Il rafforzamento dello Yen potrebbe anticipare la discesa dei mercati azionari

Oggi si chiude una settimana caratterizzata dal ritorno prepotente dello Yen, che fino a metà della settimana scorsa, appariva come la vittima sacrificale all’interno del panorama valutario. Avevamo peraltro richiamato la possibilità di una correzione, che è finalmente emersa, in un contesto fatto di movimenti soprattutto sui cross, ovvero sui cambi non legati al dollaro.

I mercati azionari sono sempre sui massimi, sostenuti anche dalla nuova liquidità che giunge dagli stimoli fiscali che il Governo Biden ha stanziato. La correlazione intermarket, che avrebbe dovuto mostrare un dollaro in indebolimento, è cambiata e il biglietto verde, al di là di movimenti up and down legati ad una diversificazione di portafoglio in atto, ha terminato, almeno per ora, la sua corsa al ribasso iniziata nel 2020. Non sappiamo se riprenderà, ma a giudicare dalla price action attuale, non sembrerebbe così probabile.

La settimana quindi, si sta concludendo con una reazione dello Jpy contro le principali valute, a cominciare da GbpJpy, ma in parte anche CadJpy. Un ritorno della valuta rifugio che sembrerebbe legata, secondo alcuni, ad alcune operazioni effettuate da qualche investitore qualificato sul Vix, ovvero quello che molti chiamano l’indice della paura di Wall Street. A giudicare da queste voci, uno o più trader avrebbero scommesso circa 40 milioni di dollari sul fatto che il Vix romperà quota 25 e salirà a 40 entro metà Luglio 2021. Da segnalare che l’indice quota in area 17.00, e si trova sui minimi dal Febbraio 2020.

Cosa significa tutto ciò? Che qualcuno scommette sulla correzione o sulla discesa dei mercati azionari. Se accadesse oggi, cosa potrebbe capitare alle principali valute? Considerando il fatto che ciò potrebbe allontanare il tapering, e conseguentemente il rialzo dei tassi negli Usa, da questo punto di vista, un aumento dell’avversione al rischio potrebbe far ritornare il dollaro valuta rifugio, e di conseguenza alimentarne la ripresa. Ma il paradosso è anche il fatto che, se invece avessimo un periodo prolungato di ulteriore appetito al rischio, come quello vissuto fino ad oggi, il biglietto verde potrebbe comunque salire in quanto valuta da investimento, in prospettiva di un possibile futuro rialzo del costo del denaro da parte della Fed. La contraddizione appare evidente ma dipende dallo status che assume il biglietto verde in entrambe le eventuali circostanze. Questo non significa che la divisa americana non possa scendere, specie se emergesse il timore che la ripresa economica venisse allontanata nel tempo o addirittura negata.

Detto questo, la settimana entrante si apre con le vendite al dettaglio in Europa, a cui seguirà il dato sull’inflazione Usa, martedì, attesa a +1.3% su base annua nel dato core e +1.7% sul dato che esclude alimentari ed energia. In seguito usciranno i dati Usa su produzione industriale, manifatturiera, vendite al dettaglio, così come i dati sul mercato immobiliare venerdì prossimo, unitamente a quelli sullo stato di salute dell’economia redatto dall’Università del Michigan, un possibile market mover. Da segnalare anche i numeri su produzione industriale e manifatturiera, nonché sulla bilancia commerciale del Regno Unito, l’indice Zew e l’inflazione tedesca, attesa a +1.6% su base annua.

Insomma un periodo da vivere intensamente, nel quale, a nostro avviso, continuerà il trading range dei principali rapporti di cambio, con movimenti interessanti ancora sui cross. Sotto osservazione lo Jpy, come dicevamo, ma anche la sterlina che si sta decorrelando nuovamente dall’Euro, e si rivela assai interessante sotto il profilo della #volatilità. Oceaniche e Cad restano per ora nel limbo, in attesa di qualche evento che possa muovere i cambi che si trovano in una fase di consolidamento e di equilibrio temporaneo.

Saverio Berlinzani per ActivTrades.

Profilo dell’analista

Saverio Berlinzani

Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.

In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).

Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.

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