Cambiano le dinamiche del mercato valutario

Nelle ultime ore prende sempre più corpo un probabile incontro tra Usa e Cina, che si terrà la prossima settimana nel paese asiatico. In seguito, sempre secondo le agenzie di stampa, i colloqui saranno replicati negli Usa, a Washington, segno della volontà di trovare un accordo quadro che rassereni il mercato valutario, nel quale il dollaro schiaccia tutte le valute concorrenti senza soluzione di continuità. Mnuchin, a tal proposito, si è sentito in dovere di dire che gli Usa vogliono un dollaro stabile nel medio e lungo periodo, il che probabilmente significa cominciare a mettere le mani avanti su un tema che presto, a nostro modo di vedere, diverrà scottante. Lo stesso Mnuchin ha ribadito che gli Usa non perseguono una politica di indebolimento del dollaro nel breve termine, un discorso che pare abbastanza strano alla luce degli avvenimenti. Capiremmo infatti se una dichiarazione del genere fosse uscita in un momento di grande pressione ribassista della divisa americana, in realtà invece siamo in prossimità dei massimi di periodo contro Euro, sterlina, in parte anche Jpy, Aud, Nzd, il che non spiega il perché di queste parole del segretario al Tesoro.

Stamani il Governatore della Rba Lowe ha segnalato che la banca centrale è pronta nuovamente a tagliare i tassi se si rendesse necessario, con AudUsd che dai massimi di una settimana fa ha perso oltre l’1.4% tornando in area 0.6970 da 0.7088 dei massimi del 18 luglio, giovedì scorso. La sensazione è che andremo nuovamente a vedere livelli vicino a 0.6900 così come per Nzd, i ribassi potrebbero portare i prezzi nuovamente in area 0.6650 60 e a seguire 0.6600 10, principale area di supporto di breve / medio termine. E non dimentichiamo che ci stiamo avvicinando al mese di agosto, solitamente un periodo a bassa liquidità, dove spesso in passato si sono verificati movimenti violenti e improvvisi. Tanto più che siamo in un periodo di bassissima volatilità annuale, se si pensa che su EurUsd per esempio, l’escursione tra il massimo e il minimo dell’anno è di 463 pips quando se osservassimo la stessa escursione massima degli anni precedenti, troveremmo 1339 pips nel 2018, 1751 nel 2017, 1264 nel 2016, 1651 pips nel 2015, e via dicendo con oscillazioni anche superiori se le analizzassimo a partire dal 2003. Il massimo si è avuto nel 2008, anno della grande crisi, con una oscillazione su Eurusd sempre di 3708 pips, quasi 8 volte l’oscillazione vista quest’anno.

Questo è il vero tema per chi trada sul mercato valutario da circa un anno a questa parte con la volatilità intraday che è decisamente scemata soprattutto durante la sessione europea. Passiamo ore e ore a cercare e studiare possibili movimenti che non avvengono, con oscillazioni che mediamente non arrivano ai 20 pips, eccezion fatta forse per la sterlina che però spesso si ferma comunque a oscillazioni di poco superiori, per poi muoversi o durante la notte e al più verso la fine della seduta americana. Le ragioni di questa price action secondo noi sono da ricercare nella monotematicità degli eventi macro, che fanno sì che il mercato sia monocorde, con questioni che vanno avanti da anni senza trovare una soluzione, come la Brexit o anche la questione dazi, che rendono il trend del dollaro asfissiante ma lento con pochi momenti in cui si muove al contrario e quando lo fa, succede tutto in un attimo, molto rapidamente non dando il tempo di entrare a mercato. Ecco che, quindi, anticipare i movimenti di mercato potrebbe essere una pratica quanto mai attuale. Altrimenti, entrare nel trend up del dollaro potrebbe significare prendere una posizione e aspettare a volte anche una settimana prima di vedere i propri target raggiunti. Per chi fa intraday, quindi, questo è un mercato non semplicissimo. Per oggi attenzione alle parole di Draghi che seguiranno la decisione sui tassi della Bce, attesa invariata.

Buona giornata e buon trading.

Saverio Berlinzani per ActivTrades.

Profilo dell'analista

Saverio Berlinzani

Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.

In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).

Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.

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