La scorsa settimana è stata ricca di eventi significativi per i mercati finanziari, con decisioni cruciali delle banche centrali americane, europee e giapponesi che hanno modellato l’andamento degli indici. Parallelamente, una serie di dati ha contribuito a un aumento della volatilità e dell’appetito al rischio.
Il rischio è diventato più appetibile, con l’indice Vix che si è abbassato a meno di 14 e l’indice “fear and greed” salito a 82, in piena modalità risk on. Nel frattempo, i mercati azionari hanno goduto di una settimana euforica, con il Dax che ha raggiunto nuovi record storici e gli indici statunitensi che hanno registrato guadagni significativi.
Decisioni delle Banche Centrali
Nel tentativo di comprendere questi sviluppi, è utile partire dall’analisi del dato sull’inflazione USA. Il numero generale ha mostrato una diminuzione, mentre la parte core è rimasta invariata. Questo dato ha contribuito a un inaspettato status quo da parte della Federal Reserve (Fed) che ha mantenuto i tassi invariati dopo una serie di dieci aumenti consecutivi, con i Fed Funds al 5.25%.
Simultaneamente, si è osservata una diminuzione dei prezzi alla produzione, che in passato non avevano mostrato questa tendenza. Questo potrebbe essere il motivo principale dietro la decisione della Fed.
Nonostante l’apparente calo della domanda, l’economia rimane solida, come indicato dal comportamento del mercato del lavoro. Le osservazioni di Jerome Powell, post decisione, non hanno escluso futuri rialzi del costo del denaro, data la persistenza di dati che evidenziano una tenuta degli aggregati economici, escludendo la prospettiva di una recessione futura, almeno per il momento.
Al contrario, la Banca Centrale Europea (BCE) ha alzato il costo del denaro, nonostante l’Europa sia in recessione tecnica, a causa di un tasso di inflazione superiore a quello degli Stati Uniti. Di conseguenza, i tassi sono saliti al 4%, riducendo il delta tasso rispetto agli Stati Uniti all’1.25%.
Infine, la Banca del Giappone (BoJ) ha mantenuto i tassi invariati a -0.1% e non ha modificato la fascia di oscillazione della banda dei rendimenti dei titoli di stato allo 0.5%. Pur prevedendo un rallentamento dell’inflazione entro la fine del 2023, la BoJ ha dichiarato che continuerà l’allentamento monetario.
Mercato Valutario
Il fronte valutario ha offerto un’interessante gamma di movimenti, principalmente caratterizzati dalla debolezza del dollaro rispetto a tutte le valute, ad eccezione dello yen giapponese (JPY). Questo fenomeno rappresenta una tipica fase di correlazione atipica risk on, con eccessi di euforia sui cross contro JPY, in particolare EUR/JPY e GBP/JPY, senza trascurare AUD/JPY e NZD/JPY.
A guidare l’ascesa di queste coppie di valute è stata principalmente la debolezza dello JPY, ma anche la forza dell’EUR/USD e del Cable. Con l’USD/JPY che è ritornato sopra 141.50, è importante prestare attenzione alla BoJ, che recentemente ha segnalato la sua disponibilità ad intervenire sui cambi se la valuta avesse perso valore troppo rapidamente.
La sterlina britannica potrebbe raggiungere il picco nel prossimo giovedì quando la Bank of England (BoE) deciderà sui tassi. Tuttavia, è importante ricordare che il giorno precedente, sono previsti i dati sull’inflazione, il cui consensus è per un leggero calo all’8.5% dal precedente 8.7% nel dato generale mentre il dato core è previsto invariato al 6.8%. Qualsiasi differenza rispetto a queste previsioni potrebbe modificare le aspettative sulla decisione della BoE.
In settimana sono previsti anche altri dati importanti, tra cui l’indice Nahb del mercato immobiliare USA, i permessi di costruzione, la fiducia dei consumatori in Europa e gli indicatori PMI sulla produzione e servizi per UK, Francia, Germania, Ue e Stati Uniti.
Questo scenario anticipa una settimana densa di eventi, presumibilmente caratterizzata da un’elevata volatilità. È pertanto fondamentale mantenersi pronti a gestire l’andamento imprevedibile dei mercati.
Commento di Saverio Berlinzani per ActivTrades.
Profilo dell’analista
Saverio Berlinzani
Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.
In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).
Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società Broker Forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività Forex attraverso una chat e un webinar live.
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