L’EIA Petroleum Status Report (Agenzia Internazionale per l’Energia) della scorsa settimana ha confermato una prospettiva fondamentalmente più rialzista (almeno nel breve termine), con le scorte di greggio con un diminuzione inferiore rispetto alle attese di -2,6 milioni di barili per la settimana del 3/16.
La minore diminuzione delle scorte WTI è probabilmente dovuta all’aumento dell’1,7% della produzione di benzina e distillato, con le raffinerie statunitensi che operano al 91,7% della piena capacità. Teniamo presente poi che molti di questi impianti, le trivelle, sono piuttosto vecchiotti.
La soglia del prezzo da $60 a $65 per barile è significativa per molte parti interessate sia all’interno degli Stati Uniti che all’estero come i produttori nel complesso mercato globale del petrolio greggio. Queste due soglie fondamentali, in cui $66 a barili “sembrano cari” e $59 al barile “sembrano a buon mercato”, continuano a essere il range che ha dettato l’azione sui prezzi negli ultimi mesi. Una mossa al di fuori di questa fascia probabilmente potrebbe diventare il catalizzatore di una tendenza a medio termine. Quindi manteniamo il focus su questi valori di livello, tenendo presente che rimaniamo al momento all’interno di un canale al rialzo.
Buon trading a tutti
Carlo Vallotto per ActivTrades.
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