Ben ritrovati in questo nuovo report sulle previsioni e analisi della settimana che va dal 4 a venerdì 8 febbraio. Ricordo che è possibile ricevere gratuitamente e in anteprima i report settimanali sui mercati finanziari e i contenuti premium compilando il form presente qui sotto.
Sommario dei contenuti del report di questa settimana:
- Outlook settimanale: “Disaccoppiamento USA / Europa. Settimana guidata dai risultati e dalle previsioni CE.”
- Outlook sul Forex;
- Outlook sul Mercato Americano e Trimestrali;
- SP500 per settori:
- Turbo ITA40: Settimana di fuoco per il FtseMib
Outlook settimanale: “Disaccoppiamento USA / Europa. Settimana guidata dai risultati e dalle previsioni CE. “
L’andamento di mercato è buono, ma dopo aver presentato la settimana scorsa chiusure miste, gli Stati Uniti hanno avuto la meglio sull’Europa. L’appetito per le obbligazioni è rimasto (nonostante la debolezza dei titoli italiani) e il deprezzamento del dollaro. I risultati aziendali hanno mostrato un equilibrio misto, ma alcune tecnologiche americane hanno rimbalzato in maniera importante (Apple e Facebook) il che è servito da catalizzatore per il mercato. D’altra parte la Fed ha sorpreso con un messaggio “dovish” alludendo al fatto che sarebbe stata paziente e tenendo conto dei risultati, sia per i tassi d’interesse sia per ridurre il bilancio.
Questo pone gli Stati Uniti nel miglior scenario possibile:
- la crescita economica rimane solida;
- l’occupazione è in miglioramento (Payrolls + 304K, Stop Rate 4%: vedi Economic Environment);
- la politica monetaria non si indurirà a breve termine;
Tuttavia la pressione dell’inflazione è moderata e la forza dell’economia ancora non è riflessa nei salari (Salario netto/ora +3,2% vs +3,3% precedente).
Ciò rafforza la nostra idea che si dovrebbe costruire un portfolio dando precedenza ai titoli degli USA a discapito degli europei. Semplicemente perché c’è un chiaro disaccoppiamento tra di loro e un rallentamento non sincronizzato. Due buoni esempi di ciò sono l’Italia che è entrata in recessione tecnica ed il governo tedesco che ha ridotto le aspettative di crescita del PIL nel 2019 all’1% dall’1,8% previsto, livello che si paragona con la crescita a 1,5% del 2018. Oltre alla decelerazione stessa, l’Europa sembra influenzata da altri fattori, come le tariffe delle auto, incertezza sul sostituto di Mario Draghi in seno della BCE o le elezioni europee di maggio.
In riferimento a questo, durante la prossima settimana la Commissione europea pubblicherà le sue stime di crescita e si ridurranno prevedibilmente le stime per l’Europa, come recentemente fatto dal Fondo monetario internazionale (2019: + 1,6% nel 2019 vs + 1,9% precedentemente stimato). A tutto ciò, si unisce il Brexit. La prossima settimana si riunirà la Bank of England, non sono previsti cambiamenti sui tassi di interesse, ma nella relazione sull’’inflazione stessa si potrebbe fare qualche riferimento al suo impatto. Tuttavia, la scorsa settimana il parlamento britannico ha votato positivamente il piano della May per riaprire i negoziati con l’UE ed ha escluso la possibilità per evitare un Brexit senza accordo.
A cosa dare risalto questa settimana? Intensità dei risultati. Negli Stati Uniti il flusso di notizie si sta riducendo, ma ancora aziende come Google, Walt Disney, Eli Lilly o Philip Morris dovranno presentare i loro risultati. In Europa presenteranno i risultati: BNP Paribas, ING, Daimler, ArcelorMittal, Lòreal, Total e Sanofi.
Macro rilevante: negli Stati Uniti Beni durevoli, ISM No Facturer, NFP e PIL. In Europa le vendite al dettaglio.
La BoE si riunirà per la decisione sui tassi d’interesse (è attesa una percentuale dello 0,75%, ma il punto cruciale sarà il rapporto sull’inflazione e possibile le dichiarazioni di Carney.
Previsioni della Commissione europea
La Cina resterà chiusa tutta la settimana per la celebrazione del nuovo anno lunare. Pertanto, non avremo alcuna notizia riguardo al protezionismo, mantenendo l’intenzione di raggiungere un accordo entro l’1 Marzo.
Dato più importante della settimana: Sterlina sotto pressione con la decisioni della Bank of England
Con tutto questo, se i risultati aziendali non battessero le aspettative, unita ad una revisione al ribasso delle stime europee di parte della CE, il mercato probabilmente sceglierà di prendere una pausa.
Detto questo, le aspettative del mercato sono migliori del 2018 ed è un buon momento per costruire un portafoglio, con maggioranza di titoli americani e parte di mercati emergenti (Brasile e India).
Bonds la decelerazione rallenta la normalizzazione
La settimana scorsa la Fed ha sorpreso con un messaggio “dovish”, interpretato come un freno al rialzo dei tassi, che ha scaturito una discesa generale del rendimento dei bond.
In Europa hanno preoccupato le stime di crescita del PIL (+0,2% t/t), soprattutto con la entrata in recessione dell’Italia (-0,2% t/t).
Questa settimana BCE e la CE pubblicheranno l’aggiornamento delle sue previsioni del PIL per l’UEM, ove si attende una revisione al ribasso, partendo dal 1.9% per arrivare all’1.5%.
La decelerazione dell’economia e la mancanza di pressione inflazionistica, rallentano la normalizzazione delle politiche monetarie.
Continua…
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