La Bce sotto la lente. Obbiettivo evitare che l’Euro sprofondi

Oggi tocca alla Bce. Ma prima di addentrarci in quello che potrebbe accadere, dobbiamo ricordare quanto successo ieri con la Bank of Canada che ha alzato i tassi dello 0.50%, portandoli al 3.75%, al di sotto delle aspettative che indicavano un aumento più importante, ovvero di 75 punti base. Si tratta del sesto aumento consecutivo del tasso di sconto. Nello statement si legge che i tassi potrebbero salire ancora, ma forse più lentamente, per frenare l’inflazione che resta alta e non accenna a scendere decisamente. Però la Boc rileva che alla fine del 2023 l’inflazione sarà al 3% e tornerà al 2% solo nel 2024. Le previsioni di crescita sono in ribasso e questa è la principale ragione di una stretta monetaria meno aggressiva.

Ciò ha spinto il dollaro canadese al ribasso nel pomeriggio di ieri, perdite che però sono rientrate in ragione di un movimento contro il dollaro Usa che pare prioritario e soprattutto più importante, dato che la divisa americana, se osserviamo il dollar index, ha perso circa l’1.5% solo ieri e il 3% solo questa settimana, mentre ha ceduto il 5% dai massimi di 4 settimane orsono. Avevamo scritto, negli ultimi commenti, che ci pareva che il dollaro fosse in qualche modo arrivato, almeno nel breve termine e che consideravamo questo periodo come di assestamento prima eventualmente di prossimi movimenti impulsivi. Ebbene il dollaro sta cominciano a mollare la presa e potrebbe scendere ben di più, osservando i grafici anche se probabilmente, questo appare come una prima leg (gamba) di ribasso a cui seguiranno correzioni, e solo successivamente e probabilmente nel 2023, vedremo qualcosa di veramente impulsivo contro la divisa americana. Per ora la discesa della valuta Usa è legata alle crescenti aspettative che la Fed sia vicina a rallentare il ritmo dell’aumento dei tassi, che comunque inizieranno probabilmente da dicembre, mentre nella prossima riunione della settimana prossima, le aspettative ancora vedono un aumento dello 0.75%, il quarto consecutivo.

Ma intanto concentriamoci sulla seduta di oggi che vede la Bce impegnata ad alzare anch’essa il costo del denaro con un consensus che vede un aumento dello 0.75%, con il tasso di interesse che potrebbe salire al 2%, mentre il deposit rate dovrebbe salire dallo 0.75% all’1.50%. Anche se la recessione ormai è alle porte, in Europa, la Bce deve alzare il costo del denaro, per evitare che l’Euro sprofondi e che di conseguenza, importi ancora maggiore inflazione, specie nel settore energetico, già profondamente colpito dall’aumento dei prezzi legati alla guerra in atto. Pertanto se da un lato l’Europa avrebbe bisogno di rilanciare la crescita, dall’altro in questo momento le banche centrali preferiscono una recessione ora piuttosto che una stagflazione domani. Quindi politica monetaria che si scontra in talune occasioni con una politica fiscale che vorrebbe fare il contrario. E, come abbiamo visto per la Gran Bretagna, provare a fare politiche fiscali espansive in un simile contesto, genera caos e crisi, come è accaduto sulla sterlina, perché il mercato e la speculazione, queste cose, non le perde di vista, e senza l’intervento deciso della Boe e una inversione a U del governo inglese, oggi la crisi sarebbe decisamente più profonda.

Sul fronte delle price action segnaliamo un Cable non lontano dai target di 1.1730 40, dove passa la resistenza chiave, mentre per l’Euro il livello chiave passa ora a 1.0200. Anche le oceaniche volano con AudUsd possibilmente a 0.6550 e NzdUsd a 0.6050. UsdCad vicino invece ai supporti decisivi posti a 1.3500, rotti i quali potremmo addirittura rivedere 1.3150. UsdJpy poi che piano piano ha perso 700 pips dai massimi e oggi quota a ridosso di 145.00 che se bucato, potrebbe farci rivedere 140.00. Interessanti anche i movimenti dei cross della sterlina che sembrano voler attaccare tutte le resistenze al rialzo come GbpCad, che dai minimi di 140.80 ha recuperato in un mese 1700 punti.

Oggi, quindi, appuntamento con la Bce e con il nostro consueto Question Time. Vi aspettiamo numerosi.

Saverio Berlinzani per ActivTrades.

Profilo dell’analista

Saverio Berlinzani

Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.

In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).

Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.

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