Le conseguenze sui mercati del contagio del coronavirus fuori dai confini cinesi

Ieri, possiamo dirlo con certezza, è stata la prima vera giornata di discesa dei mercati azionari, una discesa che ha coinvolto anche Wall Street e le principali piazze azionarie globali. La discesa è logicamente dovuta alle notizie relative al contagio del coronavirus fuori dai confini cinesi e dalle conseguenze che ciò potrà avere sulla crescita globale nell’anno in corso. Milano è stata probabilmente la piazza che ha ceduto maggiormente terreno, in ragione proprio del fatto che il nostro paese è quello che maggiormente paga il prezzo di questo contagio, con già 7 deceduti dopo pochi giorni. L’oro ieri è salito in modo impulsivo fino a 1690 quasi, ma nel pomeriggio ha cominciato a correggere, scendendo quasi di 50 dollari. Bisogna probabilmente ricercare le ragioni nel fatto che molti operatori, long di equity, si sono hedgiati con l’oro nei giorni scorsi e ieri, dopo la discesa delle borse, hanno probabilmente iniziato a scaricare gli hedging prendendo benefici dalla salita del gold. Questa potrebbe essere una spiegazione logica di quanto sta avvenendo.

Sul mercato dei cambi, invece, la volatilità è scesa e a parta un tentativo di discesa di UsdJpy da 111.60 a 110.30, poi abbiamo osservato una correzione generale dei prezzi e volatilità tutto sommato controllata. La novità, rispetto a settimana scorsa, è che da quando sono usciti i dati dei pmi dei servizi e composite negli Usa, inferiori all’area dei 50 punti, è come se il giochino magico con cui i grandi players si erano divertiti, ovvero comprare azionario, comprare dollaro ed hedgarsi con il gold, sembra essersi rotto. Il dollaro infatti potrebbe non rappresentare più una garanzia di salita ininterrotta, perchè se anche gli Usa dovessero rallentare ed essere contagiati dal rallentamento globale, come pare presumibile, potremmo attenderci un cambiamento di forward guidance da parte della Fed e i mercati potrebbero iniziare a scontare uno o due tagli dei tassi da qui a fine anno. Ovviamente le conseguenze sul biglietto verde, potrebbero essere chiaramente negative. Per questa ragione abbiamo assistito ad un recupero della moneta unica sul dollaro ed un rimbalzo, almeno per ora, delle oceaniche sempre contro biglietto verde.

Tecnicamente l’EurUsd è solo in fase di correzione, ma proprio perchè osservando le posizioni sui future e non solo, queste sembrano prevalentemente short, e in assenza di benzina ulteriore per far scendere i prezzi, il rischio è che vi siano stop loss di posizioni short posizionati al rialzo, che qualcuno potrebbe andare a cercare ed infatti ieri, il movimento è apparso tipicamente un qualcosa del genere. Del resto quando i mercati invertono, tendenzialmente, sono sui massimi di posizioni a favore del trend che sta invertendo e il posizionamento eccessivo di solito rappresenta proprio una delle ragioni principali dell’inversione stessa. Le oceaniche, dicevamo, hanno corretto dai minimi circa uno 0.35-0.40 per cento, il che non è certamente sufficiente per parlare di inversione, ma rappresenta almeno un tentativo di tenuta dopo la discesa costante e persistente delle ultime settimane e se il paradigma fosse finalmente cambiato, dopo anni di salita del biglietto verde, questi livelli potrebbero anche rappresentare qualcosa di più di un semplice supporto temporaneamente tenuto. UsdJpy che al ribasso, dovrebbe essere più logico che al rialzo, visto l’aumento generalizzato del risk off, ma il delta tasso ne frena le discese, trovando sempre compratori. Su altri fronti segnaliamo la stabilità della sterlina anche perchè è stato l’euro a muoversi in correlazione specifica dopo i buoni dati sull’Ifo tedesco che è stata la scusa per comprare un po’ di EurUsd ma anche EurGbp. E il Cable è rimasto nel trading range 1.2890-1.2970. Oggi vedremo se i movimenti di ieri sull’equity sono stati solo un fuoco di paglia oppure si tratta di un movimento strutturale. Sarà interessante.
Buona giornata e buon trading.

Saverio Berlinzani per ActivTrades.

Profilo dell’analista

Saverio Berlinzani

Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.

In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).

Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.

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