Per guadagnare con il trading bisogna individuare i trend di mercato; non è certo un segreto e soprattutto non è certo una cosa facile. Ci sono molti metodi utili per studiare i movimenti dei prezzi sul mercato ma nessuno è perfetto. Non è possibile sapere con certezza quale sarà il movimento futuro dei prezzi e prendere una decisione sbagliata si traduce in una perdita di denaro. Ma esiste una regola che tutti i trader dovrebbero assolutamente implementare nelle proprie strategie, cioè una corretta gestione del rischio.
Poiché stai leggendo queste righe ed hai deciso di guadagnare soldi con il trading, allora la prima regola base è quella di stare sul mercato, imparare cioè a costruire una strategia che sia prima di tutto votata a difendere il nostro investimento. La corretta gestione del denaro, in altre parole il money management, è infatti la parte più importante del processo di trading. Il primo passo sta nella definizione di quanto denaro siete disposti a rischiare nell’attività di trading, mentre il secondo è quanto investire in una singola operazione, cioè la vostra tolleranza al rischio. Il money management, se efficace, può far la differenza tra un investimento di successo ed un conto che viene esaurito nel giro di pochi mesi.
Alla base del trading come nel poker ci deve essere utilizzato un corretto money management. Raramente i giocatori di poker, mai quelli che vincono, puntano tutte le fiches in un’unica mano. Nella maggior parte dei casi si tratterebbe di una mossa troppo azzardata. Se i giocatori di poker, come il trader rischia solo una parte del proprio denaro, sia in caso di vincita sia di perdita potranno giocare anche nella mano successiva avendo così la possibilità di recuperare il denaro perso. Se invece scommettono tutto ciò che hanno in un’unica puntata, potranno continuare a giocare solo se vincono. Come hai capito, questa è una regola che vale sia per il giocatore di poker che per i traders.
Gli investitori che hanno maggior successo nell’attività di trading sono quelli che si sono dotati di regole chiare riguardo alle transazioni e che riusciranno a tenere le emozioni sotto controllo. Parliamo di emozioni perché è inutile nasconderci che saremo soggetti a forti emozioni giacché in ballo c’è del denaro e, benché possa essere di diversa entità, perché il piacere adrenalinico di un trading di successo accomuna tutti i traders.
Vediamo ora le tre regole fondamentali cui si basi il money management:
- Sapere quanto si è disposti a rischiare
- Sapere come stabili il volume delle operazioni
- Non fare trading senza utilizzare lo stop loss
Sapere quanto si è disposti a rischiare
Sapere quanto si è disposti a rischiare ancora prima di entrare in un trade, in altre parole “la ricerca della consapevolezza”. Questa è la regola fondamentale per sopravvivere fino al giorno seguente. Se oggi non rischiate tutto il denaro che avete sul conto, domani potrete entrare in un altro trade, anche se avrete chiuso la giornata in perdita. In altre parole, mai investire tutto il denaro in una o due operazioni.
La prima cosa da fare è stabilire quale percentuale del portafoglio siete disposti a perdere in un’operazione. Una volta deciso questo, il resto è una semplice formula matematica.
Nell’attesa di formarvi una serie di regole dettate dalla vostra esperienza, seguite questa: si può rischiare in un’operazione all’incirca il 2% del capitale totale. Spetta a voi decidere se adottare un atteggiamento aggressivo o conservativo riguardo agli investimenti. Se la vostra propensione al rischio è alta, potete prendere in considerazione l’ipotesi di investire in un’operazione tra il 2 e il 5 percento del vostro capitale. Se la vostra propensione al rischio invece è bassa, potete investire tra l’1 e il 2 percento in un singolo ordine.
È consigliabile rischiare in un singolo trade all’incirca il 2% del capitale
Una volta stabilita la percentuale di capitale che siete disposti a rischiare, tutto ciò che vi resta da fare è inserire quel numero nella seguente equazione:
capitale disponibile x percentuale di rischio = importo a rischio
Ecco un esempio di come funziona.
Immaginatevi di avere un saldo contabile di 5.000 dollari sul conto e di voler rischiare il 2% della somma a vostra disposizione in un’operazione di trading. Se inserite questi numeri nell’equazione, risulterà che la somma massima da rischiare in un’operazione non dovrà superare i mille dollari.
$5.000 x 0,02 = $100
Ricordatevi che si tratta dell’importo massimo che siete disposti a rischiare in un’operazione. Ovviamente, se entrate in diversi trade, l’importo a rischio sarà superiore. Se le posizioni che avete aperto sono tre, potreste finire col rischiare complessivamente 3.000 dollari, anche se inizialmente vi eravate prefissati di rischiare solo 1.000 dollari a operazione. Una volta stabilito l’importo massimo che siete disposti a perdere, potete definire il volume del trading. Avete imparato che anche con solo 1.000 dollari potete muovere volumi importanti grazie alla leva finanziaria.
