La Rba segue le orme della Fed e conserva una politica monetaria accomodante

Il periodo attuale, in termini di movimenti di prezzi sul mercato dei cambi, è caratterizzato dalle dichiarazioni dei banchieri centrali che, più che in passato, li manipolano verbalmente. Sia ben chiaro, non è certamente un momento facile ed è solo grazie al loro decisionismo, che si è tradotto nell’enorme liquidità immessa nel sistema, che si è in qualche modo riusciti a sopravvivere, economicamente parlando, alla pandemia e alla crisi economica esplosa con i lockdown. Detto ciò, molti stanno mettendo in discussione questo sistema, basato sulle stamperie sempre in azione e che, secondo i critici, renderanno il mercato delle valute un mercato di carta straccia. Ma almeno per ora, per fortuna, la credibilità del mercato valutario resta altissima, grazie ad una sua caratteristica essenziale, che specie sui nuovi mercati di frontiera ossia quelli delle crypto ancora non esiste, ovvero la liquidità, vera e propria garanzia di mercati maturi e credibili. Detto ciò, il Forex ha anche un’altra caratteristica che è quella di seguire dei trend di medio termine, anche se offre sempre la possibilità di lavorare bilateralmente nel breve termine con tanti movimenti caratterizzati da swing e contro swing che permettono di gestire le posizioni, anche le più scabrose, se si conoscono le tecniche che ne creano i legami interni ed esterni (correlazioni infra ed intermarket).

Ma veniamo a quanto sta succedendo questa settimana, partita ieri con una giornata perfettamente interlocutoria, caratterizzata da bank holiday in Giappone e Cina. Stamani abbiamo avuto la decisione sui tassi della Rba, rimasti invariati allo 0.10%. Gli acquisti di titoli restano ai livelli già stabiliti, ovvero 100 miliardi di Aud, e i tassi non verranno alzati probabilmente fino al 2024. La Rba, quindi, continua a restare ampiamente dovish nel proprio atteggiamento, e continuerà a fornire tutto il supporto necessario fino a quando gli obiettivi saranno raggiunti. Tra questi, i salari, la cui crescita, secondo la Rba, dovrebbe essere più alta dei livelli attuali. Le previsioni di crescita vedono il Pil a +4.75% nel 2021 e a +3.5% nel 2022. Inflazione e salari sono in crescita ma, sino ad ora, è troppo modesta per poter giustificare un cambiamento di politica monetaria. La disoccupazione dovrebbe scendere al 5% alla fine di quest’anno e al 4.5% nel 2022. L’inflazione è prevista all’1.5% quest’anno e al 2% solo a metà del 2023. Il dollaro australiano ha provato un spike al rialzo ma poi si è stabilizzato in area 0.7750.

Il resto dei prezzi resta nei range dell’ultimo periodo, con EurUsd che dopo aver testato 1.1710 alla fine di aprile, è salito fino a 1.2170 per poi retrocedere nuovamente, anche se limitatamente in area 1.2010, che ora rappresenta il supporto chiave. Nonostante la conclamata debolezza del dollaro, in seguito alle dichiarazioni di Jerome Powell, l’Euro non riesce a rompere le resistenze e mantiene una certa incapacità di salire sopra certi livelli, probabilmente anche in ragione di un analogo atteggiamento dovish della Bce, unitamente ad una debolezza congiunturale del vecchio continente. Stessa cosa per la sterlina, che non riesce ad attaccare quota 1.4000 e resta nel range compreso tra 1.3670 80 e 1.4000. UsdCad, resta tendenzialmente debole, ma attenzione perché le brutte notizie per il biglietto verde sembrano già nei prezzi così come tutte le news a favore di una rivalutazione del Cad, compreso l’atteggiamento estremamente hawkish della Boc, la prima a parlare apertamente di tapering. I supporti a 1.2260-70 per ora hanno tenuto, mentre al rialzo, 1.2330-40 resta la resistenza chiave. NzdUsd che resta tra 0.7120-30 e 0.7280-90. Infine UsdJpy che sta provando a ritornare verso i massimi, in ragione di un risk on persistente sull’azionario che ne impedisce una discesa. Resistenze chiave poste a 109.75-80 area e 110.00. Poco da dire anche su UsdChf che resta a nostro parere in lenta fase di stabilizzazione sui supporti intorno a 0.9000. Infine uno sguardo al Dollar index che resta in accumulazione dopo la creazione di un minimo crescente sui grafici a 4 ore, posizionato a 90.80. Se rompessimo 91.35-40 area, potremmo salire almeno di un centinaio di punti.

Saverio Berlinzani per ActivTrades.

Profilo dell’analista

Saverio Berlinzani

Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.

In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).

Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.

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