Mercati in consolidamento. La discesa del Dollaro non si arresta

Mentre sui mercati azionari più importanti, ovvero quelli statunitensi, si è vissuta una quarta seduta consecutiva interlocutoria, incerta e priva di direzionalità, nel mercato dei cambi assistiamo al consolidamento delle valute concorrenti il dollaro, che restano forti e sostenute, e non lontano dai massimi di periodo. Se consideriamo che in meno di 8 settimane l’Euro ha recuperato oltre il 9%, con il Cable che ha, a sua volta, guadagnato quasi il 15.5% nello stesso periodo, ciò la dice lunga sul livello di eccesso a cui il biglietto verde era giunto solo un mese e mezzo orsono.

E la caduta del dollaro, lo avevamo più volte ricordato, sarebbe stata altrettanto significativa, anche se non è, a nostro avviso, per nulla terminata, specie osservando le configurazioni di medio termine. In questi casi, quando succede, viene spesso la voglia di entrare contro il trend appena cominciato, perché gli eccessi che stiamo vedendo nel breve termine fanno gola, per catturare qualche movimento in controtendenza, ma spesso sono trappole per orsi, si dice in gergo. E se osserviamo il posizionamento del mercato retail, presso qualche Broker, si noterà come la stragrande maggioranza dei piccoli operatori, ora sono long dollari contro tutto. Il che è un grande rischio, specie all’inizio di un movimento che parrebbe, almeno per ora, diventare strutturale, soprattutto alla luce di quel che emerge dai rappresentanti di politica monetaria Usa, ormai convinti di alzare i tassi ancora un paio di volte prima di raggiungere il picco intorno al 5%.

E’ chiaro che le correzioni a favore della divisa americana sono sempre possibili, specie osservando un quadro macro che al di là del picco dei tassi, evidenzia un rallentamento non così marcato negli Usa, e allo stesso tempo non si intravedono grandi recuperi degli aggregati europei o inglesi. Tra i dati pubblicati ieri infatti, segnaliamo le vendite al dettaglio negli Stati Uniti che sono aumentate dell’1,3% mese su mese nell’ottobre del 2022, l’aumento più forte in otto mesi, dopo una lettura piatta a settembre e superando le previsioni di mercato di un aumento dell’1%. Le vendite presso i concessionari di autoveicoli sono aumentate dell’1,3% in quanto i vincoli della catena di approvvigionamento si sono allentati mentre il leggero calo della benzina ha spinto le vendite nelle stazioni di servizio del 4,1% in più. Escludendo benzina e auto, le vendite al dettaglio sono aumentate dello 0,9%.

Tra gli altri dati pubblicati ieri, poi, non dimentichiamo il tasso di inflazione annuale nel Regno Unito, balzato all’11,1% nell’ottobre 2022 dal 10,1% di settembre, molto al di sopra delle previsioni di mercato del 10,7%. È il tasso di inflazione più alto dall’ottobre 1981. La valuta britannica è rimasta forte e sopra 1.1900. Va detto però che i movimenti che stiamo osservando contro il biglietto verde, sono forse maggiormente dettati dal posizionamento in essere dei piccoli e grandi operatori che dopo quasi due anni in cui erano i primi short dollari e i secondi long, stanno ribaltando le posizioni di medio termine, generando questi schock sulle price action. Nella notte le cose non sono cambiate, con un mercato asiatico che segue a ruota quello Usa, con scarse oscillazioni e pochi movimenti sostanziali. Entriamo quindi nella quinta seduta laterale che vedremo se seguirà le precedenti quattro.

Degno di nota è stato il dato sull’occupazione in Australia, uscita migliore elle attese con il tasso generale sceso al 3.4% rispetto al 3.5 del numero precedente. Dollaro australiano poco mosso e in controtendenza con un piccolo recupero del dollaro Usa contro tutto. Riprende un po’ a salire anche il UsdCad, tornato sopra 1.3300 così come il UsdJpy , tornato a ridosso di 139.50. Tra i dati, segnaliamo i Jobless claims, ovvero i dati sull’occupazione settimanale Usa, che però non dovrebbero essere in grado di modificare le price action in modo significativo. Interessanti però diventano anche, alla luce del livello dei mutui ipotecari, quelli sui permessi di costruzione e i nuovi cantieri negli Usa, attesi in deciso calo, secondo le previsioni. Il tasso dei mutui è salito intanto sopra al 7%.

Saverio Berlinzani per ActivTrades.

Profilo dell’analista

Saverio Berlinzani

Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.

In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).

Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.

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