La settimana in corso si profila come un punto chiave per i mercati finanziari, e potrebbe rappresentare un momento di svolta – o perfino di inversione – per i tassi di interesse.
Nonostante l’attuale clima di incertezza, potrebbe essere determinante l’approccio delle banche centrali, tese tra la necessità di combattere l’inflazione e il timore delle conseguenze di una politica monetaria troppo aggressiva.
La Posizione delle Banche Centrali
Alcuni sostengono che le banche centrali potrebbero accettare una futura recessione come prezzo da pagare per limitare l’aumento dei prezzi. Secondo questa visione, il raffreddamento della domanda globale potrebbe essere l’unico modo per ricondurre l’inflazione al target di medio termine del 2% fissato dalle principali autorità monetarie.
Un appuntamento cruciale si profila per il 14 giugno, data in cui la Federal Reserve deciderà i tassi di interesse. Questa decisione potrebbe segnare il futuro delle price action, influenzando gli scenari economici dei prossimi mesi. Le aspettative attuali suggeriscono che i tassi rimarranno invariati al 5,25%, sebbene alcune voci suggeriscano un possibile aumento di 25 punti base in seguito ai recenti dati macroeconomici.
La decisione sui tassi sarà sicuramente influenzata da una serie di dati macroeconomici. Il Dipartimento del Commercio rilascerà le cifre sull’inflazione, attese in calo al 4,1% nel dato core e al 5,2% nel dato generale. Inoltre, saranno considerati i dati sulle vendite al dettaglio, la produzione industriale, la fiducia dei consumatori, l’indice manifatturiero e i dati sull’attività economica di Philadelphia e New York.
La Reazione dei Mercati
Le decisioni della Federal Reserve avranno un impatto significativo sui mercati, in particolare su azionario USA e sul dollaro.
Allo stesso tempo, altri paesi saranno al centro dell’attenzione. La Bce è attesa al varo in data 15 giugno, specialmente alla luce dei dati sul Pil che hanno spinto l’Eurozona in una recessione tecnica.
Focus sulle Valute
Il mercato dei cambi è in attesa, dopo un periodo di lateralità. L’Euro sembra riemergere dopo un periodo di range trading tra 1.0630 e 1.0790, e potrebbe spingersi verso 1.0900. La sterlina si trova a ridosso di quota 1.2600, e la rottura di questo livello potrebbe portare a un ulteriore rafforzamento.
L’UsdJpy attende la decisione della Banca del Giappone, che potrebbe dare nuovo slancio al dollaro e spingere lo yen a livelli più bassi. Il UsdCad è vicino ai livelli chiave di supporto a medio termine tra 1.3300 e 1.3260.
La Tensione Crescente
Il clima di tensione nei mercati è in aumento, con tutti gli ingredienti presenti per una crescita della volatilità. Gli operatori dovranno allacciare le cinture e attendere con ansia i prossimi dati.
Commento di Saverio Berlinzani per ActivTrades.
Profilo dell’analista
Saverio Berlinzani
Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.
In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).
Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società Broker Forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività Forex attraverso una chat e un webinar live.
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