Il 2023 è iniziato con un primo trimestre pieno di incertezze, principalmente legate alla situazione geopolitica, alla guerra tra Russia e Ucraina e alle ripercussioni politiche, sociali ed economiche. Il mercato sta ancora cercando di capire quali saranno le conseguenze a lungo termine di questi eventi.
Inflazione e impatto sulla politica dei tassi
L'inflazione, che ormai ci preoccupa da quasi due anni, costringe le banche centrali ad aumentare il costo del denaro, anche se questa inflazione è esogena e solo parzialmente legata all'aumento dei prezzi.
La parola chiave in questo contesto è “fed tassi di interesse“. La situazione è stata innescata da blocchi nella catena di distribuzione a causa del lockdown cinese e dalle sanzioni imposte alla Russia. Questi fattori hanno causato un aumento dei prezzi che si è poi propagato lungo la filiera produttiva fino a raggiungere i consumatori.
C'è il rischio di una recessione latente, non ancora evidente negli indicatori principali, ma che il mercato avverte.
Problemi nel settore bancario: banche regionali USA e Credit Suisse
Il primo trimestre del 2023 ha visto anche la crisi del sistema bancario regionale statunitense, che ha rischiato di creare il panico tra gli investitori. Le banche centrali sono intervenute per tamponare la situazione. Inoltre, la crisi di Credit Suisse, legata a problemi che l'istituto elvetico si trascina da anni, ha portato al take over di UBS sulla seconda banca svizzera per importanza. L'effetto contagio non si è ancora manifestato, ma ci sono segnali che potrebbero farlo tornare di moda.
Comportamento dei mercati finanziari
Nonostante tre mesi di tensioni, i mercati finanziari hanno dimostrato una maturità insolita, riuscendo a mantenere un equilibrio, seppur fragile.
I mercati azionari, che in passato sarebbero crollati di fronte a tante incertezze, hanno tenuto grazie alle banche centrali. Queste ultime, però, sono state costrette ad agire in seguito alla crisi delle banche regionali.
Possibile recessione in arrivo?
La domanda che sorge è se tutte queste situazioni avranno un impatto sulla domanda aggregata e sulla crescita economica, portando a una nuova recessione.
Le analisi degli indicatori principali suggeriscono un rallentamento economico, ma resta da capire se sarà di lieve entità o se si trasformerà in una tempesta. Prevedere l'evoluzione futura è complicato e si tratta di una scommessa.
Mercati azionari: resilienza nonostante le tensioni
Analizzando l'apertura del 2023 per i tre principali listini americani e il DAX, emerge che, nonostante le tensioni, i mercati hanno retto. Tuttavia, senza l'intervento delle autorità monetarie, la situazione sarebbe stata quasi certamente diversa.
Questo solleva la questione dell'azzardo morale, che sembrava essersi concluso con il 2009 e il salvataggio degli istituti “too big to fail”. Invece, assistiamo a 14 anni di Quantitative Easing e al sostegno alle banche a rischio fallimento. Ci chiediamo se i mercati torneranno mai a essere “non drogati” o se questo è l'unico modo per andare avanti.
Dedollarizzazione e cambiamenti negli equilibri valutari
I movimenti delle valute sono stati analoghi a quelli dei mercati azionari, con oscillazioni significative nel breve termine, ma poco erratiche a livello di trend di medio termine.
Si parla sempre più di possibile dedollarizzazione a livello globale e i segnali in questa direzione si moltiplicano. L'ASEAN, ad esempio, sta considerando l'abbandono del dollaro, dell'euro, della sterlina e dello yen per passare a accordi in valuta locale. Anche il governo brasiliano ha annunciato un accordo con Pechino per adottare valute locali negli scambi commerciali, bypassando il dollaro.
L'internazionalizzazione dello yuan è nell'interesse della Cina e sta lentamente prendendo forma. Oggi è ancora la quinta valuta di pagamento al mondo, rappresentando solo il 7% degli scambi in valuta estera, ma è destinata a crescere. La Russia, ad esempio, ha abbracciato lo yuan nella vendita alla Cina di petrolio e gas a seguito delle sanzioni occidentali.
Valute e equilibrio precario
Nel primo trimestre, EUR/USD, GBP/USD e USD/JPY si sono mossi all'interno di qualche punto percentuale, terminando vicino all'apertura di gennaio. Questo dimostra come l'equilibrio precario sia una caratteristica di questo periodo. Tuttavia, l'anno è appena iniziato e riserverà sicuramente sorprese, quindi è importante monitorare l'andamento dei principali tassi di cambio per individuare opportunità di investimento a breve e medio termine.
Settimana ricca di dati economici
La settimana inizia con l'attesa dei dati sul Tankan, che misura lo stato di salute delle grandi società manifatturiere giapponesi, fornendo un'importante indicazione sullo stato dell'export.
Sono attesi anche i PMI Caixin cinese e le vendite al dettaglio australiane. Durante la sessione europea, verranno pubblicati i dati sui PMI manifatturieri dell'Eurozona e dei relativi paesi, seguiti dai dati per il Canada e gli USA.
La settimana prosegue con la pubblicazione dei PMI del settore servizi e composite per Eurozona, Regno Unito e Stati Uniti. Inoltre, sono attesi i dati ADP USA sull'occupazione e i dati sull'occupazione settimanale, che culmineranno con i Non-Farm Payrolls venerdì, attesi a 250.000. Si tratta di una settimana chiave, ricca di dati considerati market mover, durante la quale gli investitori dovranno prestare particolare attenzione alle variazioni di mercato e alle possibili opportunità di investimento.
Conclusioni
E' fondamentale seguire da vicino l'andamento dei mercati finanziari e dei principali rapporti di cambio, in quanto l'anno è appena iniziato e potrebbe riservare sorprese.
La dedollarizzazione e l'equilibrio precario delle valute rappresentano temi importanti da tenere in considerazione per gli investitori.
La settimana corrente sarà caratterizzata da numerosi dati economici che potrebbero influenzare significativamente i mercati.
Commento di Saverio Berlinzani per ActivTrades.
Profilo dell'analista
Saverio Berlinzani
Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.
In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).
Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società Broker Forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività Forex attraverso una chat e un webinar live.
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