L’indice del dollaro USA si prepara alla più grande perdita settimanale dall’inizio di maggio

La giornata di ieri, ad un certo punto, sembrava finalmente poter portare un cambiamento alle price action dell’ultimo periodo, con una certa pressione sulla divisa americana, che lasciava presagire un aumento della volatilità e movimenti unidirezionali, in una sorta di inizio di movimento in trend dei principali cambi originali. Ed invece, almeno per ora, i supporti del dollaro, comunque rilevanti, hanno tenuto e il mercato ha leggermente ritracciato e corretto i guadagni di ieri.

L’EurUsd che nelle ultime tre sedute aveva recuperato oltre i 120 pips, si è fermato per ora a ridosso di 1.1900 mentre il Cable che aveva corso di più, con oltre i 400 pips di salita in poco più di 7 sedute, si è per ora fermato in area 1.3980-90 correggendo circa una cinquantina di pips. Niente di che direte voi, e ciò è verissimo, nel senso che i tentativi di breakout al rialzo non si sono ancora esauriti e non è ancora confermata alcuna inversione al ribasso, che potremmo magari vedere anche oggi in giornata.

A spingere il dollaro al ribasso avrebbero dovuto essere i mercati azionari su nuovi massimi ed invece, a conferma che le correlazioni intermarket sono parzialmente saltate, i mercati azionari hanno cominciato, un po’ dappertutto, specie in Asia, a perdere qualche punto, e così anche Wall Street, suo malgrado, ha perso qualcosa. L’S&P dopo aver fatto registrare ieri un nuovo massimo ha però chiuso decisamente basso, dai massimi a 4.422 a 4.379, generando una doji, che come configurazione appare decisamente ribassista sul grafico daily. Il Dow Jones mostra una configurazione leggermente diversa, non lontano dai massimi, a 150 punti da essi. Il Nasdaq ha invece chiuso in ribasso a 14.850 circa, ma non lontano dai massimi, circa 300 punti. In Asia questa notte il Nikkei ha perso oltre l’1.5%, al minimo degli ultimi 29 mesi, in ragione delle chiusure per Covid che sta prepotentemente ritornando a contagiare nel paese del sol levante.

In ogni caso sulle valute, la debolezza del dollaro, che si è espressa specie dopo le parole di Powell, tutto sommato ancora dovish, è apparsa decisa, in un movimento che è parso strutturale, con una price action che ieri sembrava quella dell’anno scorso, quando il dollaro scendeva senza soluzione di continuità e senza alcuna correzione, consolidando sempre di più su livelli inferiori.

Interessante a tal proposito la correlazione dollaro-centrica, con tutti i dollari in discesa, anche UsdJpy, tornato vicino ai supporti chiave di 109.10-20 area. UsdCad a ridosso dei livelli cruciali a 1.2415-25 mentre AudUsd e NzdUsd hanno provato a rompere le resistenze con Aud che per ora non vi è riuscito (0.7400 sembra ancora tenere), e NzdUsd che ha superato invece la soglia psicologica di 0.7000. Vedremo già oggi, in chiusura di settimana e di mese, se questa tendenza al ribasso della divisa Usa verrà confermata.

Sul fronte dati il Pil Usa del secondo trimestre ha mostrato un +6.5% inferiore al consensus e i disoccupati settimanali sono usciti leggermente superiori alle aspettative. Oggi è atteso il Pil dello stesso periodo per Eurozona e Canada, mentre sul fronte dati Usa, vi sarà la pubblicazione del Chicago Pmi e soprattutto i dati sui principali aggregati economici redatti dall’Università del Michigan. Una giornata intrigante sotto molti aspetti, non c’è che dire.

Saverio Berlinzani per ActivTrades.

Profilo dell’analista

Saverio Berlinzani

Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.

In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).

Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.

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