Come da previsione la Fed ha ritoccato al rialzo il costo del denaro che passa dallo 0,50% a 0,75%. La decisione è stata presa all’unanimità e facendo intendere ulteriori tre aumenti nel corso del 2017.
Il presidente della Fed, Janet Yellen è certa che le condizioni dell’economia statunitense si evolveranno in modo tale da garantire aumenti graduali dei tassi di interesse.
La notizia ha avuto conseguenze immediate nei mercati finanziari e come previsto ha rafforzato di Dollaro Usd che ha guadagnato terreno nei confronti della altre valute.
Nel momento in cui scriviamo il cambio euro/dollaro si trova a quota 1,0510, un “salto” di oltre 150 pips dai massimi intraday a metà giornata a 1,0670.
In seguito nel grafico euro/dollaro si nota il movimento ribassista sostenuto dall’aumento dei volumi generati in conseguenza alle decisioni della Fed.
Le decisioni della Fed si fanno sentire anche sulle materie prime
In primo piano l’Oro le cui quotazioni sono scese fino ai livelli di febbraio 2016. Il prezzo dell’oro negli ultimi minuti si trova a 1.140 dollari l’oncia e con buone probabilità la discesa continuerà anche nei prossimi giorni. Prossimo livello di supporto a 1.120 dollari per oncia.
Non possiamo non parlare del Petrolio, che nella giornata di oggi segna un ribasso di circa 4 punti percentuali con i prezzi ritornati sotto quota 51 dollari per barile. A pesare sul Petrolio non è solo il super dollaro, ma anche i dubbi rinnovati sul taglio della produzione.
Mentre noi scriviamo gli asset di cui abbiamo parlato stanno proseguendo il trend ribassista. Aggiornamenti, previsioni e livelli operativi li trovi nella nostra pagina facebook www.facebook.com/doveinvestire.blog
La nostra previsione fatta nella giornata di ieri nel post “Dove investire con il rialzo dei tassi di interesse da parte della Fed” è stata completamente azzeccata