La Fed mostra un primo segnale verso il prossimo taglio del costo del denaro

Per smuovere un mercato indirizzato esclusivamente a favore del dollaro e incapace di mostrare la benché minima correzione, ci voleva la Fed e in particolar modo Powell, il Presidente, che, nella conferenza di metà anno, ha finalmente mosso le acque provocando un primo tentativo di ribasso della divisa Usa, in un movimento che fino a ieri mattina sembrava impossibile, vista la price action. Il Presidente ha dichiarato che la Fed rimane impegnata a mantenere una crescita economica stabile, e per questa ragione si è detta preoccupata del livello di inflazione che nel prossimo futuro, rischierà di essere ancora più bassa di quanto stimato dall’autorità monetaria.

Un primo segnale verso il prossimo taglio del costo del denaro nel mese di Luglio? Secondo Powell la crescita globale perde momentum e il rischio di contagio esiste, seppur quella americana rimanga solida insieme ad un mercato del lavoro ancora estremamente tonico.
Da questo punto di vista la Fed non cambia l’outlook economico e non ci sarebbero ragioni per una riduzione del costo del denaro, ma l’inflazione da un lato e la bassa crescita dei salari dall’altro, destano una qualche preoccupazione, tale forse da indurre il board ad anticipare un movimento accomodante nella prossima riunione. Secondo il Governatore, i colloqui con la Cina stanno andando nella giusta direzione, ma non rimuovono del tutto le incertezze presenti. In buona sostanza il commento si è rivelato maggiormente dovish di quanto ci si potesse attendere e il linguaggio su una inflazione insufficiente è stato modificato, da “transitorio” a “persistente”.

Basterà per vedere una riduzione dei tassi? Forse si, forse no, nei prossimi giorni, sicuramente capiremo di più. Il mercato, e la price action valutaria, nel frattempo, anticipa una riduzione vendendo dollari e comprando soprattutto Aud e Nzd, tornati a salire verso 0.70 e 0.67 rispettivamente. Anche il Cable recupera quasi 100 pips, spinto inizialmente dall’acquisto dei cross tra cui GbpCad, arrivato su livelli assai interessanti di medio termine e nonostante un UsdCad che prosegue nella sua lenta ma costante discesa, soprattutto dopo il nulla di fatto della Boc, che ha però mantenuto un atteggiamento dovish che sembrava potesse far rialzare la testa al cambio ieri pomeriggio.

Le minute della Fed pubblicate ieri sera hanno poi mostrato un quadro che porta ancora maggiore incertezza, in quanto una parte dei membri del board vorrebbe un taglio del costo del denaro per anticipare i rischi connessi ai dazi e all’outlook economico incerto che colpisce l’economia globale, mentre altri membri ritengono ancora che non vi siano le condizioni macro per un abbassamento del costo del denaro, e occorre avere l’evidenza di dati in deterioramento prima di avventurarsi in una riduzione. In ogni caso questo è e rimane il focus per le prossime settimane, indipendentemente dall’andamento dei colloqui con la Cina o dalle altre questioni economiche o politiche che stanno influenzando la price action dei mercati.

Certo è che con questa dichiarazione Powell ha fatto un bel favore a Trump che vede un dollaro indebolirsi leggermente e mercati azionari salire persistentemente su nuovi massimi storici, come il Dow Jones, che ha superato anche quota 27.000. È ragionevole ipotizzare che questo trend del dollaro non si invertirà tanto facilmente comunque, almeno fino a quando gli Usa non mostreranno un calo della congiuntura decisamente più evidente di quello attuale. Buona giornata e buon trading.

Saverio Berlinzani per ActivTrades.

Profilo dell’analista

Saverio Berlinzani

Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.

In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).

Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.

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