Dove investire torna nuovamente il tema “dove investire nel 2017” intrapreso alla fine dello scorso anno a cui a seguito un ebook ricco di informazioni e soluzioni di investimento a basso, medio ed alto rischio (se non lo hai fatto, scarica ore l’ebook Dove Investire nel 2017).
In questo post analizziamo la situazione attuale offrendo validi spunti su dove investire nella seconda parte dell’anno.
E’ normale chiedersi cosa potrà accadere nei prossimi mesi, e anche se per la maggior parte delle persone non ha un orizzonte temporale per i propri investimenti, è normale fare preventivi e un’analisi sulle possibili opportunità offerte dai mercati finanziari.
La prima parte dell’anno è stato caratterizzato dai timori sul fatto che il rischio geopolitico potesse avere un impatto negativo sui mercati, ma fino ad ora ha offerto buoni rendimenti su un’ampia gamma di asset, come per esempio le azioni e le obbligazioni societarie. Sono proprio gli asset più rischiosi ad aver registrato i migliori rendimenti nella prima parte dell’anno, favoriti da una buona crescita economica, bassa inflazione e bassa volatilità sui mercati. Una situazione che potrebbe non essere sostenibile in futuro.
. Ma, alla fine, questa crescita per quanto sarà ancora sostenibile? Nell’azionario mondiale, per la prima volta dal 2010, la performance dei titoli statunitensi è stata la peggiore rispetto a quella dei titoli degli altri Paesi.
I tassi di crescita delle economie dei Paesi sviluppati hanno raggiunto i massimi livelli dalla crisi finanziaria. Nell’eurozona i dati sul PIL sono significativamente al di sopra dei livelli pre-crisi ed altrettanto negli Stati Uniti.
I Paesi Emergenti restano ancora indietro, nonostante la maggior parte di questi risulti già in netta ripresa. Inflazione stimata Visto l’incremento nelle attività, tutto fa presupporre un incremento dell’inflazione. Si ritiene che presto si manifesteranno delle pressioni inflazionistiche, anche se finora il fenomeno sembra stabile. Ciò risulta possibile nonostante il basso tasso di disoccupazione e una politica monetaria particolarmente generosa, entrambi fattori che solitamente sostengono la crescita dell’inflazione.
Tutto questo fa pensare ad una situazione di mercato favorevole per gli asset più rischiosi, come titoli azionari rispetto ai bond governativi.
Sempre facendo riferimento agli asset più rischiosi, nei prossimi mesi avremo una situazione di equilibrio precario. I rischi economici infatti sono duplici:
- Da una parte, l’andamento positivo dei mercati potrebbe essere frenato dal rischio di un rallentamento della crescita, anche se questo sembra alquanto improbabile al momento.
- Dall’altra, anche una crescita economica più sostenuta potrebbe risultare problematica in quanto potrebbe spingere la Fed ad alzare i tassi di interesse più velocemente del previsto e questo potrebbe rappresentare un elemento di destabilizzazione dei mercati.
Dove investire nei prossimi mesi
Bond societari e titoli azionari sono cresciuti tanto nella prima parte dell’anno, oggi risultano infatti più costosi rispetto a un anno fa e per questo con minor margine di crescita.
Investire in obbligazioni nella seconda parte dell’anno
Nella prima parte del 2017 i mercati obbligazionari hanno ottenuto rendimenti tra l’1% e il 5%. Questi rendimenti hanno ad oggi raggiunto le previsioni fatte per il 2017, pertanto risulta essere probabile che i rendimenti delle obbligazioni supereranno le attese.
I rendimenti delle obbligazioni sono stati favoriti dalla scelta della Fed di alzare i tassi di interesse americani, pur agendo con cautela, ma assicurandosi che i mercati non reagissero eccessivamente.
La previsioni indicato che i tassi di interesse statunitensi continueranno ad aumentare lentamente, con il prezzo dei bond che scende in risposta all’incremento dei tassi, pertanto ci aspettiamo una riduzione del prezzo dei titoli di stato e dei bond societari investment grade.
Questa è una delle ragioni che spinge a preferire i bond dei mercati emergenti rispetto a quelli di altre parti dell’universo obbligazionario. I tassi di interesse del debito dei mercati emergenti emesso in valuta locale risultano molto alti rispetto a quanto offerto dai mercati dei Paesi Sviluppati. Ad ogni modo, esistono minacce per le obbligazioni, soprattutto se la Fed alza i tassi di interesse più velocemente del previsto, perché questi rispondono a dei trend inflazionistici più forti, ci sarebbe un calo dei prezzi delle obbligazioni.
Investire in azioni nella seconda parte dell’anno
L’andamento dei mercati mondiali azionari nella prima parte del 2017 sono risultati abbastanza solidi, riportando performance migliori del previsto nonostante i forti timori geopolitici.
Importanti eventi di mercato, quali la presentazione del nuovo programma politico dell’amministrazione statunitense, l’avvio della Brexit, i timori dovuti ai test missilistici della Corea del Nord e le elezioni francesi non sono riusciti a sabotare il rally dei mercati azionari.
Dall’inizio dell’anno, i titoli azionari hanno riportato performance al rialzo superando le attese per i profitti di lungo termine e per ora questi risultano più costosi.
Per la seconda parte del”ano non ci si aspetta una significativa inversione di tendenza dei mercati azionari, con l’economia mondiale apparentemente in ripresa e una “globalizzazione inversa” che non è avvenuta nel modo inizialmente previsto.
Per la seconda metà dell’anno è possibile assistere a una “retromarcia” da parte di quegli investitori che in passato hanno sempre desistito di fronte all’investimento azionario, in particolar modo nei mercati emergenti: questo potrebbe portare a un ulteriore crescita dei mercati.
La soluzione migliore per investire nella seconda parte dell’anno, non è quella di prevedere quale mercato o asset scegliere ma solo un portafoglio ben diversificato che rappresenti la miglior opzione contro il rischio.