Molti operatori credono (erroneamente) che il trading di breve periodo (scalping o il day trading) sia un tipo di operatività a basso rischio, con poche insidie e quasi privo della capacità di spazzarli via l’intero capitale presente nel proprio conto di trading. Non è così, un piccolo errore ripetuto decine di volte crea gli stessi danni di un grande errore.
Qui di seguito le quattro fasi fondamentali che tutti dovrebbero seguire
Fase 1
Bisogna pianificare, stabilire le regole operative da rispettare, stilare un protocollo operativo e, soprattutto, rispettarlo!
Fase 2
La seconda fase del percorso di un trader inizia con lo studio della storia, assolutamente fondamentale per comprendere come i mercati siano fatti per sorprendere. Questi argomenti vengono spesso sottovalutati ma sono fondamentali per poter sviluppare le giuste aspettative dai movimenti anomali.
Fase 3
Ristabilito il giusto equilibrio tra aspettative e realtà non resta che affrontare la terza fase, quella più importante per ogni trader, l’aspetto psicologico-emotivo. L’aspetto psicologico nel trading online è un must, assolutamente da leggere e rileggere. Anche e soprattutto in tempi diversi perché certe sfumature appaiono solo quando si è pronti.
Abbiamo scritto più articoli riguardanti la psicologia di trading, ti invito ad approfondire l’argomento ai seguenti link:
- Psicologia di Trading. Cosa è necessario conoscere per vincere i mercati
- Trading, psicologia e paure. Il percorso da fare per migliorare se stessi
Fase 4
La quarta e ultima fase inizia a entrare nel vivo degli strumenti tecnici a disposizione del trader.
L’analisi tecnica ha moltissime diramazioni e teorie tra loro collegate a diverso titolo. Le basi sono da conoscere alla perfezione.
Sono diverse le cose che non vi verranno dette sul trading, verità celate o peggio non conosciute nemmeno a chi dovrebbe dirvele.
Il trading è una questione di stomaco e non di cervello
Qualcuno vi potrà anche dire il contrario, che il trading è tutto cervello e niente stomaco. Non credetegli, sarà anche in buona fede nell’affermarlo ma parla per assoluta inesperienza.
Riuscire a governare lo stomaco è la cosa più difficile da fare, alcune persone sono più fortunate di altre e non si rendono conto di come di fatto li abbia favoriti nell’evitare un malessere che attanaglia lo stomaco ogni volta che sono che un trade raggiunge lo stop loss.
Fare un corso di trading è poco utile senza determinate caratteristiche, in particolare nelle fasi iniziali della formazione, se non si studia, sperimenta e simula in prima persona.
In molti processi di formazione si corre il rischio di saltare la fase della scoperta in prima persona. Inoltre molti corsi di trading sono tenuti da con approcci spesso diametralmente opposti, prima di fare un corso occorre avere ben chiaro l’obbiettivo finale.
Il miglior corso di trading lo paga con il tempo non con il denaro
Fondamentale da conoscere per fare trading con successo
Non si può, assolutamente, prevedere il futuro.
Ogni tanto qualcuno crede che per guadagnare con il trading sia necessario prevedere il futuro. Ogni tanto ci riesce, ma quanto conta il caso e quanto l’arte divinatoria?
Il profitto nel trading lo si raggiunge con la costanza e rispettando un piano prestabilito.
Se non riuscirete a far correre i profitti perderete una fortuna con piccole perdite maggiori dei piccoli guadagni.
Piccoli profitti e grandi perdite. Praticamente una costante nel percorso di un trader. Se non riuscirete a chiudere in loss senza turbamenti, prima o poi, la perdita diventerà troppo grande per essere accettata.
La difficoltà nel chiudere una operazione in perdita spesso risiede nelle aspettative riversate nel trade.
L’adattamento e la rotazione delle tecniche sono imperativi.
Non esiste un sistema che funzioni bene su tutti i mercati e sempre. Le tecniche di ingresso nel trading (indicatori di trading, oscillatori, pattern, trading system) non contano quasi a nulla se si utilizza un corretto money management.
Lavorare con la leva è il miglior modo per capire quanto la psicologia del trading sia importante.
Non sottovalutate l’azione della leva finanziaria, anche i migliori professionisti si sono trovati in grossi guai quando l’hanno fatto.
Esiste un capitale psicologico oltre a quello monetario (il primo influenza pesantemente il secondo).
La situazione ideale di trading è quella che profitti e alle perdite dovrebbero lasciare il trader indifferente allo stesso modo. Ma la realtà è diversa e la mente gioca brutti scherzi quando il capitale psicologico si assottiglia.
Non si può descrivere con precisione la sensazione che prova un trader davanti ai grafici. I prezzi ora scorrono veloci, ora lenti, ora a favore della posizione assunta e altre volte contro. La tensione emotiva è presente, può essere governata, addomesticata, resa mansueta dal tempo ma c’è. Ed è sempre pronta ad esplodere e capace di rendere il trader estremamente euforico o emotivamente distrutto.
Il mercato intraday rivela chi sei, mette a nudo le tue debolezze e le tue energie, tempra e, se correttamente approcciato, rende in grado di raggiungere l’illuminazione di ogni trader: la visione neutra. Una sorta di indifferenza al rialzo e al ribasso, una continua osservazione dei prezzi che, fino a quando non danno chiari segnali rendono il trader capace di attendere l’occasione propizia.
Un trader professionista, qualsiasi sia la sua operatività, arriva ad uccidere le proprie opinioni, le possiede ma sono inanimate, incapaci di condizionare la trasmissione degli ordini.
Un trader professionista non è governato dalle emozioni ma dalla gestione del rischio e quindi non ha opinioni, cambia idea con il mercato, continuamente e, soprattutto, è sicuro di una sola cosa: sa di non poter prevedere nulla.
Un trader professionista uccide anche le previsioni con le proprie opinioni e si preoccupa di gestire il rischio accompagnando i prezzi quando il rischio è proporzionato al guadagno atteso.