Non farm payrolls (NFP), a dicembre creati solamente 199 mila posti di lavoro, tasso di disoccupazione scende però al 3,9%.
Luci e ombre nel report di dicembre sul mondo del lavoro. Molto deludente la creazione di nuovi impieghi ma forte calo del tasso di disoccupazione. I dati contrastati non dovrebbero cambiare le scelte dei membri del FOMC in merito alle strategie monetarie per l’anno in corso.
L’US Bureau of Labor Statistics (BLS) ha comunicato che, nel mese di dicembre, nei settori non agricoli, si è registrato un aumento di 199 mila nuovi posti di lavoro, dato ben peggiore rispetto alle attese del consensus (+400k nuovi impieghi). Il tasso di disoccupazione scende al 3,9% (aspettative al 4,1%).
Riviste al rialzo le cifre dei mesi scorsi (+141 mila posti di lavoro in totale rispetto alle stime precedenti). Il dato di ottobre è stato rivisto al rialzo di 102 mila unità a +648k, quello di novembre di 39 mila unità a +249k.
Il tasso di partecipazione alla forza lavoro si è attestato al 61,9% (ancora ben lontano dai livelli di febbraio quando si attestava al 63,3%). I salari medi salgono dello 0,6% m/m (consensus +0,4%). I salari sono saliti del 4,7% a/a (consensus +4,2%).
Il numero di disoccupati che hanno dichiarato di essere in sospensione temporanea dalle attività lavorative (“temporary layoff”) si sono attestati a 812k milioni di unità (poche variazioni rispetto al mese precedente). I disoccupati che hanno perso del tutto il posto del lavoro si sono attestati a 1,7 milioni (408k in più rispetto a febbraio 2020).
Volatilità sul dollaro sui mercati valutari. La FED si focalizzerà più su inflazione che su lavoro
C’era tantissima attesa per le cifre macroeconomiche sul mondo del lavoro americano per cercare di avere più certezze sulle prossime mosse della Federal Reserve. I mercati scontano ormai da qualche giorno dopo la pubblicazione delle minute dell’ultimo meeting del FOMC un 2022 con tanti rialzi dei tassi di interesse. Almeno 3 secondo le stime derivate dall’andamento dei rendimenti dei Treasuries.
Il dato molto deludente sulla creazione di posti di lavoro a dicembre è stato compensato dal forte calo del tasso di disoccupazione, dal rialzo del tasso di partecipazione alla forza lavoro, dalla crescita dei salari e dalla revisione al rialzo della creazione dei posti di lavoro a ottobre e novembre (+141k).
Escludendo i non farm payrolls, le altre cifre sul report sul lavoro americano sono state nel complesso positive.
Crediamo che le cifre macro di oggi non abbiano un particolar impatto nelle prossime scelte della FED. Gli esperti della banca centrale statunitense continueranno a essere sempre più focalizzati sull’andamento dei prezzi al consumo.
Riteniamo che i verbali della FED di dicembre abbiano già dato una idea sulle prossime decisioni di Powell e degli altri banchieri centrali. Pensiamo sia altamente probabile un rialzo del costo del denaro di 25 bps già nel mese di marzo e altri 3 rialzi dei tassi di interesse nel corso dell’anno.
Commento di Filippo Diodovich, senior strategist di IG Italia
Profilo dell’analista
Filippo A. Diodovich, Market Strategist per IG, è un esperto di analisi fondamentale e tecnica, applicata ai mercati finanziari (azionari, valutari, obbligazionari, delle commodities e dei derivati).
Dopo aver conseguito una laurea in Economia Politica all’Università Bocconi di Milano inizia il proprio percorso professionale nel 2002 presso l’ufficio studi di una delle maggiori banche d’affari statunitensi per poi passare nel 2003 a lavorare per un’azienda italiana specializzata nell’utilizzo delle metodologie dell’analisi tecnica per valutare l’andamento delle piazze finanziarie. È entrato a far parte del team di IG nel 2012.