Report del mercato valutario di questo inizio di settimana

Quali saranno i temi principali sul mercato valutario nella settimana entrante? A ben vedere, non paiono esserci importanti novità sul fronte macro, che pare quello con le maggiori possibilità di rappresentare un vero e proprio market mover, e di conseguenza i temi sono sempre gli stessi.

Da un punto di vista macro, il dato Usa sugli occupati del settore non agricolo di venerdì scorso, dovrebbe rappresentare un motivo per rimanere positivi sul biglietto verde, perché i payrolls a 304 mila unità rappresentano una conferma ulteriore che l’economica a stelle e strisce continua a sovraperformare le economie concorrenti, senza se e senza ma. L’unica incognita è rappresentata dal fatto che ormai, con un tasso di disoccupazione sotto al 4%, cioè ad un livello fisiologico oltre il quale sembra francamente impossibile andare, tutte le notizie positive sembrano essere già state inglobate dal mercato e dalle price action di mercato. Pertanto i rischi sembrano orientati ad un eventuale peggioramento della congiuntura nei prossimi mesi e alle conseguenze che da questi livelli, migliorare sia francamente assai complicato. La Fed inoltre ha aggiunto quel pizzico di sale a dei mercati che temono, almeno in altre aree, l’arrivo della recessione, affermando che i tassi di fatto, da ora in poi, possono essere considerati neutrali.

La naturale conseguenza di ciò che andiamo scrivendo, è che le price action hanno in questo momento, inglobato le buone notizie e i rischi sono connessi a quanto può accadere sul fronte delle note questioni dei dazi Cina Usa, e sulla irrisolta Brexit, che sembra onestamente diventato un problema senza fine.

Durante il fine settimana il Presidente Americano ha ribadito il proprio ottimismo nel raggiungimento di un accordo con la Cina entro i tempi prestabiliti, mentre fonti governative annunciano che potrebbe incontrare il Presidente Cinese Xi a Da Nang in Vietnam, verso la fine di febbraio. Allo stesso tempo il gruppo sotto l’egida statale cinese Cofco Group ha dichiarato di aver aumentato le proprie importazioni di soia americane, di circa un milione di tonnellate. Insomma, qualche segnale sembra esserci, anche se forse, come afferma qualche analista esperto di Asia, si raggiungeranno accordi solo ed esclusivamente nei settori poco strategici.

Per quanto riguarda l’altra questione, quella della Brexit, Il Primo Ministro britannico Theresa May ha affermato che sta cercando di trovare una soluzione condivisa in patria, cercando l’accordo e soprattutto il sostegno di Jeremy Corbyn, per riaprire i negoziati con la Ue. Anche il Cancelliere dello scacchiere Hammond ha chiesto una dilazione dei tempi all’Unione per riprovare a formulare delle nuove richieste di accordo. La Ue pare restia a riaprire i negoziati, soprattutto quelli sui confini irlandesi. Ma la battaglia politica non si ferma e anche il partito laburista sembra in mezzo al ciclone, con parlamentari che stanno minacciando di dimettersi in mezzo ad una crescente disaffezione per Corbyn. Insomma su questo fronte, pare di essere ancora in mezzo al mare, anche se, sul fronte sterlina, notiamo una tenuta egregia dell’area di supporto di 1,3000.

Venendo al quadro tecnico, non c’è molto da segnalare, nel senso che siamo ancora in mezzo al trading range venutosi a creare la settimana scorsa con Eurusd compreso tra 1,1400 e 1,1500, cable che potrebbe scivolare verso 1,3000 e forse qualcosa sotto, ma senza grande volatilità. I cross dell’Euro paiono anch’essi assai stabili a cominciare da EurJpy che tiene i supporti e grazie alla ripresa del UsdJpy, sembra voler attaccare le resistenze chiave a 126,50. UsdJpy che è tornato sui livelli chiave di 110,00, il cui superamento potrebbe incentivare una salita verso obiettivi leggermente più ambiziosi, e in questo momento il suo andamento sembra legato a quello dei mercati azionari Usa, assai stabili. Interessante l’evoluzione del UsdCad, che scivola lentamente verso 1,3050, area chiave di supporto. Possibile però una correzione da quei livelli con obiettivi in area 1,3150 80 area, prima vera area di resistenza cruciale. Scarsi e non significativi movimenti anche sulle oceaniche, nel range della settimana scorsa.

Saverio Berlinzani per ActivTrades.

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Profilo dell’analista

Saverio Berlinzani

Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.

In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).

Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.

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