Inizia oggi, molto probabilmente, una delle settimane più importanti di tutto il primo trimestre considerato il fatto che sarà la settimana delle banche centrali, alle prese con le decisioni di politica monetaria (Fed, Bce, Boe) ma non solo, in quanto sono attesi anche i dati sui NFP Usa oltre all’inflazione e al Pil nel vecchio continente.
Sui mercati continua a dominare il risk on
Nel frattempo il mercato resta sulle sue posizioni, ovvero con le borse in appetito al rischio, prezzi ancora in rialzo, e il dollaro ancora vicino ai minimi di periodo, in una discesa che sembra senza fine, dato che in 4 mesi o poco più abbiamo visto un deprezzamento compreso tra il 12 e il 17 per cento nei vari rapporti di cambio contro le valute concorrenti.
Che cosa aspettarsi dalle banche centrali?
La narrazione continua ad essere la stessa, ovvero il mercato si aspetta una Fed maggiormente accomodante nel prossimo futuro, e probabilmente un pivot dei tassi intorno al 5%, quindi due rialzi da 25 punti base nelle prossime due riunioni.
La Bce e la Boe, invece, data la persistenza del livello di inflazione su base annua, ben al di sopra di quella Usa e delle aspettative, dovrebbero ancora produrre almeno due rialzi da 50 punti base, secondo quanto si legge e si sente dire dagli addetti ai lavori e dai rappresentanti di politica monetaria.
Questa la ragione principale del ribasso della divisa Usa rispetto a Eur e Gbp, ma è opportuno ricordare che nelle ultime settimane i dati Usa si sono dimostrati comunque resilienti, il che a tendere potrebbe generare un aumento dell’avversione al rischio sull’azionario, perché comunque i funzionari della Fed continuano ad insistere sulla necessità di adottare una politica monetaria restrittiva, perché l’inflazione non è ancora sconfitta. Ed è altrettanto probabile che la Fed poi mantenga i tassi alti per almeno due trimestri. Pertanto le conseguenze sugli aggregati macro e sugli utili aziendali dovrebbero prima o poi farsi sentire.
Intanto i prezzi core Pce, i preferiti dalla Fed per misurare l’inflazione, usciti venerdì, sono aumentati dello 0.3% su base mensile, più delle attese, mentre quelli su base annuale sono saliti del 4.4%, contro attese del 4.7%. Ergo, questa convinzione dei mercati che gli Usa non entreranno in recessione, e che l’azionario debba e possa continuare a salire ancora, potrebbe essere anche smentita poi dai fatti.
Sui mercati c’è ancora tanta incertezza
Ci sono nel mercato, in questo momento quindi, chiare incongruenze tra decisioni degli investitori e convinzioni dei banchieri centrali. Chi ha ragione, il mercato che sta anticipando quel che accadrà (forse di qualche trimestre) o i banchieri centrali che predicano prudenza? Difficile da dire, anche se a livello tecnico, a noi parrebbe dovuta una correzione del dollaro dopo tanta discesa. Contro Euro per ora, tutte le volte che i prezzi hanno superato quota 1.0900, la salita è stata di breve durata e i prezzi hanno trovato una resistenza per ora invalicabile. Anche la sterlina, sopra 1.2400 ha trovato resistenze formidabili e ha corretto. E le price action hanno generato massimi inferiori nelle ultime ore.
Per confermare tale distribuzione però i prezzi devono cominciare a costruire altri minimi inferiori che si trovano sotto i supporti di 1.0840 e 1.2340. Analoga price action deve configurarsi sugli altri cambi contro dollaro, a partire da UsdJpy che per cambiare direzione deve rompere 131.80.
Calendario economico
La giornata di oggi prevede la pubblicazione del Pil tedesco, a cui farà seguito la fiducia dei consumatori di Eurozona, attesa in calo a -20.9. Ma il mercato probabilmente rimarrà sulle sue, in attesa delle banche centrali e fino a mercoledì sera, probabilmente, le price action resteranno contenute.
Saverio Berlinzani per ActivTrades.
Profilo dell’analista
Saverio Berlinzani
Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.
In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).
Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società Broker Forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività Forex attraverso una chat e un webinar live.
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