3 Ottobre, 2025
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    Cauzione provvisoria: cos’è e a cosa serve

    Quando si utilizza il termine di cauzione provvisoria si fa riferimento ad una garanzia fideiussoria, che viene pretesa dalle Stazioni Appaltanti alle aziende che intendono partecipare alle gare di appalto per ottenere un lavoro.

    La fideiussione serve a risarcire la Stazione Appaltante nel caso in cui l’azienda, una volta vinta la gara d’appalto, non firmi il contratto. Secondo l’art. 93 del Codice degli Appalti, la cauzione provvisoria ha l’obiettivo di tutelare chi bandisce una gara d’appalto e rappresenta un documento fondamentale da presentare assieme agli altri documenti necessari per partecipare alla gara.

    Il sistema delle cauzioni per gare internazionali e nazionali è molto ampio e molto spesso confusionario, per questo motivo abbiamo deciso di realizzare un articolo più dettagliato sulla cauzione provvisoria e offrire maggiori informazioni a riguardo.

    Come funziona la cauzione provvisoria

    La cauzione provvisoria, oltre a tutelare chi bandisce la gara d’appalto, è un documento fondamentale per verificare l’impegno e la volontà del concorrente a sottoscrivere un contratto relativo all’esecuzione dei lavori, nonché a verificare la presenza dei requisiti di carattere generale e speciale.

    Presentando il documento di cauzione provvisoria, le aziende partecipanti alla gara d’appalto confermano, quindi, le seguenti clausole:

    • Si impegnano a firmare il contratto in caso di vittoria;
    • Confermano di avere tutti i requisiti necessari per poter essere esecutori del contratto;
    • Confermano di essere in grado di ottenere ulteriori garanzie per l’esecuzione degli obblighi previsti dal contratto di esecuzione, ciò significa che sono in grado di offrire anche la cauzione definitiva.

    A chi serve

    La cauzione provvisoria serve alle aziende, alle imprese di servizi ed edili che intendono partecipare a una gara d’appalto. Serve anche alla Stazione Appaltante come documento che tuteli l’organizzazione in caso di eventuali problemi nel momento in cui l’azienda deve firmare l’accordo post-vincita della gara.

    L’unico caso in cui, eventualmente, una Stazione Appaltante può non richiedere la fideiussione provvisoria, è durante una gara d’appalto inferiore a 40.000 euro.

    Cauzione provvisoria: chi la rilascia e quali sono i requisiti per ottenerla

    Per ottenere il documento di cauzione provvisoria è necessario rivolgersi a un’impresa bancaria o assicurativa che risponde ai requisiti di solvibilità previsti dalla legge. In alternativa, è possibile rivolgersi a un intermediario finanziario autorizzato.

    I documenti richiesti dall’ente di riferimento per l’emissione della fideiussione provvisoria sono:

    • La lettera di invito o il bando di gara;
    • La Disciplinare di gara e allegati;
    • Il Capitolato degli oneri.

    Questi documenti devono contenere all’interno i seguenti requisiti:

    • Requisiti carattere generale e speciale;
    • Informazioni sul tipo di procedura di gara e i criteri di aggiudicazione:
    • I casi particolari;
    • Le informazioni del bando relative alle disposizioni della Disciplinare;
    • Il Codice Identificativo di Gara, la durata e le garanzie richieste;
    • Le informazioni sulla Stazione Appaltante;
    • L’importo complessivo degli oneri;
    • L’importo dell’appalto soggetto a ribasso,
    • Il protocollo di legalità del Capitolato speciale.

    Valutazione dell’affidabilità dell’impresa

    L’ente fideiussore, dopo aver ricevuto i documenti sopra citati, richiede ulteriori documenti per la valutazione dell’affidabilità dell’impresa che intende partecipare alla gara d’appalto. Le ulteriori informazioni aziendali da presentare servono ad analizzare attentamente la valutazione del rischio e la stabilità dell’impresa, per stabilire il premio e l’importo da garantire.

    I documenti da presentare sono:

    1. Certificato che attesta l’iscrizione al registro delle imprese;
    2. Gli ultimi 2 bilanci con eventuale nota integrativa e relazione;
    3. Modello unico e stato patrimoniale degli esponenti dell’azienda;
    4. Informazioni commerciali, bancarie e rating;
    5. DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva);
    6. Certificazioni qualità SAO/ISO;
    7. Portafoglio ordini.

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    Amministratore e CEO del portale www.doveinvestire.com, Simone Mordenti è anche analista finanziario, trader con oltre 25 anni di esperienza. Classe 1974, si avvicina al mondo del trading, ed in particolare agli investimenti su indici di borsa e azioni, grazie all’affiancamento di esperti del settore. Una forte passione per le scienze statistiche e l’analisi tecnica sui mercati finanziari, da diversi anni si occupa di giornalismo finanziario in diversi portali del settore, in veste di analista tecnico e trading advisor.
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