I dati Usa deludenti spingono le Borse al rialzo e il Dollaro al ribasso

Dopo un lungo periodo in cui i dati Usa continuavano a mostrare un incremento, nonostante la spinta rialzista dei tassi da parte della Fed, ieri per la prima volta, i dati statunitensi hanno deluso le attese, con l’Ism del settore manifatturiero sceso vicino ai 50 punti a 50.9, il livello più basso dal 2020. Le previsioni davano un incremento di 52.2 mentre ad agosto il numero era stato di 52.8. I nuovi ordinativi e l’occupazione hanno mostrato un calo al di sotto dei 50 punti, rispettivamente a 47.1 contro un dato precedente di 51.3 e un 48.7 contro il 54.2 di agosto.

Dati deludenti che però alimentano speranze di una riduzione del ritmo di crescita dei tassi americani, che è piaciuto alle borse, che hanno girato improvvisamente al rialzo, chiudendo decisamente in verde, con il Dow Jones salito di quasi mille punti a 29.650, circa il 2.7%, così come gli altri indici statunitensi, che hanno recuperato in percentuale tra il 2 e il 2.5 per cento.

Di fatto i dati cominciano, come avevamo ricordato anche ieri, ad evidenziare delle crepe nell’economia a stelle e strisce, e forse si intravedono gli effetti dei rialzi del costo del denaro di giugno e luglio scorso sui principali aggregati macro.

Sul mercato valutario, principali valute in recupero contro dollaro, dall’EurUsd tornato sopra 0.9800, al Cable salito sopra 1.1300. Interessante l’evoluzione e il ritorno delle oceaniche, ritornate a salire di oltre l’1.5%, anche se nella notte la Rba ha alzato i tassi di solo 25 punti base, deludendo le attese del mercato che ne attendeva 50, causando la discesa del dollaro australiano di circa 50 60 pips a 0.6470 da 0.6520 di prima del dato. Ha ceduto comunque anche il UsdCad, tornato a ridosso dei supporti chiave posizionati a 1.3590 00.

Petrolio invece che sale sulle previsioni di un taglio alla produzione da parte dell’Opec di un milione di barili al giorno, e Brent intorno agli 89 dollari con il Wti a 83. Anche le valute emergenti hanno guadagnato con il real brasiliano in rialzo di circa il 4% ma anche lo Yuan tornato in area 7.0890 sul dollaro.

Insomma un mercato che vede un risk off attenuarsi leggermente, con l’indice fear and greed risalito qualcosa a 26 dai minimi di 14 (ricordiamo che più scende più la paura degli investitori è alta, in una scala da 0 a 100).

Basterà per vedere una inversione di borse al rialzo e dollaro al ribasso? Per ora no, ma certamente è l’inizio di un qualcosa di diverso, possibilmente legato ai futuri dati che comunque, lasciano intravedere un rallentamento della congiuntura ovunque, che dovrebbe tradursi in un calo della domanda e quindi materie prime al ribasso, che poi è quel che spera il mercato, che in questo momento accetterebbe anche una recessione, anche dura, purché l’inflazione resti sufficientemente sotto controllo, piuttosto che il rischio di iperinflazione condita da una recessione, cioè stagflazione.

La settimana sembra continuare all’insegna del ribasso della divisa Usa, per ora correttivo ma che potrebbe diventare qualcosa di più importante se venissero violati le resistenze chiave che per EurUsd sono poste a 0.98 60 70 area, al di sopra del quale sembrerebbe di poter anche rivedere quota 1.0050. Sul Cable 1.1430 50 sembra una prima area di arrivo, mentre sul UsdJpy l’area di 145.00 50 sembra ancora molto forte mentre al ribasso solo la rottura di 143.80 potrebbe risultare impulsiva al ribasso. Non molto da segnalare sul resto con oscillazioni e price action che restano volatili e interessanti per l’operatività intraday.

Sul fronte dati, oggi ordini all’industria Usa il dato chiave, mentre ascolteremo le parole di Williams, Mester, per la Fed e Miss Lagarde per la Bce.

Saverio Berlinzani per ActivTrades.

Profilo dell’analista

Saverio Berlinzani

Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.

In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).

Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.

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