2 Ottobre, 2025
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    Come InvestireAcquistare nei Ribassi Conviene Davvero? La Strategia Buy the Dip

    Acquistare nei Ribassi Conviene Davvero? La Strategia Buy the Dip

    Acquistare nei Ribassi Conviene Davvero? La Strategia Buy the Dip

    Ogni investitore, prima o poi, si trova davanti a un grafico in caduta libera e si pone la stessa domanda: è il momento giusto per entrare? La tentazione di acquistare azioni o un ETF dopo una correzione importante è forte. L’idea di ottenere un asset “in saldo” è seducente. Tuttavia, agire d’impulso può trasformare un’occasione in un disastro. La verità è che “buy the dip” non è una strategia improvvisata, ma una tecnica che richiede metodo, pazienza e dati concreti.

    In questo approfondimento scoprirai come investire oggi in modo più consapevole durante i ribassi, utilizzando approcci collaudati da banche d’investimento, indicatori quantitativi e regole di gestione del rischio che possono fare la differenza tra una perdita e un’opportunità reale.

    Cos’è la strategia “Buy the Dip” e perché tanti sbagliano ad applicarla

    Il concetto di buy the dip ruota attorno all’acquisto di un titolo dopo una correzione di prezzo significativa. L’obiettivo è anticipare il rimbalzo, acquistando a un prezzo più basso e rivendendo quando il mercato torna a salire. Ma comprare un’azione solo perché è scesa di prezzo non basta. Serve comprendere quanto è scesa, perché è scesa e se ha davvero le basi per risalire.

    Molti investitori cadono in trappole emotive, credendo di aver trovato un affare, per poi scoprire che il titolo continua a perdere valore. Ecco perché è fondamentale affiancare alla psicologia del mercato delle vere strategie di investimento efficaci nei ribassi.

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    Strategie professionali per applicare il “Buy the Dip” in modo strutturato

    Strategie professionali per applicare il “Buy the Dip” in modo strutturato

    Quando si parla di strategie di investimento, la tentazione di agire d’istinto può rivelarsi disastrosa, soprattutto durante i ribassi. Affidarsi a modelli adottati da istituzioni finanziarie offre un vantaggio: ridurre l’emotività e basarsi su logiche di gestione del rischio consolidate.

    Strategia JP Morgan: accumulo progressivo a livelli prestabiliti

    JP Morgan suggerisce un approccio a scaglioni, conosciuto come “Phase Accumulation Model”. La logica è semplice: non esporsi completamente all’inizio, ma costruire la posizione solo se il prezzo continua a scendere.

    Come funziona:

    • In caso di correzione del 10% dal massimo recente, si investe una prima tranche pari al 30% dell’importo totale destinato a quell’asset.
    • Se il ribasso prosegue e raggiunge il 20%, si aggiunge una seconda tranche del 50% rispetto alla posizione iniziale.
    • Con un calo del 30%, si conclude con una terza tranche equivalente al 70% della prima.

    Vantaggio principale: questo modello permette di abbassare il prezzo medio di carico man mano che il titolo scende, migliorando la posizione di partenza in vista di un rimbalzo.

    Secondo l’analisi interna di JP Morgan, questa strategia ha generato rendimenti mediamente superiori del 22% nelle fasi di recupero rispetto a investimenti in un’unica soluzione.

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    Strategia Goldman Sachs: calibrare l’investimento sulla volatilità

    Goldman Sachs propone una metodologia alternativa, fondata sull’analisi della volatilità implicita, utilizzando il VIX come parametro guida. In pratica, più il mercato è instabile, più l’investitore deve essere cauto.

    Il modello prevede:

    • Calcolare il rapporto tra VIX medio (storico) e VIX attuale.
    • Moltiplicare questo rapporto per la dimensione della posizione base per ottenere l’esposizione corretta.

    Esempio: se il VIX medio è 16 e l’attuale è 24, il moltiplicatore sarà 16/24 = 0,66. In tal caso, un investitore che avrebbe voluto investire 10.000€ in condizioni normali, ora ne investirà solo 6.600€.

    Perché funziona: l’eccesso di volatilità spesso riflette panico o eccesso di paura sul mercato. Ridurre l’esposizione in quei momenti consente di proteggere il capitale ed eventualmente rafforzare la posizione quando la volatilità si normalizza.

    Strategia Morgan Stanley: conferma tecnica e valore fondamentale

    La strategia più sofisticata è quella definita da Morgan Stanley come “Fundamental & Technical Confirmation”, che unisce l’analisi fondamentale con quella tecnica per selezionare punti d’ingresso ad alta probabilità.

