La fase di correzione del dollaro, dopo i recenti guadagni, sembra consolidare, segno che forse, deve durare ancora qualche seduta. Rispetto ai massimi recenti, osservando per esempio il dollar index, si evidenzia una prima correzione che potrebbe, nel giro di breve tempo, arrivare al 23.6% di correzione di Fibonacci di tutto il recente rialzo, situato a 91.80, rispetto al 92.05 del prezzo attuale. Segnaliamo che il 38.2% di tale movimento è situato a 91.08 mentre il 50% è 90.48, ovvero circa l’1.60% dai livelli attuali.
Se facessimo un confronto con l’EurUsd, dato che la percentuale di Euro all’interno del dollar index è circa il 50%, significherebbe un Eurusd a 1.1995 (23.6%) 1.2103 (38.2% e 1.2190 (50%).
La stranezza di tutto ciò è che se osserviamo il dollar index, quei livelli ci paiono realmente possibili, mentre sull’Eurusd meno, in quanto la price Action sembra notevolmente cambiata rispetto a qualche settimana orsono.
Il differenziale di tasso sembra essere il nuovo mantra, e il consolidamento al rialzo dell’Euro pare notevolmente più complicato rispetto all’indice, con price action che paiono diverse pur di fatto non essendolo in quanto la correlazione sembra molto vicina a – 1.
Detto ciò osserviamo questa fase, che potrebbe essere una correzione dovuta prima di nuovi tentativi di ribasso che a nostro avviso potrebbero portare i prezzi intorno a 1.1700. Non ci azzardiamo a fare previsioni più lunghe, perché c’è ben poco da dire, ma le cose cambiano così rapidamente, sia a livello macro, sia a livello di voci e rumors, che ci pare realmente inutile fare previsioni di qualsiasi sorta e l’unica considerazione che ci pare logica è relativa a quella giornata di trading e ai possibili movimenti all’interno di quella seduta. Il resto ci pare assai casuale, ora.
Le politiche monetarie della Fed, rispetto alle altre banche centrali, continuano a divergere, e i differenziali di tasso fanno il resto. Inutile girarci troppo intorno quindi. Fino a che queste aspettative non cambieranno, sarà difficile vedere grandi stravolgimenti sul mercato. Passando alla #sterlina, stiamo notando una certa capacità di tenere i supporti in quest’area compresa tra 1.3870 80 e 1.3520, due livelli che per il momento sembrano tenere, anche se si deve segnalare anche l’incapacità, per ora, di salire sopra 1.3600, area che è divenuta un baluardo quasi inespugnabile. Anche in questo caso, la discesa di medio non sembra esaurita e i livelli, sempre relativamente ai ritracciamenti di un movimento, ci sembrano ancora decisamente lontani, 1.3400 e 1.3100 per parlare del 38.2 e del 50% di ritracciamento del movimento di salita precedente.
Lo Jpy invece per ora ha tenuto i supporti e contro dollaro le resistenze di 110.00 area sembrano tenere, almeno per il momento. Le correzioni si sono per ora limitate ad un centinaio di pips e in assenza di un crollo delle borse, sembra di poter dire che questi livelli tengono. Si segnala però una serie di formidabili resistenze poste in area 110.50 60 come pure l’area sopra 111.40, livello in cui passa la trendline discendente che passa per tutti i massimi relativi dal 2015 ad oggi. Se non romperà quei livelli, tecnicamente saremmo di fronte ad un nuovo test delle resistenze prima di una nuova discesa. Per quanto riguarda le oceaniche, segnaliamo la tenuta del dollaro australiano sopra 0.7535, livello chiave, ma non sufficiente a poter definire un trend rialzista, che per potersi eventualmente confermare, dovrebbe presumibilmente violare l’area chiave di 0.7580 e 0.7615 20.
Nzd fatica di più e la ragione ci pare ovvia, dopo le dichiarazioni dovish di Orr nell’ultima riunione della Rbnz. UsdCad che invece per ora, ha egregiamente tenuto i supporti posizionati in area 1.2730 40 per risalire una cinquantina di pips, avvicinandosi alle prime resistenze chiave poste sul breakout precedente, poste a 1.2800 10 area. Se il cambio si rimettesse sopra 1.2850, potrebbe rivedere anche 1.3000 1.3100, altrimenti altro leg down verso 1.2600 30 area. La settimana si prospetta comunque interessante anche se sul fronte dati non sono attesi numeri così decisivi. Continuiamo a lavorare intorno alle aree di swing.
Saverio Berlinzani per ActivTrades.
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