Fed e Bce al centro dell’attenzione. Settimana decisiva sul futuro dei tassi di interesse

Settimana importante sui mercati finanziari, gli operatori si concentrano sui due eventi più importanti di dicembre, il meeting del Fomc (inizia domani e termina mercoledì) e la riunione della Bce di giovedì.

Due appuntamenti di grande importanza dove le due la banche centrali dovranno esprimersi sul futuro dei tassi di interesse.

Salvo particolari sorprese le previsioni parlano chiaro, la Bce non metterà mano sui tassi, mentre la Fed dovrebbe alzare il costo del denaro di 25 punti base. Se ne parla da tempo di questa decisione da parte della Fed ed oggi nulla può far pensare il contrario.

C’è però da sottolineare che oltre all’inflazione c’è un altro fattore che preoccupa il FOMC: si tratta del rischio che si creino “squilibri” di tipo finanziario. I banchieri hanno citato in proposito il livello elevato dei prezzi degli asset, basti guardare i ripetuti record raggiunti da Wall Street, e la volatilità bassa, esprimendo il timore che un repentino cambio di rotta dei prezzi degli asset possa avere effetti dannosi per l’economia. A favore del possibile rialzo dei tassi da parte della Fed ci sono però i buoni dati sul lavoro e la crescita della spesa dei consumatori.

La situazione dei principali asset in attesa delle decisioni della Fed e Bce

I tassi di interesse sono un elemento fondamentale per la valuta del paese. Questa settimana l’attenzione degli operatori è tutta rivolta verso il cambio Euro Dollaro.

La decisione (scontata) della Fed di alzare di 25 punti del costo del denaro all’1,25-1,5% favorirà quasi certamente il Dollaro USD con conseguenti rialzo nei confronti delle dirette contro valute.

Se prendiamo in riferimento il cambio euro dollaro, nelle ultime due settimane ha visto scendere la moneta unica da 1,1959 a 1,1730 di venerdì. Un movimento ribassista che potrebbe far sembrare che i mercati abbiano già “scontato” il rialzo dei tassi americani.

Discorso simile per l’oro le cui quotazioni sono scese vicino ai minimi da 4 mesi. Il rialzo dei tassi di interesse favorisce infatti gli investimenti a maggiore rischio, facendo scendere gli asset considerati più sicuri, come per esempio l’oro. Inoltre un Dollaro più forte rende meno appetibile l’oro nei confronti degli investitori con valute estere.

In vista della stretta monetaria da parte della Fed attesa per questa settimana le previsioni vedono un indebolimento dell’Euro nei confronti un proseguimento ribassista dell’Oro.

Seguiremo le evoluzioni dei mercati finanziari con notizie e spunti operativi. In seguito riportiamo i livelli operativi per il cambio euro/dollaro e il mercato dell’oro.

Analisi grafica e livelli operativi su Euro/Dollaro

Il cambio euro/dollaro nel momento in cui scriviamo si trova a 1,1794 in rialzo dello 0,21%.

Se l’euro dovesse salire e rompere il livello di resistenza a 1,1795 dollari, l’obiettivo sarà quello di raggiungere e testare zona 1,1806 e se il trend continua, il prossimo livello importante è a 1,1835 dollari.

Se l’euro dovesse scendere sotto al supporto a 1,1749 dollari, cercherà di raggiungere il prossimo supporto a 1,1716 e in caso di ulteriore rottura, il trend al ribasso continuerà verso 1,1703 dollari.

Questo il grafico Euro/Dollaro in tempo reale

Analisi grafica e livelli operativi del mercato dell’ORO

Nel momento in cui scriviamo l’ORO si trova a 1.250 dollari l’oncia in rialzo dalla chiusura di venerdì.

Se i prezzi dell’oro dovessero superare il prossimo livello di resistenza a 1.252 dollari, l’obiettivo sarà quello di raggiungere e testare i 1.256 dollari e se il trend continua, il prossimo livello importante è a 1.261 dollari l’oncia.

Se il metallo prezioso dovesse invece scendere sotto al livello di supporto a 1.243 dollari, cercherà di raggiungere il prossimo supporto a 1.239 e in caso di ulteriore rottura, il trend al ribasso continuerà verso 1.235 dollari l’oncia.

Questo il grafico dell’Oro in tempo reale

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