    I criteri di ingresso sono due:

    • Prezzo inferiore alla media mobile a 200 giorni, segnale tecnico di sottovalutazione e pressione ribassista eccessiva.
    • Rapporto P/E (prezzo/utili) inferiore del 10-15% rispetto alla sua media quinquennale, evidenziando una valutazione sottostimata rispetto alla sua storia.

    Nel campione analizzato da Morgan Stanley, oltre l’80% delle posizioni aperte con questa doppia conferma ha prodotto profitti durante le fasi di ripresa. È particolarmente utile su titoli di alta qualità e può essere applicato sia in ottica di breve termine (swing trading), sia in ottica long term su portafogli azionari diversificati.

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    Indicatori essenziali per capire quando acquistare nei ribassi

    Il successo nel buy the dip non dipende solo dalla strategia, ma anche dalla capacità di leggere correttamente il mercato. Esistono segnali quantitativi e qualitativi che aiutano a identificare il momento in cui un ribasso si sta esaurendo e sta emergendo una vera opportunità.

    Volume: il segnale più concreto nei momenti di stress

    Durante i ribassi, il comportamento del volume è cruciale. Secondo una ricerca di Bank of America, nei principali minimi di mercato degli ultimi 25 anni, il volume ha superato del 150% la media mobile a 20 giorni.

    Questo fenomeno è noto come flush-out: una fase in cui molti investitori liquidano in perdita, generando un eccesso di vendite. È in questi momenti che i fondi istituzionali e gli investitori professionali iniziano a entrare in modo selettivo.

    Put/Call Ratio: la paura come segnale contrarian

    Il put/call ratio misura il numero di opzioni put acquistate rispetto alle call. Quando questo indice supera 1,2, significa che molti investitori stanno comprando protezione ribassista, segnale di panico.

    Statisticamente, nei tre mesi successivi a questi picchi, l’S&P 500 ha registrato rimbalzi positivi nell’83% dei casi, con un rendimento medio vicino al 12%.

    Flussi istituzionali: leggere dove va il denaro professionale

    JP Morgan ha osservato che, quando i fondi d’investimento aumentano la quota di liquidità sopra il 5% del portafoglio, significa che stanno aspettando il momento giusto per rientrare. Nei sei mesi successivi a questi picchi di liquidità, i rendimenti dell’S&P 500 raddoppiano rispetto ai periodi con liquidità bassa.

    Chi investe osservando questi flussi può anticipare i movimenti di grandi capitali, anziché subirli.

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    Come investire oggi nei ribassi evitando errori costosi

    Investire in un mercato che sta scendendo può essere emotivamente difficile. Ma con il giusto approccio, è anche uno dei momenti più redditizi per costruire posizioni solide. Il punto non è comprare quando tutti sono ottimisti, ma quando la qualità si trova a sconto per motivi temporanei.

    Costruire un piano d’azione preciso

    Prima ancora di pensare a quale titolo acquistare, ogni investitore dovrebbe disporre di:

    • Una soglia di rischio massima accettabile per ogni operazione (ad esempio il 2-3% del capitale).
    • Un piano di accumulo chiaro, che rispetti le soglie di ingresso.
    • Una lista di aziende di qualità, già analizzate in base a fondamentali, valutazioni e posizione tecnica.

    Evitare la trappola del “tutto subito”

    Uno degli errori più comuni è quello di investire l’intero capitale in un unico punto di ingresso. Quando il prezzo continua a scendere, si resta bloccati e senza risorse per mediare. Anche per i titoli più solidi (come Microsoft, Amazon, Tesla o ETF su indici), è preferibile suddividere l’investimento in 2 o 3 tranche.

    La qualità paga sempre nel tempo

    Scegliere titoli con bilanci solidi, crescita dimostrata e vantaggio competitivo permette di resistere anche a ribassi prolungati. Se il titolo offre anche un buon dividendo, è possibile compensare parte della volatilità con rendimenti da cedola mentre si attende la ripresa.

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    Amministratore e CEO del portale www.doveinvestire.com, Simone Mordenti è anche analista finanziario, trader con oltre 25 anni di esperienza. Classe 1974, si avvicina al mondo del trading, ed in particolare agli investimenti su indici di borsa e azioni, grazie all’affiancamento di esperti del settore. Una forte passione per le scienze statistiche e l’analisi tecnica sui mercati finanziari, da diversi anni si occupa di giornalismo finanziario in diversi portali del settore, in veste di analista tecnico e trading advisor.
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