Rieccoci qui, cari amici, a commentare l’inizio di una nuova settimana, che sarà caratterizzata soprattutto dai dati sul Pil tedeschi, italiani e anche Giapponesi, mentre negli States avremo soprattutto dati sulle vendite al dettaglio e sulla fiducia.
Una settimana caratterizzata da alta volatilità, soprattutto sulla sterlina, su cui si concentrano le attenzioni degli investitori, e che sono dimostrate anche dai dati sulla volatilità implicita, la più alta da alcuni mesi a questa parte. Sulla moneta di sua Maestà infatti vi sono fenomeni contrastanti, perché da un lato l’inflation report si è rivelato estremamente rialzista, mentre dall’altro, i colloqui sulla Brexit sembrano aver pesato sul cambio dopo i contrasti recenti tra le due parti. Durante la settimana verranno pubblicati i dati sull’inflazione, che saranno cruciali per determinarne i destini di breve termine.
Per il momento, pare evidente, da un punto di vista tecnico, la possibilità di andare a testare la trendline ascendente che arriva da fine marzo 2017 e che oggi passerebbe a 1.3400, anche se a 1.3575 e 1.3650 vi sono comunque dei supporti rilevanti di medio termine che potrebbero mostrare la presenza di zone di acquisto molto interessanti. In ogni caso questa pare una fase favorevole ad un rialzo ulteriore del cross EurGbp anche fino a 0.8940 50 e poi nuovamente 0.9000. Ma si tratta, nel medio e lungo termine, comunque di correzioni di un movimento più ampio che a nostro avviso, dovrebbe spingere la sterline nuovamente verso 1.5000 contro dollaro e 0.8000 contro euro, in un trend più importante che a noi pare ancora rialzista e ancora agli inizi di un ciclo di rialzo di lungo periodo. I fatti ci diranno se abbiamo ragione oppure torto.
Venendo alle altre valute, dobbiamo segnalare però che gli ultimi movimenti sono tutti equity related, ovvero dipendono dai movimenti di un mercato azionario, che venerdì scorso, sembrava collassare, a metà seduta americana e che invece alla fine, ha chiuso in inversione rialzista, mostrando i muscoli. Se pensiamo che venerdì pomeriggio, prima del recupero, l’EurJpy quotava 132.00 per poi chiudere a 133.40 o se lo stesso EurUsd che sembrava violare il supporto di 1.2205 e poi ha chiuso in area 1.2265, comprendiamo molto chiaramente la forza di questa ripresa dei mercati azionari e di conseguenza gli effetti sul mercato valutario. Per il momento quindi, l’andamento del nostro mercato è assolutamente equity dipendente e così sarà ancora durante le prossime sedute nord americane, mentre in Europa, il forex appare decisamente più tecnico e mono influenzato da fattori esogeni.
Anche Aud e Nzd hanno recuperato così come il dollaro canadese che venerdì sembrava mollasse gli ormeggi per andare alla deriva, dopo i dati negativi sull’employemnt, ed invece dopo una breve toccata e fuga dei supporti chiave di Cad, cioè delle resistenze di UsdCad a 1.2688, ha ripreso a salire, facendo scendere il biglietto verde in area 1.2560, ben 140 pips al di sotto dei massimi.
Questa potrebbe quindi essere una settimana assai significativa da un punto di vista delle price actions perché potrebbe mostrare il ritornodel dolla bera market, oppure solo una pausa di una correzione che vede il dollaro in ripresa. E’ difficile ora scommettere su quale movimento vedremo, anche se a giudicare dal Dollar index, che non è riuscito a mettersi stabilmente sopra il livello di 90.00, potremmo rivedere correzioni verso i minimi in area 89.00 e 88.10 15. Le prossime ore saranno decisive. Le correlazioni passano molto velocemente da classiche ad atipiche con appetito o avversione al rischio e anche in questo caso si deve essere molto flessibili nel percepire questi cambiamenti, non facili da prevedere.
Sul fronte dati, nulla di particolare oggi, anche se la settimana ci pone di fronte a pubblicazioni interessanti, come l’inflazione Uk domani, insieme all’indice che misura i prezzi delle abitazioni, così come la notte avremo il Pil Giapponese del quarto trimestre.
Mercoledì Pil Germani e Italia, nonché Pil dell’intera Eurozona del quarto trimestre 2017 (seconda rilevazione). Inflazione Usa nel pomeriggio e advance retail sales di Gennaio, un dato che solitamente sposta gli equilibri. Giovedì importanti dati sull’occupazione Australiana, nonché la produzione manifatturiera e industriale Usa. La sera poi parlerà il Governatore della Rba al Parlamento Australiano. Venerdì ultimo dato significativo con la fiducia Usa redatta dall’Università del Michigan. Insomma, una settimana abbastanza ricca di spunti.
Saverio Berlinzani per ActivTrades.
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