Come ogni anno, anche a inizio 2018 i Big dell’economia si stanno ritrovando a Davos, in Svizzera, per parlare di investimenti e tendenze future del mondo.
Ray Dalio, fondatore dell’hedge fund numero uno al mondo, Bridgewater Associates, si è dichiarato ancora sicuro su Wall Street, mentre pare che abbia aumentato la sua esposizione (peraltro risibile sul totale del portafoglio della sua azienda) ribassista su Piazza Affari.
Il gestore ha rimarcato come le attuali condizioni di mercato restino favorevoli per le borse: c’è molta liquidità in giro, l’inflazione tende a risalire ma senza drammi tali da spaventare le banche centrali e c’è molto bonus di forza per gli stimoli della riforma fiscale.
Sono dello stesso parere di Dalio (scrive Giovanni Lapidari), che infatti crede che pur essendo il meglio del rally alle nostre spalle, manchi ancora la parte finale di questa salita epocale, quella più vistosa ed esplosiva.
Concordo, e non da oggi (leggasi le newsletter precedenti) sul fatto che l’unica turbativa per le borse può essere l’incremento – al momento ancora acerbo – dei tassi di interesse Usa. Per queste evenienza, tutti aspettiamo la Fed, che pertanto si confermerà ancora di più come vero e unico market mover dei mercati.
Vero è che Goldman Sachs ha lanciato ieri un nuovo allarme doppio: prezzi elevati e anche appetito verso il rischio a livelli record.
Io misuro questo con l’indicatore Lapidari Sentiment, ma oggettivamente altro non possiamo fare se non accettare che questa progressione rialzista delle borse si poggia su dati macroeconomici robusti e che pertanto solo un ribilanciamento a favore del rendimento dei Bond potrà, se del caso, attenuare.
Ieri le borse Usa hanno ritoccato al rialzo i loro record, con la giustificazione che le stime sugli utili aziendali sono da rivedere al rialzo, aiutate in questo dalla debolezza del dollaro.
Debolezza di dollaro e forza peraltro bellamente ignorata ieri dal Dax, mentre solo Ftsemib40, Eurostoxx e indici bancari europei hanno dato flessioni; da più parti si ritiene che Ue non abbasserà la vigilanza sul sistema bancario dell’eurozona, partendo ovviamente da dove maggiore è la massa dei crediti deteriorati. Questo spiega il declino post gap in apertura della borsa italiana visto nella scorsa seduta.
In sintesi, più si prosegue su questa salita, più e con sempre maggiore convinzione lancerò segnali di prudenza, anche se per adesso non vi è alcun segnale di perdita di spinta/divergenza ribassista multiframe che ci indichi l’imminenza della fine del rally.
Bisogna in tal senso vivere alla giornata e sempre vigili, altro non è dato fare.
I livelli di equilibrio per oggi sono così da me identificati:
- 13.568 per il Dax
- 3664 per Eurostoxx
- 160.81 per il Bund
- 23.825 per Ftsemib40
- 2.839 su SP500
- 6.960 per Nasdaq
- 26.200 per Dow Jones
- 1340 per Oro
- 1.2283 per EurUsd
- 110.35 per UsdYen
Buon trading a tutti
Giovanni Lapidari per ActivTrades
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