Quando i mercati mostrano segnali di incertezza, è facile farsi trascinare dal panico e restare immobili. Eppure, proprio nei momenti di maggiore tensione, si nascondono le migliori occasioni per costruire valore nel tempo. Comprare azioni quando il sentiment è negativo può sembrare controintuitivo, ma è la base della strategia value investing, adottata da alcuni dei più grandi investitori della storia, da Warren Buffett a Seth Klarman.
Chi sta cercando oggi su Google frasi come “come investire oggi senza rischi inutili“, “quando è il momento giusto per comprare azioni“, o “conviene investire ora seguendo l’analisi fondamentale“, lo fa perché percepisce che c’è un’opportunità, ma ha bisogno di conferme concrete.
In questo articolo troverai un approccio chiaro, razionale e basato su dati storici, con un focus preciso su un caso emblematico: Nike, uno dei titoli più discussi degli ultimi anni.

La strategia value investing: acquistare valore quando tutti vendono
Chi applica una strategia value investing non cerca il timing perfetto, ma aziende sottovalutate rispetto al loro valore intrinseco. Non si tratta di speculazione, ma di investire in modo ponderato su business solidi, redditizi e con vantaggi competitivi duraturi.
Una delle frasi più famose di Warren Buffett recita: “Nel breve periodo, il mercato è una macchina per votare. Nel lungo periodo, è una bilancia.” Questo significa che le emozioni degli investitori influenzano i prezzi nel breve termine, ma nel lungo periodo è il valore reale delle imprese a prevalere.
Chi adotta questa filosofia non teme i ribassi. Al contrario, li considera occasioni preziose per acquistare a prezzi vantaggiosi.
Analisi fondamentale: il cuore delle decisioni d’investimento consapevoli
Una delle componenti più importanti della strategia value investing è l’analisi fondamentale, un processo che permette di determinare il valore reale di un’azienda, al di là delle fluttuazioni emotive del mercato. L’obiettivo è semplice: identificare quelle società che vengono scambiate in Borsa a un prezzo inferiore rispetto al loro valore intrinseco.
L’analisi fondamentale si fonda su dati oggettivi. Tra i parametri più rilevanti da valutare:
- Ricavi e crescita storica: è fondamentale capire se l’azienda sta aumentando il proprio fatturato in modo costante.
- Margine operativo e margine netto: questi indicatori mostrano quanto riesce a trattenere l’azienda rispetto a ciò che incassa.
- Return on Capital Employed (ROCE) e Return on Equity (ROE): evidenziano la redditività del capitale investito e dell’equity.
- Free Cash Flow (FCF): un’azienda sana deve generare liquidità in modo sostenibile.
- Posizione debitoria: un eccessivo indebitamento può rendere vulnerabile anche il business più solido.
L’approccio value si distingue da quello speculativo perché pone al centro la qualità del business e la prudenza nei numeri. Non basta che un’azienda sia famosa o in crescita: deve anche essere redditizia, solida e acquistabile a un prezzo che consenta un margine di sicurezza.
Per investire oggi in modo intelligente, bisogna diffidare dei titoli “di moda” e concentrare l’attenzione su quelle società che hanno fondamentali forti ma che, per motivi ciclici o emotivi, vengono momentaneamente ignorate dai mercati.
Nike: esempio concreto di azienda sottovalutata?
Tra i titoli che negli ultimi anni hanno subito una drastica revisione al ribasso c’è Nike, marchio globale del settore abbigliamento sportivo. Dopo aver raggiunto un massimo storico di circa 180 dollari per azione, oggi il titolo è scambiato sotto i 63 dollari. Ma questa discesa riflette davvero un deterioramento del business o solo un cambiamento temporaneo nella percezione del mercato?
Nike rappresenta un caso didattico perfetto per comprendere il valore dell’analisi fondamentale all’interno della strategia value investing. I fondamentali dell’azienda restano solidi:
- Il brand è riconosciuto in tutto il mondo, con una penetrazione commerciale altissima.
- I margini operativi sono rimasti storicamente sopra il 10%, confermando la capacità di generare valore in modo efficiente.
- Il Return on Invested Capital (ROIC) supera spesso il 20%, un livello eccellente che indica una gestione efficace del capitale.
Utilizzando un modello di valutazione multi-scenario con ipotesi conservative, si possono proiettare tre traiettorie di crescita per Nike nei prossimi 10 anni: 3%, 5% e 7% annuo.
Anche applicando margini inferiori a quelli storici e multipli prezzo/utili contenuti, il valore equo stimato oscilla tra 37 e 80 dollari per azione, con una media attorno ai 55 dollari.
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Chi cerca su Google “conviene investire oggi in Nike?” o “Nike è sottovalutata?” potrebbe scoprire che la risposta è sì — ma solo se si è disposti ad analizzare il titolo con freddezza, andando oltre il rumore di breve periodo.
Investire oggi con intelligenza: quando la paura è una risorsa
I momenti di maggiore panico — quelli in cui la gente cerca “è sicuro investire adesso?”, “quali azioni comprare nella crisi?” o “conviene investire in azioni sottovalutate?” — sono proprio quelli in cui si concentrano le migliori opportunità.
Nella storia dell’indice S&P 500, i maggiori rendimenti sono arrivati per chi ha investito durante i ribassi più violenti. Le fasi più temute si sono sempre rivelate quelle più redditizie per chi ha saputo mantenere sangue freddo e visione strategica.
Oggi conviene davvero investire? Sì, ma con metodo
Le valutazioni elevate non devono spaventare, a patto di saper riconoscere le eccezioni. Chi cerca titoli con fondamentali solidi, margini di sicurezza ampi e una visione razionale dell’analisi fondamentale, ha oggi una grande opportunità: comprare valore mentre gli altri vendono per paura.
Le emozioni sono nemiche dell’investitore. Solo la disciplina permette di trasformare il panico in profitto. Ed è proprio nei momenti in cui tutto sembra perduto che nasce il vero vantaggio competitivo di chi investe con metodo.
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