La settimana finale di giugno ha confermato che le banche centrali non hanno intenzione di abbandonare la loro politica di innalzamento dei tassi di interesse, al fine di frenare l’inflazione. I dati macroeconomici degli Stati Uniti, punto di riferimento per l’economia globale, continuano a sorprendere, rafforzando la posizione della Federal Reserve.
In particolare, i settori immobiliare e dei beni durevoli hanno mostrato una notevole forza e vitalità, indicando che l’economia sta assorbendo in modo positivo l’incremento continuo dei tassi da parte della banca centrale. Tuttavia, le conseguenze di tassi persistentemente alti potrebbero emergere nel lungo termine.
A Sintra, Powell ha confermato che il costo del denaro necessiterà ulteriori aumenti e l’inflazione non si stabilizzerà fino al 2025. Ciò porta all’aspettativa di un prossimo rialzo a luglio e, forse, un ulteriore aumento a novembre. Inoltre, l’ultimo dato del PIL del primo trimestre è stato rivisto al rialzo al 2%, e la fiducia dei consumatori ha registrato una crescita a 109.70.
L’Europa e i Tassi di Interesse
Nonostante la probabile tendenza all’aumento dei tassi di interesse, confermato anche da Christine Lagarde, l’Europa non mostra la stessa resilienza economica. I Pmi di giugno sono scesi in tutte le regioni, con un calo particolarmente significativo nel settore manifatturiero.
Tuttavia, è importante sottolineare che non tutta l’Europa è in calo: Spagna e Francia mostrano una crescita economica, mentre la Germania è in recessione tecnica. Anche l’Italia sta mostrando segni di miglioramento. Tuttavia, nonostante queste divergenze, la BCE ha deciso di mantenere la politica monetaria rigida.
L’Asia e il Resto del Mondo
Nel frattempo, l’Asia continua a vedere una lenta ripresa della Cina, con i mercati azionari che a giugno hanno registrato un guadagno del 2.07%. Al contrario, negli Stati Uniti, i tre indici principali – Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq – hanno realizzato rispettivamente il 3.11%, il 4.54% e il 4.74%. In Europa, nel mese di giugno, la performance migliore è stata quella del Ftse Mib (+4.93%), mentre il peggiore è risultato il Ftse 100 inglese con un -2.04%. Anche il Dax ha chiuso in leggero rosso con un -0.04%.
Valute e Materie Prime
Sul fronte delle valute, il mese di giugno è stato caratterizzato da movimenti ridotti delle principali coppie di valute, con un EurUsd neutrale e una sterlina (Cable) che ha mostrato una maggiore resilienza rispetto all’Euro. Questo può essere attribuito all’atteggiamento aggressivo della BoE sui tassi, data l’inflazione ancora alta in UK.
Al contrario, UsdJpy è stata la coppia di valute che ha registrato la maggiore variazione, salendo oltre il 4.5%. Le valute legate alle materie prime hanno mostrato una volatilità significativa, con AudUsd e NzdUsd che hanno mostrato una dinamica simile.
Infine, il dollaro canadese ha guadagnato circa il 3.5% sul dollaro statunitense, testando i primi livelli di supporto a 1.3120. Tra le valute emergenti, la lira turca continua a perdere valore, nonostante il cambio della leadership alla Banca Centrale.
Per quanto riguarda le materie prime, il WTI e il Brent hanno mostrato un andamento laterale, mentre l’oro ha registrato un calo di quasi 200 dollari, con un livello di supporto chiave a 1.842 dollari.
Dati Macro Economici Futuri
Questa settimana porterà la pubblicazione dei Non-Farm Payrolls americani, uno dei dati macroeconomici più attesi. Inoltre, i Pmi cinesi e americani saranno pubblicati lunedì, con aspettative di un calo.
La RBA si riunirà all’inizio della settimana per decidere sui tassi di interesse, con la probabilità di un ulteriore rialzo. Gli indicatori dei servizi Pmi per la Cina, il Giappone, l’Europa e il Regno Unito verranno anch’essi rilasciati. Mercoledì, i dati americani ADP e i Jolts Openings saranno pubblicati.
Nonostante l’approccio estivo possa portare un calo dei volumi, l’alto livello di incertezza potrebbe favorire un aumento della volatilità nel mercato. Le mosse delle banche centrali, i dati macroeconomici e l’andamento delle valute e delle materie prime saranno cruciali per determinare l’andamento del mercato.
Commento di Saverio Berlinzani per ActivTrades.
Profilo dell’analista
Saverio Berlinzani
Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.
In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).
Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società Broker Forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività Forex attraverso una chat e un webinar live.
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