Tra i termini di economia più ricorrenti, di cui si sono stati girati anche dei film, c’è l’insider trading.
Ma spieghiamo il significato, quali sono le caratteristiche di questo reato e cosa prevede la normativa italiana?
L’insider trading è un reato. Il soggetto che fa insider trading è la persona che sfrutta un’informazione riservata, non di pubblico dominio e riguardante gli strumenti finanziari, a proprio favore, o a beneficio di un terzo.
E’ reato se colui che ha sfruttato l’informazione privilegiata è una persona rilevante per la società i cui titoli finanziari sono stati oggetto di compravendita.
E’ accaduto pochi mesi fa, quanto il presidente della Banca Centrale Svizzera ha utilizzato informazioni privilegiate (quali la fissazione del cambio con l’euro) a proprio vantaggio, per lucrare anzitempo sul corso delle valute.
Tipologie di insider trading si dividono in due: market abuse e insider dealing.
Il market abuse: L’abuso di mercato avviene quando gli strumenti finanziari di una società vengono fatti oggetto di compravendita grazie a una serie di informazioni riservate.
Si può fare l’esempio di membri rilevanti della società (es. amministratori delegati) vendano o comprino le azioni della propria società poco prima della pubblicazione di una notizia rilevante.
L’insider dealing: L’insider dealing è invece la compravendita di una serie di strumenti finanziarie, non basata su informazioni privilegiate. Non è un vero e proprio insider trading, ma il personale rilevante è soggetto a particolari regole e non può agire nel libero mercato.
La normativa italiana indicata che l’insider trading è reato come descritto nel decreto legislativo n.58 del 24/2/1998. Anche nei principali mercati europei e internazionali, sono previsti ordinamenti dei mercati regolamentati, e dalle norme civilistiche e penali.
Fonte: finanzaeborse.it