La giornata di ieri, poco significativa dal punto di vista delle price action, essendo rimasta all’interno di una volatilità ridotta, ha confermato la correlazione ancora presente, ovvero di un dollaro positivamente correlato all’azionario.
Nel pomeriggio, quando i listini americani hanno cominciato a correggere, l’EurUsd, che aveva testato per quasi tutta la giornata le resistenze poste in area 1.1345-55, ha cominciato a ripiegare, così come sterlina ma soprattutto lo yen che, contro dollaro, dopo aver testato nuovamente l’area di 112.70 senza riuscire a romperla, è tornato a scendere, con il biglietto verde che ha recuperato quota 113.00 salendo sulle prime resistenze di breve a 113.30.
Tra le materie prime il petrolio, dopo aver toccato i minimi a 62.30 dollari al barile, sulle notizie di aumento della produzione per calmierare la domanda da parte dell’Opec, è risalito fino a 67.50, recuperando ben 5 dollari nel giro di poche ore.
Ora si aspettano i payrolls, dopo che l’adp mercoledì è uscito superiore alle attese a 534 mila contro un consensus di 525 mila unità. Le attese sugli occupati del settore non agricolo prevedono un incremento di 550 mila posti di lavoro nel mese di novembre, leggermente superiore al dato di ottobre che aveva visto comunque un aumento di 531 mila unità. Un numero positivo rafforzerebbe l’idea di Powell di aumentare il ritmo del tapering portandolo dai 15 miliardi di dollari attuali ad un livello superiore (c’è chi parla di 20 miliardi) e forse anche di anticipare il rialzo del costo del denaro, se l’inflazione dovesse rimanere ai livelli attuali anche nei primi mesi del 2022. E probabilmente potremmo vedere ancora un ulteriore rafforzamento del biglietto verde, anche se da un punto di vista tecnico vi sono interessanti divergenze rialziste presenti sul mercato su molte valute contro dollaro.
Sulle oceaniche il discorso sembra leggermente differente perché hanno ancora spazio di scendere e hanno dei target di medio termine che sembrano decisamente inferiori ai livelli attuali. Il che in buona sostanza dovrebbe significare un possibile rialzo dei cross EurAud, EurNzd ed in parte EurCad, che però sono tipici andamenti di risk off che, allo stato attuale, sembrerebbero non avere tutta questa impulsività. E se l’azionario sale, non ci sarebbero grandi motivi per vedere questi cross salire. A dicembre ci sono un paio di appuntamenti rilevanti, prima che il mercato vada in ferie per le festività natalizie e sono i payrolls di oggi ma soprattutto la decisione della Fed del 15 dicembre.
Sarà rally di natale oppure comincerà una vera e importante fase di avversione al rischio? Noi crediamo alla prima ipotesi, in ragione del fatto che si chiudono i bilanci delle grandi banche, vengono distribuiti i bonus e nessuno avrà interesse a creare scompiglio. Anche se dal 2022 le cose potrebbero cambiare radicalmente.
Saverio Berlinzani per ActivTrades.
Profilo dell’analista
Saverio Berlinzani
Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.
In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).
Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.
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