Favorito dall’approvazione della riforma fiscale Usa, avvenuta a mercati chiusi venerdì, stamattina abbiamo un bel Lap Up di oltre l’1% sul prezzo ufficiale di chiusura per il Dax, subito a rendere effervescente anche l’inizio di questa settimana.
Lo stesso dicasi per Eurostoxx, che venerdì alle ore 17:35 sul tracollo poi rimbalzato dell’ultim’ora di contrattazione ha siglato un prezzo di 3523 e che stamattina ha aperto a 3562.
Un’ipotesi di rally natalizio o comunque di volontà scoppiettante è confermato anche dal declino di tutti i Bond, a partire ovviamente da quelli americani che a mezzanotte avevano aperto a 153,19 dopo aver chiuso l’ottava a 154,23.
La seduta di oggi non presenta particolari dati macro economici se non una riunione dell’Eurogruppo alle 11:00. Dovrebbe esserci poi un incontro sul tema Brexit fra la May e Junker, del quale non è noto l’orario; questo potrebbe muovere ulteriori indicazioni su queste importanti trattative, per le quali comunque già negli ultimi giorni è parso di vedere spiragli più distensivi, e i mercati ne hanno infatti approfittato anche in modo fin troppo ottimistico.
Sempre restando ai dati macro, suggerisco di prestare attenzione alle decisioni sui tassi di interesse di alcune non secondarie banche centrali. Domani c’è l’Australia, e mercoledì tocca alla Banca del Canada. Domani importante sarà vedere i numeri dell’Ism non manifatturiero in America che introdurranno poi ai risultati dell’occupazione Usa in uscita venerdì.
L’apertura molto forte dei futures sulle borse europee potrebbe ingolosire molti ribassisti, alla luce anche di un articolo come al solito piuttosto contraddittorio uscito oggi da Goldman Sachs che preannuncia la fine della festa.
Ciò che a mio parere non finirà presto, e credo sia la doverosa gioia dei trader intraday che da mesi aspettavano questi momenti, sono i balzi della volatilità.
Sui mercati europei anche venerdì abbiamo visto escursioni dei principali indicatori di range e opzioni fra il 13 e il 15%, peraltro assorbiti in chiusura e anche questo era un segnale di oggettiva cautela: la logica dell’iper comprato e dell’ipervenduto da tempo non si applica più con efficacia su borse che non hanno concorrenza da parte dei titoli di Stato e che vengono pertanto comprate alla ricerca di una costante spremitura dei rendimenti.
Sarà questo l’argomento del 2018: tassi e ricerca di remunerazione. Quest’ultimo forse sarà un driver anche forse più importante, quantomeno dal punto di vista psicologico, alla luce anche della febbre di Bitcoin. Quest’ultimo è un argomento molto serio, in realtà, ma i media lo stanno cavalcando in modo sensazionalistico, e temo che qualche investitore non riceverà sempre buone notizie.
In dettaglio ecco i livelli di equilibrio/top/bottom – calcolati per la seduta odierna – dei principali strumenti finanziari da me monitorati:
Di seguito valori di: Equilibrio – Top – Bottom e Volatilità
- Dax 13.000 13.203 12.822 calo
- Rurostoxx 3.558 3.612 3.512 calo
- Bund 162,39 164,10 162,59 stabile
- FtseMib40 22.320 22.650 22.100 calo
- Sp500 2.650,00 2.687,00 2.624,00 aumento
- Nasdaq 6.374,00 6.489,00 6.291,00 aumento
- Dow Jones 24.316 24.687 24.037 aumento
- EurUsd 1,1877 1,1960 1,1776 stabile
- UsdYen 112,59 113,91 111,57 aumento
- GpbUsd 1,3479 1,3585 1,3361 stabile
- Gold 1.275,00 1.286,00 1.262,00 stabile
Buon trading a tutti
Giovanni Lapidari per ActivTrades
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