Pertanto da queste considerazioni: la perdita massima per ogni trade è quel capitale che si può sacrificare al rischio senza che ciò si ripercuota in maniera significativa sulla attività di trading futura o sul livello di serenità del trader.
Chi fa trading sa bene che se si perde metà del capitale, per recuperarlo occorre poi raddoppiare il capitale residuo: si fa in fretta a scendere ma la risalita è molto più dura.
Mettiamo in una tabella i livelli di perdita percentuale e la performance che sarà richiesta al capitale residuo per reintegrare l’importo del nostro investimento iniziale: all’aumentare della perdita è necessaria una percentuale sempre più elevata di profitti per il reintegro del capitale.
Il calcolo della performance richiesta per ricostituire il capitale è basato su una semplice formula:
P = [100 / (100 – L)] x L
dove:
P= performance necessaria per tornare in pareggio
L = percentuale di perdita subita.
Quella appena vista, è una tabella che tutti i trader hanno vissuto sulla propria pelle almeno una volta.
Quelli di successo sono coloro che vi hanno tratto l’insegnamento che la gestione del rischio è fondamentale per avere successo nel trading.
Sapere come stabili il volume delle operazioni
Sapere come stabilire il volume degli ordini è importante per prevenire un’esposizione non necessaria al rischio. Il volume delle contrattazioni equivale all’importo della valuta che si acquista in un trade.
Una volta stabilito quanto si è disposti a rischiare, si deve decidere come impostare il trade per evitare di trovarsi in situazioni in cui si rischia più del dovuto. Non è di alcuna utilità sapere qual è la propria propensione al rischio se poi ci s’imbarca in un trade in cui si mette a rischio una quantità eccessiva del proprio capitale.
Per stabilire il volume degli ordini, occorre decidere dove volete posizionare il limite alle perdite, il vostro stop loss (argomento trattato QUI). Una volta presa questa decisione, è necessario calcolare quanti sono i pip tra il punto in cui entrate nel trade e il punto in cui avete deciso di collocare lo stop loss: in altre parole, qual è la perdita massima per voi accettabile. A questo punto, per stabilire l’importo che siete disposti a rischiare, basta inserire quel valore in un’altra semplice equazione:
V=R/ (Rp-Vp)
dove:
V = volume del trade
R = importo a rischio ovvero massima perdita sostenibile
Rp = numero pip a rischio
Vp = valore di un pip
Conoscere con esattezza il volume del vostro trade sarà utile per eliminare uno dei peggiori nemici di un trader: l’ansia. I trader che non definiscono con esattezza il volume dei loro scambi vivono costantemente nella paura di perdere più capitale di quanto vorrebbero. Se riuscirete a eliminare il fattore paura dal vostro trading, prenderete decisioni indubbiamente migliori e certamente più profittevoli.
Non fare trading senza utilizzare lo stop loss
Abbiamo già parlato degli ordini limite e stop loss. Ma giacché parliamo di regole, quella di posizionare i propri stop rientra a pieno titolo tra le regole d’oro da seguire.
Un ordine stop loss è un ordine che s’impartisce al broker per indicargli quando uscire dal trade se la coppia di valute raggiunge un determinato livello di prezzo. Gli ordini stop loss consentono di cautelarvi dalle perdite anche quando non siete seduti di fronte al vostro computer; si tratta di un aspetto essenziale, poiché è impossibile monitorare fisicamente le proprie posizioni 24 ore su 24. E come già detto, farlo non sarebbe una buona idea per il successo del vostro trading.
Se acquistate una coppia di valute, disporrete l’ordine di stop in un punto sotto il prezzo attuale per cautelarvi nel caso in cui essa cambi direzione e inizi a muoversi al ribasso. Se vendete una coppia di valute, collocherete l’ordine di stop loss in un punto sopra il prezzo attuale per cautelarvi nel caso in cui essa inizi a muoversi al rialzo.
Come funziona:
Immaginatevi di acquistare la coppia EUR/USD a 1.14000. L’analisi dei grafici vi dice che c’è un forte supporto all’incirca cinquanta pip al di sotto di questo livello di prezzo a 1.3950 e concludete che se la coppia EUR/USD perfora questo livello, con tutta probabilità continuerà a scendere.
Se così fosse, visto che avete acquistato la coppia di valute, vi trovereste a perdere del denaro, per cui decidete di uscire dal trade se essa scende al di sotto di 1.3950. Per tutelare il vostro conto, impartite al vostro broker un ordine stop-loss a 1.3940 che gli dirà di uscire dal trade se EUR/USD tocca il livello di prezzo di 1.3940 (lasciatevi dieci pips di tolleranza). In una simile evenienza il vostro broker uscirà automaticamente dal trade a qualunque ora del giorno o della notte e voi godrete di un sereno riposo.
Gli ordini di stop loss vi cautelano durante il trading, e svolgono un ruolo cruciale in tutte le decisioni di money management.
Nessun trader di successo effettua un’operazione senza aver inserito un ordine di stop loss.
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