno soprattutto in ragione di chiusure di posizioni short UsdJpy e prese di beneficio di posizioni precedenti. Il prezzo infatti, dai minimi di ieri a 128.00 area è salito sopra in area 129.30 e pare al di là di correzioni, in una chiara fase di accumulazione di recupero di dollaro. Questo potrebbe alimentare la ripresa del biglietto verde anche contro euro e sterlina, oltre alle oceaniche. Ma bisognerà aspettare di vederci chiaro, perché francamente questo inizio di 2023 appare realmente confuso, sotto ogni punto di vista.
Sappiamo che la recessione, per molte aree, è alle porte, visto il perdurare di prezzi alti e rallentamento contestuale della domanda, ma ciò paradossalmente è vissuto come un fatto positivo dai mercati, mentre le notizie che escono e che evidenziano una tenuta della congiuntura diventano motivo per vendere equity. Forse, da questo punto di vista, il mercato valutario sembra più razionale, dato che comunque vende dollari in ragione dell’idea che comunque la recessione si avvicina anche ad ovest. In ogni caso tecnicamente ci troviamo in una fase che potremmo definire di climax, ovvero di oscillazioni volatili a ridosso di livelli sensibili di massimi o minimi di medio o lungo termine.
Sull’EurUsd tali livelli sono posti a 1.0880 1.0900 mentre sulla sterlina a 1.2440. Interessante notare come sulle oceaniche questa fase di correzione sembri già in atto, come se anticipassero le mosse anche delle majors, con AudUsd a ridosso dei primi supporti chiave posti a 0.6880. NzdUsd che sembra aver fatto un bel doppio massimo a 0.6520 30 area e potrebbe cominciare a distribuire.
Calendario economico di oggi
Sul fronte dati in Cina questa notte la Banca Centrale Cinese, la Pboc, ha mantenuto i tassi invariati per il quinto mese consecutivo, al 3.65% (LPR, utilizzato per i prestiti a famiglie e imprese), mentre il tasso quinquennale, utilizzato per i mutui, è rimasto stabile al 4.3%. Stamani, il focus è sulle vendite al dettaglio inglesi tra poco alle 8 e poi vendite al dettaglio canadesi e a seguire i dati sul mercato immobiliare Usa.
Saverio Berlinzani per ActivTrades.
Profilo dell’analista
Saverio Berlinzani
Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.
In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).
Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società Broker Forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività Forex attraverso una chat e un webinar live.
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