Le dichiarazioni di Trump riportano volatilità sui mercati finanziari

Il refrain di questo 2019 è sempre il medesimo. Non appena le speranze di un accordo tra Cina e Usa sembrano concretizzarsi, ecco che arriva puntuale la doccia fredda che gela letteralmente gli investitori e quei pochi, per la verità, che ancora non hanno compreso che si tratta di tattica reciproca dei due giganti alle prese con una strategia di medio e lungo termine che deciderà chi dei due sarà leader nei prossimi anni. I cinesi, più volte, nell’ultimo periodo, hanno tirato il freno a mano, convinti come sono che il tempo giochi a loro favore in ragione delle elezioni di Trump nel 2020. Ma Trump riesce sempre a sorprendere e ieri ha dichiarato che sarebbe meglio attendere fino a dopo le elezioni presidenziali del prossimo anno per raggiungere l’accordo con la Cina, sostenendo di non avere alcuna fretta al riguardo. Evidentemente è quasi certo di essere rieletto oppure gioca di strategia e in anticipo. In più ha aggiunto che l’accordo potrebbe anche saltare e che i colloqui sono in una fase critica. Peggio di così non ci si poteva attendere.

La reazione dei mercati è stata per certi versi scontata, per altri meno: abbiamo visto il Gold salire in piena avversione al rischio con un movimento di oltre 20 dollari, da 1459.60 dell’apertura a 1482 del massimo, con una chiusura in area 1477.00, così come il UsdJpy ha mollato repentinamente i livelli raggiunti di 109.70 per scendere nuovamente sui supporti a 108.45-50 area.
Finalmente un po’ di volatilità, viene da dire, anche se non dobbiamo considerare positive le price action del mercato in ragione del fatto che a scatenare i movimenti sono state delle dichiarazioni e non dei flussi veri di investitori.

Sul fronte delle altre valute, segnaliamo la ripresa dell’EurUsd, che dai minimi è andato al test di 1.1090, prima resistenza chiave, che se violata, potrebbe aprire la strada al test di 1.1170, mentre il Cable è tornato a ridosso della resistenza chiave a 1.3010-20 area, al di sopra della quale i livelli target sarebbero, in teoria, in area 1.3370-80. Sulle oceaniche bisogna registrare la salita del dollaro neozelandese, trascinato da tutta una serie di dati macro che evidenziano una certa ripresa mentre per Aud, che sembrava rincorrere Nzd e raggiungerlo, vista l’impulsività della saluta, abbiamo assistito allo stop del movimento al rialzo, non appena Trump ha negato che vi sia un accordo imminente con la Cina. AudUsd, che era salito da 0.6760 a 0.6860 nel giro di poche ore, ha corretto rientrando a 0.6820, una correzione comunque inferiore a quanto ci potessimo aspettare dopo una notizia come quella del mancato accordo. Ed è questa la vera novità di questi giorni: in passato, con notizie negative sui dazi, Aud e Nzd scendevano a rotta di collo, senza soluzione di continuità, mentre nelle ultime settimane, la ripresa c’è stata ed è stata guidata dai dati macro, tornati in prima linea. Questa notte sono usciti peraltro i dati sul Pil Australiano, usciti a +1.7% su base annua, come da attese, mentre rispetto al trimestre precedente il dato ha evidenziato un +0.4% leggermente inferiore al consensus di +0.5%, fatto che ha contribuito alla correzione di Aud. AudNzd è tornato sui minimi di periodo a 1.0470 e sembra ancora debole, mentre UsdCad dopo un breve test delle resistenze a 1.3320 è tornato sotto quota 1.3300 e attende ora la decisione sui tassi della Boc, attesa per oggi pomeriggio alle 16.00 con previsione di tassi invariati all’1.75%.

Sul fronte dati, oggi è giornata interessante, forse una delle ultime di questo 2019, con i Pmi services e composite di Francia Germania e Italia, nonché della Gran Bretagna, mentre nel primo pomeriggio sono attesi i numeri sull’adp, gli occupati Usa del settore privato. Più tardi, come scrivevamo, la Boc sui tassi e infine l’Ism non manifatturiero Usa, con le diverse componenti del business actibity, employment, new orders e prices. Il dato generale è previsto a 54.5. Giornata di possibile volatilità con un occhio di riguardo alle agenzie di stampa e alle parole del Presidente Usa, che ama sorprendere i mercati. Buona giornata e buon trading.

Saverio Berlinzani per ActivTrades.

Profilo dell’analista

Saverio Berlinzani

Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.

In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).

Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.

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