Alle volte, se parlasse un po’ meno … Dal mese di agosto dell’anno scorso in poi, analizzando il grafico del titolo Tesla si può scrivere un manuale di analisi tecnica.
Il 17 di agosto, il prezzo delle azioni Tesla (TSLA) toccava la media mobile a 50 periodi, dopo un breve ribasso, con un minimo a 648 dollari. Di lì partiva un exploit entusiasmante fino al 4 novembre, a 1243 dollari. Quasi il 100% in due mesi e mezzo. Di lì il titolo scendeva, ma il 22 novembre toccava un doppio massimo, un po’ imperfetto, poco sopra 1200 dollari.
La discesa che ne conseguiva gli faceva infrangere la media mobile a 50 periodi, e andare a toccare la media mobile a 100 periodi, il 21 dicembre. Il mini rally natalizio innescava un nuovo decollo del titolo che il 4 gennaio andava a testare di nuovo il massimo, il terzo, in area 1200 dollari. Poi, iniziava la discesa di gennaio, con la rottura al ribasso sia della media a 50 che a 100: e per affossare del tutto il titolo fino a 792 dollari, sulla media mobile a 200, occorreva l’annuncio degli utili del quarto trimestre e di tutto l’anno.
In realtà, i risultati sono stati eccellenti, con l’utile netto del 2021 a 5,5 miliardi di dollari, su ricavi di 53,8 miliardi, in deciso rialzo rispetto all’anno precedente, quando i ricavi si attestarono a 31,5 miliardi e l’utile a 721 milioni.
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E anche il quarto trimestre si è chiuso sopra le attese degli analisti. Che cosa è accaduto allora, per deprimere il titolo?
La realtà è una: non è il titolo Tesla ad essere quotato. È il suo fondatore Elon Musk.
Il quale, dopo avere mostrato, in agosto, il suo nuovo giocattolo, il Tesla Bot, cioè il Robot umanoide che abbiamo visto saltare, capriolare, ballare sul palco del Tesla AI Day, ha dichiarato che l’attività legata a tale prodotto potrebbe diventare più interessante della produzione nel settore auto.
E questo non è granché piaciuto al mercato, che ha visto nelle considerazioni un po’ visionarie di Musk, l’intento di nascondere le difficoltà produttive di Tesla che potrebbero pesare nel 2022, a causa delle difficoltà nella catena degli approvvigionamenti.
L’eclettico Musk finisce per far paura ai mercati quando tende a mostrare di innamorarsi di troppi giocattoli: il mercato si aspettava il pick-up elettrico Tesla, ancora una volta rimandato, e lui va a dire che ora gli piacciono i robot …
Nondimeno, Tesla, ora è su un supporto importante: se il mercato riparte, ne ha dato qualche segno venerdì in chiusura, e Tesla seguirà il mercato, questa può essere una occasione di ingresso, una volta smaltita la temporanea delusione che il grande giocattolaio ha dato al mercato. Vedremo se sarà così.
Report curato dall’Istituto Svizzero della Borsa, il portale della Conoscenza e della Cultura finanziaria. Sito: www.istitutosvizzerodellaborsa.ch
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