Il trading è una attività dove la formazione e l’esperienza giocano un ruolo fondamentale. Spesso si pensa che entrare sul mercato nel momento migliore sia l’unica cosa che conta, in realtà quello che conta maggiormente è quando uscire da un trade.
Uscire da un trade determina il profitto o la perdita di quella operazione. E’ per questo che una delle domande più comuni quando si fa trading è quando è il momento giusto per chiudere l’operazione. Saper uscire nel momento giusto può rendere l’investimento molto profittevole.
Il primo obbiettivo quando si fa trading è quello di proteggersi da eventuali perdite. Il secondo obbiettivo è invece quello di coprire i costi e prendere un profitto appena possibile.
Uscire da un trade non è semplice, i professionisti discutono incessantemente su quali siano i punti ideali di uscita delle proprie operazioni. La cosa più importane e obbiettivo di trader con esperienza, è quello di proteggere il proprio capitale appena si è aperta un trade.
Altro obiettivo è coprire i costi e prendere un profitto appena possibile. Due regole molto importanti che dovrebbe essere ben chiare a tutti gli aspiranti trader.
Strumenti per uscire da un trade
Un aspetto essenziale per uscire correttamente da un trade, è quello di impostare un target di profitto ad un determinato livello do importo. Vale lo stesso discorso per il rischio massimo a cui si è disposti a correre aprendo tale operazione di trading.
Per non permettersi di sbagliare, il trader dovrebbe dall’apertura di un trade inserire nella piattaforma sia l’ordine di stop loss che quello di take profit.
E’ fondamentale costruire una strategia di trading se l’obbiettivo è di fare profitti nel mondo del trading e negli investimenti in generale.Lo stop loss è uno degli aspetti più fondamentali della propria strategia di trading, in quanto consente di fermare le perdite di una certa posizione settando il prezzo al quale la posizione si dovrà chiudere.
Se lo stop loss serve a proteggere un investimento da un’eventuale perdita, il take profit serve ad assicurare che l’operazione chiuda con un profitto certo. Si tratta di un ordine inserito ad un livello di prezzo che viene impostato nella direzione in cui si è previsto che si muoverà il prezzo. Proprio come avviene con lo stop loss, se il livello di take profit viene raggiunto mentre la posizione è aperta questa verrà chiusa in automatico.
Impostare correttamente lo stop loss e take profit permetterà di sapere con certezza la cifra che saresti disposto a perdere. Grazie a questi due strumenti potrai tenere sotto controllo i tuoi potenziali guadagni e perdite previste, e gestire così al meglio il capitale nel lungo termine.
Quando uscire da un trade
E’ molto importante inserire lo stop loss al livello di prezzo più adatto in quanto aiuta a rispettare la propria strategia di trading, evitando gli errori dovuti dall’emozione o alla psicologia del trading.
L’ampiezza dello stop loss è uno di quei fattori estremamente importanti per capire il rischio complessivo della trade, mettendo in rapporto la massima perdita al possibile profitto della posizione che stiamo andando ad aprire. Il consiglio è quello di impostare lo stop loss ad un livello compreso tra 1-2% del proprio account totale.
Sono tre i metodi più utilizzati per uscire da un trade inserendo lo stop loss in modo corretto:
- Stop loss sui livelli di supporto e resistenza
- Stop loss sulla volatilità
- Stop loss a percentuale
Stop loss sui livelli di supporto e resistenza
Sicuramente una delle tecniche più utilizzate, supporto e resistenze sono per molti i punti livelli dove impostare i propri stop loss. Mettete lo stop loss sotto un supporto dopo aver aperto una operazione di acquisto, o sopra una resistenza per una operazione di vendita.
Ne abbiamo parlato ampiamente su questo articolo: Analisi tecnica: Come tracciare i livelli di supporto e resistenza
Stop loss sulla volatilità
La volatilità è un elemento fondamentale nel trading. E’ il valore che ci dice quanto una coppia di valute, azione, indice, materia prima tende a muoversi.
Ci sono asset (esempio le criptovalute) o valute in determinati momenti come la pubblicazione di notizie economiche importanti, registrano forti variazioni di prezzo da una direzione all’altra. Questo vuol dire che se una coppia di valute si muove di 50 pips, mettere 20 pips di stop loss potrebbe non essere una mossa esatta.
Per calcolare la volatilità ed inserire in modo corretto lo sotp loss, viene utilizzato lo strumento “le bande di bollinger“, presenti nelle maggior parte delle piattaforme di trading. Con le bande di bollinger si riesce a capire bene la volatilità su un dato timeframe. Se fate una trading a medio termine, utilizzate le bande di bollinger con i settaggi standard su chart daily, la corretta impostazione dello stop loss al di fuori delle bande.
Stop loss a percentuale
Con questa tecnica il trader andrà ad inserire lo stop loss in percentuale al proprio account. Esempio se lo mettiamo allo 0.5% significa che quando lo stop loss sarà toccato, si avrà perso lo 0.5% del proprio account.
Questo è un metodo utilizzato per tenere sotto controllo la perdita ma ritenuto da molti trader non uno dei metodi migliori.
Conclusione
Individuare il livello per uscire da un trade con precisione non è affatto facile. Disciplina, tecnica ed esperienza ti permetteranno di trovare il giusto metodo da utilizzare.
Ti consiglio inizialmente di mettere in pratica le proprie strategie su un conto demo o investendo piccoli importi. Solo in questo modo si potrà affinare le proprie tecniche e poter puntare su profitti a lungo termine.
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