Cina che batte ogni record. Il Pil del primo trimestre segna un eclatante +18.3%

Si conclude oggi una settimana caratterizzata dalla debolezza del dollaro Usa che, dopo la pubblicazione dei dati sull’inflazione, peraltro superiori al consensus, ha cominciato a perdere quota contro le principali divise concorrenti. Le ragioni sono da ricercare nell’evidente posizionamento di mercato, chiaramente long di valuta americana, e costretto a rincorrere i prezzi, in seguito alla tenuta delle resistenze e, successivamente, alla rottura dei supporti che ne hanno prodotto una accelerazione ribassista.

È così il Dollar index che, dal 18 marzo a fine mese, era riuscito a salire da 91.25 a 93.45, si è rimangiato tutti i guadagni da inizio aprile, ritornando in area 91.50. Ora, siamo arrivati su supporti interessanti, che, se riusciranno a resistere all’attacco dei venditori, potranno decretare la ripartenza del biglietto verde, dopo la prolungata fase di discesa che era iniziata nel marzo 2020, all’inizio della crisi pandemica.

Come abbiamo più volte ripetuto, siamo entrati da alcune settimane in una fase interlocutoria, caratterizzata da un trading range persistente, alimentato dalla neutralità che le due forze che in questo momento guidano i mercati, hanno generato. Le due forze sono il Qe, che è alimentano la spirale rialzista dell’equity garantendo liquidità praticamente infinita ai mercati, e il tapering, ovvero il timore del rialzo dei rendimenti dei titoli di Stato che sembrano il presupposto di quel che sarà, ovvero rialzo dell’inflazione quando la ripresa si farà più vigorosa e uscita dal Qe progressiva. Le banche e i banchieri centrali buttano acqua sul fuoco per evitare che il mercato si surriscaldi prematuramente, ma sembra che i dati saranno il main driver da qui ai prossimi 18 mesi.

E a tal proposito, segnaliamo quelli usciti questa notte, relativi al Pil cinese del primo trimestre 2021, cresciuto, udite udite, del 18.3% su base annua nel primo trimestre, dopo che il quarto trimestre aveva chiuso con un Pil a +6.5% e rispetto ad un consensus di mercato che era intorno a +19%, quindi un numero leggermente inferiore alle aspettative, che però appare comunque eclatante. Tra l’altro questo è il dato migliore di sempre da quando la Cina li pubblica, ovvero dal 1992. Le vendite al dettaglio sono cresciute del 34.2%, sempre a marzo rispetto ad un consensus di +28%. Numeri che impressionano, perché seguono comunque 8 mesi di rialzi consecutivi, ad un ritmo che è il più importante dal 1995. Cina che batte ogni record quindi, segno di una ripresa robusta che alimenterà un futuro rialzo del costo del denaro. UsdYuan stabile a 6.53, mentre le borse Usa fanno registrare un nuovo massimo. Euforia sui mercati quindi, con il dollaro che scende, esattamente lo scenario visto per 9 mesi nel 2020.

La settimana entrante appare comunque assai interessante sul fronte macro, a partire dalla bilancia commerciale giapponese, lunedì durante la sessione asiatica, unitamente alla produzione industriale del paese del sol levante. Martedì da non perdere i numeri sull’occupazione nel Regno Unito, mentre mercoledì cominceranno ad uscire quelli sull’inflazione per la Nuova Zelanda, ancora Regno Unito, e Canada, veri e propri market mover in questa fase di mercato. Ma sempre mercoledì sarà la volta della decisione sui tassi in Europa, conditi dalla conferenza stampa del Governatore Lagarde. Non ci aspettiamo grandi cambiamenti, ma sarà interessante comprendere il tono, oltre ai contenuti, che il Presidente della Bce avrà sui temi principali, ovvero inflazione, occupazione e di conseguenza verso un futuro eventuale tapering. Venerdì prossimo, infine, saranno pubblicati i Pmi manifatturieri e composite per l’’Eurozona, Uk, e Stati Uniti. Una settimana da seguire attentamente, quindi, nella quale non mancheranno le occasioni per vedere i prezzi muoversi.

Saverio Berlinzani per ActivTrades.

Profilo dell’analista

Saverio Berlinzani

Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.

In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).

Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.

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