Ancora una volta, i mercati sorprendono analisti e investitori con movimenti anomali e fuori dalla logica che conosciamo. Sembrava infatti che la salita del Biglietto Verde, fosse destinata, venerdì scorso, a produrre chiusure settimanali estremamente importanti e favorevoli alla divisa Usa, e le condizioni per un evento del genere c’erano tutte, a cominciare dalla parole rassicuranti dei rappresentanti della Fed, che insistono sulla necessità di portare i tassi intorno al 3% prima di diventare neutrali, fino ai dati Usa, con il Pil del terzo trimestre uscito a +3.5%, leggermente superiore alle attese, anche se gli altri dati annessi, sono apparsi in leggero calo rispetto al consensus, come il GDP Price Index, uscito a +1.7% rispetto al 2.1% atteso, un segno che l’inflazione potrebbe cominciare a dare segnali di indebolimento, o come il PCE a +1.6% rispetto all’1.8% atteso, anch’esso una misura che indica come l’inflazione data dalle spese per i consumi, sia leggermente in flessione. Di fatto comunque il mercato si è girato, e ha visto soprattutto le oceaniche, ribaltare la posizione, girandosi al rialzo sulla divisa Usa e chiudendo la settimana con una configurazione grafica che sembrerebbe proporre un prossimo e futuro calo del biglietto verde.
Se osservassimo poi i grafici ciclici, noteremmo che la fine del lungo ciclo ribassista di NZD ma anche dell’Euro, sembrerebbe essere non lontanissima. Ovviamente il tutto dovrà essere confermato dai prezzi e dalla price action. Questa settimana potrebbe essere cruciale, in tal senso.
I mercati azionari intanto, hanno imboccato la strada del risk off e così anche lo JPY ha risollevato la testa, nonostante i disperati tentativi di Kuroda di tenerlo ulteriormente sotto pressione ed estremamente debole, e tecnicamente sull’azionario sembra ancora esserci molto spazio e tempo di discesa, almeno un altro 5% senza scatenare chissà quale reazione, ma appare finalmente logico il fatto che il rialzo dei tassi Usa possa cominciare a produrre effetti negativi sul mercato immobiliare Usa, con le conseguenze del caso anche sui risultati delle aziende quotate del settore.
Insomma vedremo se è tutto un fuoco di paglia, questa reazione, oppure no, ma se osserviamo anche l’oro, il suo recupero farebbe pensare ad un aumento deciso dell’avversione al rischio. Oggi, oltre ai soliti dati inglesi delle 10.30, segnaliamo, alle 13.30 (In America l’ora legale durerà ancora due settimane) il deflatore delle spese per i consumi, molto importante per capire se l’inflazione negli USA sia in calo come qualcuno ipotizza.
Saverio Berlinzani per ActivTrades.
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Profilo dell’analista
Saverio Berlinzani
Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.
In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).
Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.
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