La nuova settimana riparte all’insegna del recupero del dollaro contro le principali valute. Il tutto è iniziato giovedì 30 aprile con l’inversione delle oceaniche con AudUsd che dai massimi osservati nel primo pomeriggio a 0.6563, ha cominciato progressivamente a scendere fino ad arrivare questa mattina, dopo neppure due sedute a 0.6370. Si tratta di un calo del 3%, che significa che la volatilità rimane segno caratteristico di questo anno così complicato. A ruota ha cominciato a seguire anche NzdUsd che dai massimi, sempre di giovedì pomeriggio a 0.6174, ha perso quasi 170 pips, leggermente meno del 3%. Non vi sono particolari ragioni che spieghino tale discesa se non la necessità di qualche correzione per eccesso di ipercomprato di breve, anche in ragione della presenza di stop di posizioni lunghe anche se in generale le posizioni retails sulle oceaniche sono più short che long. Detto ciò, molto probabilmente hanno influito anche certe dichiarazioni che alcuni strategist di importanti banche d’affari hanno sottolineato la necessità di tenere bassi i livelli delle oceaniche da parte dei governi e banche centrali per permettere una ripresa più vigorosa. A dire la verità però, se osserviamo i dati macro nudi e crudi, segnaliamo numeri migliori per Australia e Nuova Zelanda rispetto ai consensus e restiamo dell’idea che nel medio periodo rappresentino ancora un asset good for the value. Interessante pare l’evoluzione anche del UsdCad che si è slegato dal petrolio, nelle ultime settimane, con movimenti che sono parsi in decisa controtendenza rispetto all’andamento dell’oro nero. In ogni caso il ritorno in area 1.4120, segna una nuova inversione dopo il minimo di giovedì pomeriggio a 1.3854, e ripropone anche livelli come 1.4250 60 all’attenzione dei traders. Oggettivamente, osservando il quadro tecnico e la sua possibile evoluzione, ci sembra di poter apprezzare questo rialzo come occasione di vendita di dollari Usa, sulle eventuali ulteriori accelerazioni e con obiettivi di medio in area 1.3000. Più che una ripartenza del biglietto verde, ci pare uno swing necessario, come spesso accade in un mercato liquido come il Forex. Sul Cable abbiamo notato, come per gli altri rapporti di cambio, un ritorno del biglietto verde, un ribasso di 200 pips da 1.2640 a 1.2440 e questo livello ora pare essere in un’area di supporti molto interessanti, e compresi tra 1.2440 e 1.2400, livelli dai quali si potrebbero intravedere correzioni molto interessanti. Il che potrebbe coincidere con un rialzo analogo di EurGbp, che contemporaneamente ha tenuto quella famosa area di 0.8670 per risalire oltre 120 pips e avvicinarsi al livello chiave di 0.8890-95, la cui rottura aprirebbe ad uno scenario maggiormente rialzista con obiettivo minimo a 0.8980 e 0.9000 nuovamente.
Ma perchè questa forza di dollaro, non accompagnata ad un movimento analogo dei mercati azionari? Cosa può causare il ritorno del biglietto verde dopo qualche settimana di debolezza che pareva poter diventare strutturale? La vera ragione probabilmente sta nella mancanza di alternative al biglietto verde, come moneta rifugio, in una nuova e tanto delicata fase storica, come quella dell’inizio della fase 2 della pandemia, che tante incognite porta. Vi è anche il timore di vedere una ripresa così lenta da spaventare anche i più ottimisti, che forse si aspettavano si potesse tornare ai livelli di crescita precedenti, almeno nel breve e medio periodo, mentre i numeri, nella realtà, mostrano scenari impietosi. Dobbiamo accettare di uscire da un periodo che possa essere paragonato ad un vero e proprio periodo post bellico ed è necessario dotarci dei mezzi per ripartire, perchè se si pensa che chi non ha uno stipendio assicurato o una rendita dovuta a risparmi accumulati, non è in grado di far fronte a due o tre mesi di chiusura forzata della propria attività, forse ci renderemo conto che è necessario un intervento strutturalmente paragonabile ad un piano Marshall, altrimenti ci risveglieremo nuovamente con una enorme moria di piccole e medie imprese, artigiani, partite iva, che in questo momento, sono i più fragili e i più esposti alla crisi e alla recessione ormai conclamata in una buona parte dei paesi del primo mondo. Nelle prossime settimane vedremo se qualcosa cambierà, ma dobbiamo cominciare a pensare a domani, quando la Corte Costituzionale tedesca si pronuncerà sulle decisioni prese dalla Banca Centrale Europea. Ci sentiamo di scommettere che le decisioni della Bce saranno accettate, perchè alla Germania questa Europa conviene tenerla così come è.
Buona giornata e buon trading
Saverio Berlinzani per ActivTrades.
Profilo dell’analista
Saverio Berlinzani
Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.
In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).
Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.
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