I dati USA sulle vendite al dettaglio battono le stime e spingono al rialzo il Dollaro USD

Sembrava, all’inizio della seduta di ieri, che la divisa americana fosse impostata al ribasso, con le principali divise concorrenti che fosse in grado di spingere il biglietto verde sotto i supporti chiave. Soprattutto le oceaniche, Nzd in testa, attaccavano le resistenza e sembrava una di quelle sedute che avrebbe portato ai breakout. Invece, come spesso è accaduto negli ultimi due anni, sono bastati i dati Usa a riportare tutto come in precedenza, e a riportare il biglietto verde dove ancora gli compete.

Trump anche ieri ha dichiarato che il dollaro è eccessivamente forte ma di fronte a dati macro che evidenziano crescita e robustezza c’è ben poco che può fare per convincere gli investitori ad abbandonare l’unico asset valutario (tra le majors ovviamente) che ancora offre un rendimento minimamente adeguato. Le vendite al dettaglio pubblicate nel pomeriggio infatti sono uscire a +0.7% nel mese di Dicembre 2019 rispetto ad attese di +0.5%, così come i jobless claims sono usciti in area 204k rispetto ad un consensus di 216k. Ricordo ai nostri amici lettori che i jobless sono considerati eccellenti già quando oscillano tra 250k e 300k mese mentre sopra i 300k fino ai 350k sono considerati ancora dei numeri discreti e solo sopra 400k mese, i giudizi sul mercato del lavoro cominciano ad essere negativi. Figuriamoci quando li vediamo quasi sotto i 200k! Anche il Philadelphia Fed Manufacturing index, uscito sempre ieri pomeriggio, ha mostrato i muscoli, a 17 contro un consensus di 3.8 ed un dato precedente di 2.4. Tutte le componenti, a cominciare dall’occupazione come i nuovi ordinativi e i prezzi pagati, evidenziano un deciso miglioramento, segno che l’economia Usa vive un momento ancora di eccellente salute e niente e nessuno per ora è riuscito a provocare neppure una correzione a questa performance, oggettivamente importante.

Non sappiamo cosa potrà far cambiare tale scenario, soprattutto alla luce del nuovo accordo commerciale fase 1 con la Cina, che secondo gli esperti, porterà ad un possibile aumento del Pil dello 0.5%. E presto cominceranno i colloqui per fase 2. Intanto, dei restanti 370 miliardi di tariffe ancora esistenti, che poi rappresentano ancora lo sbilancio commerciale tra Usa e Cina (490 miliardi di export cinese verso gli States, meno i 120 miliardi di export Usa verso la Cina), su 120 miliardi vi sarà una riduzione dal 15% al 7.5%, fino a quando i Cinesi non dimostreranno con i fatti di rispettare l’accordo stesso. A quel punto probabilmente verranno cancellate. Ovviamente, riteniamo che tutte le tariffe verranno cancellate prima dell’avvio dei colloqui successivi tra i due paesi. Nella notte poi sono usciti i dati Cinesi sul Pil che hanno evidenziato a Dicembre, un +6% trimestrale come da attese, e anche le vendite al dettaglio sono apparse superiori al consensus a + 8% contro attese di +7.8%. Il crescente appetito al rischio fa registrare all’equity USA ogni giorno nuovi massimi. Ci chiediamo quando si fermerà e onestamente, almeno per il momento, non sembra che tale scenario possa cambiare. Di conseguenza anche il dollaro potrebbe ancora beneficiarne.

Saverio Berlinzani per ActivTrades.

Profilo dell’analista

Saverio Berlinzani

Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.

In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).

Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.

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