La Fed lascia invariati i tassi. Rimandato a settembre l’annuncio del “tapering”

La Federal Reserve, come ampiamente previsto, lascia i tassi invariati allo 0.25%, e la prima reazione dei mercati è stata quella di acquistare dollari, poi ribaltata con le parole di Jerome Powell durante la conferenza stampa.

Il voto dei rappresentanti del Fomc è stato confermato all’unanimità. Nello statement si legge che l’economia ha fatto ulteriori progressi tendenti al raggiungimento degli obiettivi di crescita, di inflazione e occupazione. Per il momento nessun tapering, ma ci si avvicina progressivamente al momento in cui inizierà una riduzione negli acquisti di titoli. Per il momento però la Fed prosegue negli acquisti mensili di 80 miliardi mese di treasuries e 40 miliardi di mortgage back Securities, ovvero acquisti di titoli azionari con a garanzia dei mutui con ipoteca. Secondo i rappresentanti del board, i rischi per l’economia permangono, in ragione delle nuove varianti del virus, ma i progressi realizzati con il programma di vaccinazioni ne mitiga l’impatto.

L’inflazione è salita, e potrebbe continuare a crescere nel breve termine, ma resta temporanea e non strutturale. Nella conferenza stampa successiva alla decisione, Jerome Powell si è dimostrato ancora una volta un abilissimo stratega, specie nella comunicazione, perché di fatto è riuscito a parlare di tapering che prima o poi verrà introdotto, probabilmente nella riunione di settembre, senza alterazioni dei rendimenti dei titoli di stato decennali, che sono addirittura scesi all’1.238%. Powell ha detto che la politica monetaria rimarrà accomodante fino a quando il recupero della congiuntura sarà completato. Il mercato del lavoro ha continuato a far registrare progressi anche se c’è spazio per ulteriori miglioramenti. L’inflazione potrebbe essere più alta ancora e durare più del previsto e se dovesse diventare persistente, la Fed avrebbe gli strumenti per intervenire. Powell ha poi dichiarato che all’interno del board si è parlato di tapering ovvero di riduzione degli acquisti di titoli, riaffermando che la Fed lo dichiarerà con anticipo. Ovviamente tutto dipenderà dai dati che usciranno da qui a fine anno. Anche i settori più colpiti dalla pandemia hanno mostrato miglioramenti anche se restano rischi per le prospettive economiche, che non vanno sottovalutati.

La reazione del mercato, dicevamo, è stata quella di vendere dollari con l’EurUsd tornato sopra 1.1830, il Dollar Index a ridosso di 92.00 con chance di vedere a breve anche 91.60-65. Il Cable si avvicina rapidamente a quota 1.4000 mentre il UsdJpy scivola lentamente pur restando abbondantemente sopra il supporto chiave di 109.10-20 area. Anche le oceaniche sembrano voler rialzare la testa con AudUsd a ridosso della resistenza di breve 0.7400 e NzdUsd non lontano dalla soglia psicologica di 0.7000. Risale pure il Gold, tornato in area 1.820, all’attacco delle resistenze a 1835-1840, così come il petrolio che si avvicina a quota 73.00 e spinge UsdCad sotto 1.2500, sui supporti di breve e medio termine posti in area 1.2440-50.

In questo momento andare contro l’onda ribassista di dollari potrebbe essere una strategia pericolosa, e conviene probabilmente attendere che le price action si fermino sulle prime aree di congestione. Andare contro il dollaro potrebbe però essere altrettanto inefficace, specie se alla fine il mercato resterà nei trading range delle ultime settimane. Forse è il momento di lasciar sfogare il mercato ed entrare solo alla rottura dei precedenti livelli di congestione di medio e lungo periodo.

Sul fronte dati oggi è giornata abbastanza interessante in quanto riceveremo i dati sull’occupazione tedesca, poi quelli inglesi sui mutui e crediti al consumo, mentre alle 11.00 verranno pubblicati i numeri sulla fiducia dei consumatori di eurozona, oltre alle aspettative sull’inflazione. Questo pomeriggio alle 14.00 i dati sull’inflazione tedesca, e quindi la prima rilevazione del secondo trimestre del Pil Usa oltre ai dati settimanali sull’occupazione. Insomma sta per iniziare il mese di agosto che è stato spesso parecchio ballerino sui mercati. Stiamo in campana, come si suol dire.

Saverio Berlinzani per ActivTrades.

Profilo dell’analista

Saverio Berlinzani

Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.

In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).

Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.

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