Rialzo dei mercati azionari o super dollaro? Che cosa aspettarsi questa settimana?

La settimana scorsa, sembra aver sancito la tenuta dei mercati azionari, che nella sessione Usa di venerdì scorso, hanno dato un colpo di coda tale da far chiudere la settimana con una configurazione tecnica a martello (hammer per gli addetti ai lavori) il Dow Jones, il Nasdaq, S&P ma anche il Dax e altri indici europei. Il che significa che i mercati sembrano digerire anche gli eventuali rialzi dei tassi che sono attesi negli Usa da marzo in poi. I rendimenti dei titoli di stato sul decennale americano sono tornati sotto quota 1.80% e l’indice Vix è sceso in area 27.60. Tutto lascia intendere che l’inizio della settimana potrebbe essere positivo, dato che anche sulla variante pandemia, si intravede finalmente qualche spiraglio, a detta del mainstream.

Sul fronte cambi, la settimana è stata caratterizzata da un super dollaro, che ha schiacciato quasi tutte le valute concorrenti, subendo un leggero ritorno solo nella parte finale della seduta di venerdì quando qualche piccolo recupero di Euro, Jpy, in parte la sterline e le oceaniche, si è intravisto. La forza del biglietto verde dipende come già ripetuto in molteplici occasioni, dalle aspettative sui tassi che renderanno la divisa Usa più appetibile nel medio termine, anche se la tenuta dei rendimenti sotto certi livelli (c’è per caso la Fed dietro tutto questo?), diventa un mantra per la banca centrale Usa, per ridurre il peso degli interessi sul debito, il che nei fatti rende meno appetibili gli asset denominati in dollari, considerata una inflazione che per ora non ha dato segnali di ribasso, anzi.

Tecnicamente il dollaro resta in trend rialzista, con una configurazione che sembrerebbe poter spingere i prezzi, se osserviamo il dollar index, verso quota 98.30, prossimo target, ma anche l’area di 99.20 e 100, soglia psicologica importantissima, non sono da escludere. Per invertire questo trend, dovremmo assistere alla pubblicazione di ripetuti dati Usa al di sotto delle attese, il che sembra improbabile, anche se gli ultimi dati su vendite al dettaglio e pmi sono usciti inferiori ai consensus.

Sulle altre valute, l’EurUsd punta decisamente a 1.1000, mentre l’area di possibile correzione sembra essere confinata a 1.1180 1.1220, non crediamo molto di più, almeno per il momento. Cable, che, se dovesse violare il supporto a 1.3350, potrebbe accelerare con obiettivi sui doppi minimi precedenti a 1.3150. Sembrano più vicine a dei livelli chiave, dove ci aspettiamo correzioni, le oceaniche, ma la motivazione è legata al fatto che sono scese in anticipo rispetto alle majors. Le aree da prendere in considerazione sono poste a 0.6840 50 per AudUsd e 0.6450 60 per NzdUsd. Diventano a tal proposito interessanti i supporti di AudCad e NzdCad compresi tra 0.8860 e 0.8320 rispettivamente. UsdJpy che dopo aver violato 115.45 50 ha però chiuso la settimana al di sotto di tale livello, e, pur rimanendo in deciso trend rialzista con target a 116.20 50 area, potremmo prima vederlo sui supporti a 114.80 dove sembrerebbero esserci interessanti supporti per una ripartenza. EurJpy sopra i supporti chiave posti a 127.50 60. Incapace per ora di uscire da un’area di congestione laterale di 100 pips, tra 128.30 e 129.40. AudJpy e NzdJpy, dopo giorni di discesa legati alla debolezza delle oceaniche, potrebbero riprendersi nel caso vedessimo mercati azionari in ripresa a inizio della settimana. Tra l’altro, e venendo ai dati macro, la settimana entrante ci porta tante novità, a cominciare dai dati sull’adp e sui payrolls Usa di mercoledì e venerdì prossimi rispettivamente. Ma saranno pubblicati anche i Pmi di tutti i paesi del primo mondo, così come quelli sul Pil e sull’inflazione nell’Eurozona. E attenzione alle decisioni sui tassi da parte del Regno Unito, Australia, Europa e per gli emergenti il Brasile.

Per quanto riguarda il petrolio, segnaliamo la riunione dell’Opec per capire se dovessero esserci novità sul fronte della produzione. In Gran Bretagna la Boe sembra pronta ad alzare i tassi, a detta degli analisti, mentre in Europa la Bce rimarrà ferma al palo. EurGbp sembra già aver scontato il movimento comunque scendendo a ridosso di 0.8300. Per quanto riguarda invece la decisione della Rba, segnaliamo il fatto che gli ultimi dati sull’inflazione sembrano evidenziare un aumento tale da spingere le autorità monetarie a programmare il primo rialzo nel mese di maggio prossimo, non prima.

Saverio Berlinzani per ActivTrades.

Profilo dell’analista

Saverio Berlinzani

Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.

In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).

Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.

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