L’attuale scenario economico ci presenta un dato interessante: l’inflazione negli Stati Uniti ha mostrato un rallentamento nel mese di giugno. L’aumento è stato del 0,2% rispetto al mese precedente, sia per l’indice principale che per quello di base, che esclude cibo ed energia. Su base annua, l’inflazione principale si è attestata al 3,0%, il livello più basso da agosto 2021, mentre l’inflazione di base è stata del 4,8% annuo, il valore più basso da ottobre 2021.
L’Inflazione e i suoi Componenti
Il calo dell’inflazione Usa è stato principalmente dovuto al calo del prezzo delle auto usate, che ha registrato una diminuzione del 5,2% su base annua. Tuttavia, ci sono altri dati che rimangono preoccupanti. Ad esempio, l’indice per l’alloggio ha contribuito significativamente all’aumento dell’inflazione mensile, insieme all’energia, che ha registrato un aumento del 0,6% rispetto al mese precedente. Su base annua, l’energia ha registrato una diminuzione del 16,7%.
I servizi continuano a guidare l’inflazione, con un aumento del 6,2% su base annua. Tra questi, i servizi di alloggio sono aumentati del 7,8% su base annua e i servizi di trasporto del 8,2% su base annua.

Le Implicazioni per la Politica Monetaria
Questi dati potrebbero avere implicazioni sia per la politica monetaria che per la campagna elettorale del presidente Joe Biden. Nonostante il rallentamento dell’inflazione, rimane ancora sopra l’obiettivo del 2% della Federal Reserve. I mercati continuano a vedere una pausa e continuano a spostare in avanti le probabilità di una recessione nella seconda metà del 2024.
L’Inflazione e i Mercati
I mercati hanno reagito in modo positivo a questi dati. Il dollaro (FX:USDOLLAR) ha perso quasi un punto percentuale e praticamente tutte le valute ne hanno beneficiato. Le azioni hanno fatto molto bene, soprattutto il Nasdaq, che beneficia sempre molto dai regimi disinflazionistici, che ha fatto più di un punto due percentuali.
Tuttavia, quando c’è tanto ottimismo e avidità nei mercati, questo potrebbe essere un problema. Storicamente, un eccesso di ottimismo ha sempre portato a problemi. Oggi, ciò che possiamo dire è che i mercati continuano a vedere una pausa e continuano a spostare in avanti le probabilità di una recessione nella seconda metà del 2024.
Conclusioni
Nonostante l’ottimismo, è ancora troppo presto per festeggiare. Ci sono alcuni componenti all’interno dell’inflazione che potrebbero ancora essere motivo di preoccupazione per la banca centrale. Ad esempio, l’inflazione dei servizi rimane alta e lontana dal 2% che è l’obiettivo dove vogliono portare l’inflazione. I modelli di previsione vedono l’inflazione alla fine dell’anno al 3,2%, più di 120 punti base sopra l’obiettivo delle banche centrali.
In definitiva, è importante continuare a monitorare i dati economici e adattare le proprie strategie di conseguenza. Ricordate, gli investitori non è indovinare il futuro, ma avere un processo analitico che prende come input i dati macroeconomici che escono giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, e ottenere i segnali per entrare nei sottostanti e negli asset che mostrano il maggior vantaggio statistico.
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