Sui mercati sale l’attesa per la riunione della Fed di questa settimana

La settimana appena trascorsa avrebbe dovuto essere un punto di svolta per i mercati, o perlomeno questa sarebbe dovuta essere la logica conclusione di tanta attesa e attenzione per le decisioni della Banca centrale giapponese, di quella europea e di quella canadese. Ed invece, nonostante tutto, i mercati sono rimasti nei trading range delle settimane precedenti, specie il mercato valutario, mentre quello azionario non ha fatto altro che confermare i guadagni rimanendo vicino ai massimi storici. I dati Usa usciti in settimana si sono rivelati misti, qualcuno migliore delle attese, come gli ordini di beni durevoli, qualcun altro peggiore, come la prima rilevazione del Pil del terzo trimestre Usa.

Ora ovviamente tutta l’attenzione del mercato e degli investitori si concentra sulla decisione della Federal Reserve, prevista per mercoledì sera. Ma non dimentichiamoci i payrolls di venerdì prossimo, altro appuntamento decisivo che potrebbe in qualche modo influenzare l’andamento del mercato.

Sul fronte valutario l’Euro ha chiuso la settimana evidenziando una certa debolezza, segno che forse gli analisti si attendono l’inizio del tapering da parte della Fed. L’unica vera incognita, per mercoledì, sarà l’entità della riduzione di titoli, prevista per ora a 15 miliardi al mese, ma potrebbe anche essere meno in relazione agli ultimi dati, non proprio eclatanti. Ma forse, i prezzi di mercato potrebbero già scontare questo evento, e potrebbero iniziare invece a reagire in base al dot plot, ovvero le previsioni sul primo rialzo dei tassi che ogni banchiere centrale Usa indica per iscritto. Se fosse posticipato potremmo assistere ad un aumento dell’appetito al rischio, con i mercati azionari che probabilmente potrebbero accelerare ulteriormente al rialzo e andare a far registrare nuovi massimi. Ma ovviamente, queste sono solo ipotesi che allo stato attuale non trovano grandissime conferme, forse perché è prematuro capire a che livello saranno gli aggregati macro tra 10-12 mesi. Le varianti della pandemia continuano a rallentare la ripresa nonostante l’inflazione stia ancora mostrando i muscoli e non accenni a correggere, complici le materie prime, petrolio in testa, che nel mese di ottobre ha guadagnato oltre il 10%. Il rischio è ancora la stagflazione che farebbe entrare il primo mondo in una recessione senza precedenti, a livello di quella degli anni settanta, il periodo della famosa crisi petrolifera.

Sul fronte valutario l’EurUsd ha ceduto quota 1.1600 dopo aver testato 1.1685 ed ha rotto i supporti tornando a ridosso di quelli chiave a 1.1550 che, se rotti al ribasso, potrebbero innescare una ondata di vendita con obiettivi intorno a 1.1400, con il Cable che potrebbe a sua volta scivolare a 1.3550 e in area 1.3420-30. Per ora EurGbp ha tenuto, ma deve rompere 0.8475-80 per poter invertire un trend ribassista che, seppur lento, non accenna ad invertire. Tra i cross segnaliamo EurAud ed EurNzd, ancora sotto pressione, mentre EurCad resta vicino ai minimi ma non rompe il livello di 1.4300. UsdCad a ridosso di 1.2400, anche se per ora la resistenza chiave a 1.2435-45 sembra solida. Supporti in area 1.2310-15. UsdJpy tornato a 114.00 ma solo sopra 114.70 si potrà parlare nuovamente di un trend in decisa pressione. Ancora sostenuto CadJpy che tiene egregiamente l’area di 90.90-91.20 e sale ancora superando quota 92.00 con possibilità di salire nel medio termine anche a 95.00.

La settimana si annuncia assai intrigante anche per le oceaniche, che restano vicini ai massimi ma pronte a correggere nel caso la Fed risultasse più falco del previsto.

Buona giornata e buon trading.

Saverio Berlinzani per ActivTrades.

Profilo dell’analista

Saverio Berlinzani

Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.

In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).

Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.

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