Andiamo a chiudere l’anno (che non è ancora terminato, ma poco ci manca) tornando sul tema della volatilità.
Nella seduta di ieri abbiamo visto il dietro front delle borse con l’apertura dei mercati americani, che hanno saggiamente metabolizzato e soprattutto incassato il via libera del Senato degli Stati Uniti alla riforma fiscale. Un via libera di cui da un paio di giorni si parlava e che il mercato aveva quindi nella sua memoria.
Stanotte in Asia ha tenuto banco il ribasso del Bitcoin, che è arrivato a perdere oltre 2500 $ (circa il 15%) per poi rimbalzare nell’ultima ora. La buona notizia, personalmente parlando, è che il grafico – e gli indicatori ad esso legati – è molto lineare sia utilizzando le consuete tecniche di analisi grafica sia osservando il comportamento degli indicatori.
Restando sul tema delle news, non ci sono conferme che trovino soprattutto le cause di questo scivolone, che potrebbe essere dato da arbitraggi fra le diverse componenti di questo mondo ancora per alcuni versi oscuro (Bitcoin cash contro crypto tradzionale, fonte Marketwatch).
Ciò che stamattina però notiamo è il ritorno della volatilità improvvisa.
Già ieri avevamo avuto sentori di un incremento sui range dei mercati che spesso avvisano dei movimenti “nell’aria”. Si era notata una risalita di volatilità sull’Italia – ma qui potevamo dare la responsabilità al dibattito politico Banca d’Italia/Governo sulla faccenda Etruria – ma anche sul Russell. Questo indice americano spesso manda in crisi i listini più capitalizzati dell’economia a stelle e strisce proprio quando il mercato è più sottile: agosto e Natale per esempio.
Ce ne siamo accorti stamattina quando (al momento in cui scrivo senza news a spiegazione) si è vista una forte discesa sui principali listini europei: qui la sofferenza è sul settore bancario, dato che l’indice settoriale perde in questo momento lo 0,7%, con Eurostoxx a meno 0,28%, Italia meno 0,32% e Dax meno 0,12%. Non tragga in inganno la performance di poco negativa dell’indice tedesco, conseguita con un poderoso rimbalzo dopo un’altrettanto violenta discesa che in 15 minuti dalle 9,23 alle 9,38 è stata quasi di 100 punti. È un valore di quattro volte la media.
Pare pertanto che queste sedute potrebbero riservare qualche improvvisa presa di profitto, soprattutto sistemazioni di portafoglio, e quindi l’attenzione andrà molto focalizzata sugli importanti livelli di mercato.
Se continua la debolezza bisognerà quindi guardare supporti quali 13.100 per il Dax, 3540 per Eurostoxx, 21.955 per l’Italia, 2680 e in successione 2672 per SP 500, 6.490/470/450 per il Nasdaq e 24.760/24.680 per Dow Jones.
Restando in Europa, le chiusure di ieri e di zona 13.280 per il Dax meriterebbero un allarme in caso di ritorno di positività (che anche in questo frangente attribuirei a ricoperture).
Mercato natalizio, nervoso, on-divago, adatto ai cacciatori di stop e di livelli. Gli spread denaro/lettera sui boom sono in aumento.
In dettaglio ecco i livelli di equilibrio/top/bottom – calcolati per la seduta odierna – dei principali strumenti finanziari da me monitorati:
Equilibrio Top Bottom Volatilità
- Dax 13.253 13.388 13.100 aumento
- Eurostoxx 3.580 3.612 3.542 stabile
- Bund 162,52 162,98 161,75 aumento
- FtseMib40 22.252 22.519 21.971 stabile
- Sp500 2.687 2.706 2.664 stabile
- Nasdaq 6.508 6.567 6.441 aumento
- Dow Jones 24.783 24.949 24.595 lieve diminuzione
- EurUsd 1,1831 1,1914 1,1767 aumento
- UsdYen 112,81 113,48 112,21 aumento
- GpbUsd 1,3382 1,3504 1,3267 aumento
- Gold 1.261,8 1.270,5 1.253,1 diminuzione
Buon trading a tutti
Giovanni Lapidari per ActivTrades
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