
Anche se sul mercato persiste la fase laterale che dura ormai da quasi due mesi, ciò non esclude che si vivano giornate di trading particolarmente interessanti, condite da una certa volatilità e movimenti anche impulsivi. Ieri ne abbiamo avuto la riprova in seguito alla decisione della Commissione Europea di proporre un Recovery Fund da 750 miliardi di Euro. La notizia è stata positivamente accolta dai mercati, con un balzo dell’EurUsd che da 1.0950-60 era riuscito, in mattinata a rompere la resistenza chiave a 1.1000, portandosi quasi a 1.1030. Poi, come spesso è accaduto in questo ultimo periodo, sono uscite notizie negative relativamente all’accordo della Brexit, che sarebbe in ritardo rispetto alla tabella di marcia prevista dai negoziatori, e il dollaro si è ripreso con la sterlina che ha perso quota, trascinando con sé anche le altre coppie valutarie, specie quelle contro dollaro in un pomeriggio in cui pareva che anche le borse cominciassero a mollare qualcosa. Ed invece, in questa ormai eterna battaglia tra risk on e risk off, quest’anno particolarmente significativa, in relazione al fatto che il mercato è esclusivamente dollarocentrico in entrambe le condizioni, l’equity si è ripresa e il dollaro è tornato a perdere qualche posizione.
Abbiamo vissuto pertanto alta volatilità con una price action che evidenzia ancora grande incertezza. In ogni caso però restiamo in un mercato dollarcentrico, in ragione del fatto che, se è vero che ormai tutte le banche centrali del primo mondo hanno i tassi a zero, l’unica vera valuta rifugio però, anche in tale condizione, è la divisa Usa, per cui associando il suo movimento a quello dell’equity la correlazione evidente è che il dollaro sale quando le borse mollano e viceversa. Una condizione perversa, anche perchè non è detto che non vi sia risk off anche quando i mercati azionari salgono, come è il caso attuale con ciò che accade sul UsdYuan per esempio, (con la tensione Usa-Cina ai massimi degli ultimi mesi per la questione di Hong Kong e per il balletto sulle responsabilità legate alla diffusione del virus), la cui quotazione è arrivata sui massimi a 7.1800, livello che si era visto lo scorso anno, nel momento di massima tensione tra i due colossi in relazione all’accordo commerciale poi firmato a dicembre. Se al caos del 2020, legato alla pandemia e ai suoi effetti, si aggiungerà anche il fatto che al risk off sulle valute (dollaro che sale) non sarà associato il crollo delle borse, beh allora poi le avremo veramente viste tutte in termini di correlazioni che ballano e che paiono estremamente instabili.
Tornando alla decisione della Commissione, segnaliamo il fatto che dei 750 miliardi, 500 sono destinati a stanziamenti ai paesi più colpiti dalla pandemia, e 250 miliardi sono invece prestiti agli Stati membri. La quota di fondi per il nostro paese pare essere di 173 miliardi circa, dei quali 91 miliardi di prestiti e 82 circa di aiuti, che verranno restituiti attraverso la quota di partecipazione al bilancio Ue. Il che significa mutualizzazione dei debiti ed è questa la vera novità. Quando si parla di denaro a fondo perduto secondo noi si commette l’errore di non considerare che l’Italia è comunque contributore netto e partecipa al bilancio europeo per una parte considerevole di questi fondi che poi percepirà. Detto ciò, per accedere a questi fondi i Governi dovranno presentare piani nazionali di ripresa che dovranno essere in linea con le raccomandazioni specifiche per paese pubblicate dalla Commissione. All’Italia la Commissione ha rivolto quattro raccomandazioni specifiche, ovvero un intervento sul sistema sanitario, uno sulla protezione dei lavoratori, un rafforzamento dell’insegnamento a distanza, incluso quello digitale, e l’applicazione di quelle misure che forniscono liquidità alle aziende, incluse le Pmi. Infine, migliorare l’efficienza del sistema giudiziario e l’efficienza della Pa.
Dicevamo che il mercato ha preso bene la notizia, con l’Euro sopra 1.1000. Nelle prossime ore vedremo se vi sarà una conferma di tale movimento e se finalmente riusciremo a rompere la fase di compressione che ormai da settimane è presente sul cambio contro dollaro. Sul fronte delle altre coppie valutarie segnaliamo la ripartenza dei cross dell’Euro contro Aud, Nzd, Jpy, e Gbp, a dimostrazione che un Euro che potesse fare da contraltare al biglietto verde come valuta primaria sarebbe da accogliere positivamente in un panorama dominato dalla divisa Usa. Serve diversificazione e ben venga un Euro stabile e forte.

Buona giornata e buon trading
Saverio Berlinzani per ActivTrades.
Profilo dell'analista

Saverio Berlinzani
Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.
In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).
Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.
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