La premessa è d’obbligo: chi scrive non ha opinioni politiche. È però indubbio che ieri è stata una giornata dove i mercati finanziari hanno ascoltato la politica e tra stanotte e stanno emettendo il loro verdetto: Trump non è piaciuto.
Si è parlato poco di economia, ancor meno di riforme, mentre la gran parte dei contenuti trasmessi durante la prima conferenza del nuovo presidente americano sono stati incentrati sui gossip che lo riguardano e sui suoi eventuali conflitti di interesse.
Non era questo ciò che volevano sapere i mercati, che furbamente hanno rellato prima della conferenza in modo da infastidire alcuni detentori di posizioni short, per andare poi a prendere profitto dell’accelerazione vista fra le 15 e le 17 di ieri.
Ciò ha riportato interesse sull’euro (portandosi a quota 1,0677), deprimendo il dollaro sia sulla valuta continentale che sullo yen, noto quest’ultimo a tutti per essere un buon termometro dei rischi. Ulteriore fattore da monitorare e in parte comprendere resta poi il VIX, con andamento decrescente nonostante la dinamica dei prezzi di SP 500 durante il pomeriggio. Va rilevato che fra il contratto scadenza gennaio e quello di febbraio vi sono quasi 2 punti di scarto: non è poco.
I bond hanno preso atto della situazione andando a rompere l’importante area su UsaTb di 152,80; imitati anche dal TNote sopra 124, 80 e dal Bund. Il derivato tedesco ha creato una importante area di volumi a 163,50 circa, dopo aver creato un altro importante livello di prezzi e scambi intorno a 163.
Soffre pertanto lievemente più degli altri omologhi listini europei il DAX, sempre molto sensibile agli effetti del cambio. Per il momento seguiamo l’evoluzione eventuale di questa discesa in attesa di capirne qualche cosa di più. Bisogna riflettere tutti con molta calma, e senza passioni politiche, almeno chi fa il lavoro di analista e/o trader.
Ragionando similmente a quanto scritto ieri prendiamo comunque buona nota di un eventuale supporto a 11.530 lasciando inalterati poi gli altri livelli segnalati nella mia precedente analisi
Il punto di equilibrio 11.590/11.600 fa da resistenza, e coincidendo con il minimo fatto segnare poco dopo le 19:00 (in digestione iniziale della conferenza Trump) va monitorato attentamente perché mi parrebbe un po’ robusto.
Al di sopra individuerei 11.630 e successivamente 11.650, oltre non vedo. Sotto 11.520 si aprono spazi di approfondimento nel ribasso, in area 11.487-11.470 –11.435-11.385-11.360.
Il lapidari sentiment ci dice che al momento i big non sono particolarmente spaventati, ma neanche così poi entusiasti del quadro tecnico in corso di formazione.
Giovanni Lapidari per ActivTrades