Il mining di Bitcoin consuma più energia all’anno di Alphabet, Apple, Facebook e Microsoft messi insieme. Queste le tre alternative più rispettose dell’ambiente.
Il Bitcoin (BTC) è esploso in popolarità negli ultimi anni. Il 2021 è stato un anno di svolta sia in termini di prezzi che di adozione, e questo ha portato un numero sempre maggiore di persone e istituzioni ad iniziare a investire in Bitcoin. La conseguenza di questa crescente domanda della valuta digitale ha spinto i prezzi del Bitcoin ad un nuovo massimo storico a novembre a circa 69.000 dollari.
Tuttavia, gli investitori hanno espresso preoccupazione per l’impatto della criptovaluta sull’ambiente, e per una buona ragione. Secondo l’Università di Cambridge in Inghilterra, il mining di Bitcoin consuma più energia di Alphabet, Apple, Meta Platforms, la società madre di Facebook, e Microsoft messe insieme. Prima di esaminare alternative verdi a Bitcoin, approfondiamo il consumo energetico di Bitcoin.
Alternative verdi a Bitcoin – Riepilogo
| ⭐️ Argomento | Criptovalute |
| ? Tipologie di informazioni | Investire in criptovalute |
| ✅ Criptovalute selezionate | Stellar Lumens, Ethereum, Cardano |
| ? Dove Investire | eToro |
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L’impatto ambientale di Bitcoin
Il Bitcoin utilizza un sistema di registro decentralizzato. Ciò significa che non esiste un’agenzia centrale per registrare e convalidare le transazioni effettuate in Bitcoin. Invece, le transazioni vengono convalidate dai minatori, che verificano le transazioni raggruppate in un blocco. In sostanza, i computer devono risolvere complicati calcoli per estrarre Bitcoin, che convalida anche le transazioni sul registro.
Questo processo è chiamato proof of work, ma questo metodo di convalida delle transazioni richiede molte risorse a causa della potenza di calcolo necessaria per eseguirlo.
In un’analisi dell’Università di Cambridge, è stato scoperto che il mining di Bitcoin consuma 121 terawattora all’anno. Per mettere questa cifra in prospettiva, secondo la U.S. Energy Information Administration, la famiglia media degli Stati Uniti consuma 11.000 chilowattora all’anno. Tradotto in kilowattora, Bitcoin utilizza 121 miliardi all’anno, l’equivalente di 11 milioni di famiglie statunitensi.
Altre criptovalute utilizzano diversi metodi per verificare le transazioni, motivo per cui non tutte le criptovalute richiedono l’energia necessaria come Bitcoin.
Qui di seguito esploreremo tre alternative verdi a Bitcoin: Stellar Lumens (XLM), Ethereum (ETH) e Cardano (ADA).
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Stellar Lumens
Stellar è una criptovaluta che si è staccata da Ripple nel 2014. Questa criptovaluta ha ricevuto il suo finanziamento iniziale dalla società di servizi finanziari Stripe e altri sostenitori di Stellar includono Google, BlackRock e IBM.
Stellar si concentra sull’essere una rete di pagamenti molto simile a Visa, invece di concentrarsi su un rapido apprezzamento dei prezzi come molte delle monete meme che abbiamo visto quest’anno.
La rete utilizza il token Lumens per facilitare le transazioni sulla sua rete. Invece di utilizzare il meccanismo di consenso proof of work per verificare le transazioni, Stellar utilizza lo Stellar Consensus Protocol (SCP). Funziona così: i singoli utenti scaricano il software di Stellar per convalidare le transazioni. Quegli utenti con il software sono chiamati nodi nella rete. I nodi vengono utilizzati per aggiornare il registro. Se i nodi sono d’accordo, viene raggiunto un consenso, la transazione viene convalidata e il registro viene aggiornato.
Questo meccanismo di consenso significa che le transazioni si regolano in cinque secondi o meno e costano solo pochi centesimi per la convalida. Quindi, mentre Bitcoin utilizza 1.575 kilowattora per transazione, Stellar utilizza solo 0,00022 kilowattora per transazione, rendendola una criptovaluta molto più efficiente e migliore per l’ambiente.
Grafico in tempo reale di Stellar Lumens (XLM)
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Ethereum
Ethereum è la seconda criptovaluta più grande dietro Bitcoin e sta lavorando per ridurre drasticamente il suo consumo di energia. Tuttavia, la criptovaluta attualmente utilizza una quantità significativa di energia all’anno e non è molto più efficiente di Bitcoin. Utilizza 96 terawattora all’anno, più potenza di quella che il Belgio o la Finlandia usano in un anno. Con un consumo energetico così elevato, perché includere Ethereum in questo elenco?
I fondatori di Ethereum stanno cercando di ridurre l’energia utilizzata per convalidare e registrare le transazioni. Riconoscono che in questo momento la rete è molto gonfia, il che significa che la rete è quasi a piena capacità, il che rende lenta e difficile eseguire calcoli e costruire sulla rete. Utilizza ancora il meccanismo di consenso proof of work, simile a Bitcoin, tuttavia, Ethereum sta passando al proof of stake.
Il meccanismo di consenso proof of stake non richiede così tanta potenza di calcolo ed energia. Invece, funziona come un sistema di ‘lotteria’. Scommetti le tue monete Ethereum. Più monete scommetti, maggiori sono le possibilità di essere selezionato casualmente per convalidare le transazioni. Se i validatori barano o accettano transazioni false, perderanno la puntata che hanno messo. Ciò incentiva quegli utenti a registrare accuratamente le transazioni.
Ethereum prevede di passare interamente a un meccanismo di consenso nel 2022, che si dice ridurrà il suo consumo di energia del 99,95%. Questo ovviamente farà si che i prezzi di Ethereum potranno salire molto più in alto di quelli attuali.
Grafico in tempo reale di Ethereum (ETH)
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Cardano
Se non vuoi aspettare che Ethereum riduca il suo consumo di energia, c’è un’alternativa che è già più efficiente. Cardano è una criptovaluta sviluppata da Charles Hoskinson, uno dei fondatori di Ethereum. Questa criptovaluta viene utilizzata per i contratti digitali, in modo simile a Ethereum.
Una cosa che rende Cardano così efficiente è che può gestire 1.000 transazioni al secondo, rispetto alle 7 di Bitcoin al secondo. Questa criptovaluta utilizza già la proof of stake per convalidare e registrare le transazioni. Questo metodo è simile a quello a cui sta passando Ethereum, ma senza lo stesso ingrossamento di Ethereum.
Di conseguenza, Cardano può aumentare le dimensioni senza rinunciare alla velocità o all’efficienza, aiutandolo a ridurre il consumo di energia. Cardano afferma di utilizzare 6 gigawattora di energia all’anno, circa la stessa quantità utilizzata per alimentare 600 case statunitensi all’anno.
Grafico in tempo reale di Cardano (ADA)
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Conclusioni in tre punti:
- Secondo un’università britannica, l’estrazione di Bitcoin utilizza la stessa energia di 11 milioni di famiglie statunitensi all’anno.
- Stellar Lumens e Cardano utilizzano una frazione dell’energia di Bitcoin.
- Ethereum sta lavorando per ridurre il suo consumo di energia del 99%.
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