I mercati tornano a vivere fasi di risk off accompagnati da un sentiment negativo

Una giornata, quella di ieri, che sembrava chiaramente indirizzata ad un ritorno dell’appetito al rischio, con i mercati azionari che avevano aperto in rialzo, dopo una seduta in Asia, altrettanto positiva. I dati in Europa avevano evidenziato un aumento dell’inflazione spagnola, ma in contrapposizione ad uno Zew tedesco inferiore alle attese che segnalava ancora come il pericolo recessione fosse ancora presente come scenario prossimo venturo. Nel pomeriggio erano attesi i dati sull’inflazione Usa relativa al mese di agosto, con un consensus che su base mensile era addirittura negativo a -0.1% con il dato annuale atteso a +8.1% mentre quello generale era dato a +6.1% sempre su base annua. Ed invece i prezzi negli Usa hanno confermato di correre ancora, con un +8.3% su base annua e + 0.1% su base mensile, mentre anche il dato core è salito del 6.3%.

Potete facilmente immaginare la reazione dei mercati, con le borse che si sono velocemente ribaltate con il Dow sceso 1.500 punti, quasi il 5%, il Nasdaq giù di 800 punti, pari a quanto aveva guadagnato nelle ultime 5 sedute e l’S&P crollato di quasi 200 punti, circa il 5% anch’esso. Il dollaro, dal canto suo, ha spianato le valute concorrenti con movimenti di oltre l’1% in poche decine di minuti. Si torna quindi a vivere fasi di risk off, accompagnata da un sentiment negativo, con la Fed che a questo punto, ma era scontato, alzerà dello 0.75% e i Fed Funds che potrebbero di conseguenza raggiungere il picco al 4.25% nei primi mesi del 2023.

Insomma una corsa al rialzo del costo del denaro e contemporaneamente un mercato che rischia nuovamente di tornare a scendere alimentando la spirale del rallentamento economico in uno scenario apparentemente contraddittorio di politica monetaria restrittiva. Ciò rappresenta un paradosso, ma è figlio del fatto che la Fed lo scorso anno, si mosse troppo tardi e di conseguenza è stata costretta a rincorrere i prezzi quest’anno.

Il mercato valutario, in questo momento, resta leader incontrastato, nel senso di market mover, e se non si riesce a rallentare la corsa del dollaro, difficilmente le borse potranno tornare a camminare verso nord. In questo momento lo scenario del mercato dei cambi è quello che più alimenta questa tensione. Nella notte l’EurUsd, ha continuato a scivolare fino a 0.9954 dopo aver visto un massimo a 1.0188 ieri, oltre 200 pips di discesa, e ha leggermente recuperato questa mattina ritornando a ridosso della parità. Il Cable ha fatto lo stesso, da 1.1737 massimo di ieri a 1.1485 di questa notte, oltre 250 pips. Ma anche UsdCad, UsdJpy UsdChf, e le oceaniche, hanno ceduto quasi di schianto di fronte alla rinnovata forza del biglietto verde. Ora è il momento cruciale, nel senso che se nelle prossime due o tre settimane, quindi dopo la decisione della Fed, il dollaro non dovesse sfondare i massimi già visti qualche giorno orsono, beh potrebbe a quel punto essere veramente finita la corsa del biglietto verde.

E’ adesso, nel momento cruciale, che le altre valute devono mostrare una certa tenuta, ovvero nel massimo della spinta del biglietto verde alimentata da dati che prima o poi, con l’andare del tempo, molleranno la presa, in termini di aumento dei prezzi, questo è inevitabile. E in quel momento i mercati probabilmente invertiranno. E la ragione è legata al fatto che gli effetti dei rialzi della Fed di Giugno e Luglio scorso, si vedranno probabilmente nei dati relativi a settembre e ottobre che ancora devono essere pubblicati.

Sul fronte dati, stamani è la volta dell’inflazione inglese, tra poco alle 8, mentre nel pomeriggio saranno in scena i numeri sui prezzi alla produzione Usa. Per quanto riguarda le price action sul valutario, restano intriganti nel senso che c’è una volatilità interessante che però agisce in due sensi e che permette una operatività rapida, con il rispetto dei punti di analisi tecnica, questo non si deve dimenticare.

Saverio Berlinzani per ActivTrades.

Profilo dell’analista

Saverio Berlinzani

Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.

In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).

Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.

Chi è ActivTrades

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