Warren Buffett rompe la sua tradizionale cautela politica e lancia un segnale d’allarme. Le ultime dichiarazioni di Berkshire Hathaway indicano che le tariffe commerciali USA imposte da Donald Trump potrebbero rallentare l’economia, minacciare la crescita e influenzare negativamente i mercati.
L’ultimo bilancio sotto la guida di Warren Buffett
Il 2 agosto 2025, Berkshire Hathaway ha diffuso i risultati del secondo trimestre, uno degli ultimi report prima del ritiro di Warren Buffett da CEO, previsto tra meno di cinque mesi.
I conti operativi hanno mostrato solidità, ma il mercato ha espresso delusione per l’assenza di riacquisti di azioni proprie. In questa fase, ogni parola nei documenti ufficiali assume un peso particolare per gli investitori, che cercano di interpretare la visione di Buffett sul futuro economico.
All’interno del rapporto, l’azienda ha evidenziato i rischi derivanti dalle politiche tariffarie di Trump, definendole un fattore di incertezza capace di incidere in modo significativo sui risultati futuri.
Perché Berkshire Hathaway osserva da vicino le tariffe commerciali USA
La portata del conglomerato guidato da Buffett è tale da offrire una prospettiva privilegiata sull’economia statunitense. Berkshire Hathaway possiede partecipazioni in settori chiave: assicurazioni, trasporti ferroviari, energia, immobiliare e un portafoglio azionario da circa 300 miliardi di dollari.
Proprio questa diversificazione permette a Buffett e al suo team di percepire rapidamente eventuali cambiamenti nelle dinamiche di domanda, nei costi di approvvigionamento e nelle catene di fornitura. Negli ultimi mesi, la società ha registrato un incremento delle pressioni legate alle tariffe commerciali USA, che in molti casi hanno superato le previsioni iniziali:
- circa 15% per le importazioni dalla maggior parte dei Paesi;
- tra 20% e 40% per determinate categorie di beni provenienti da nazioni specifiche.
Secondo Buffett, queste misure rappresentano una tassa aggiuntiva che, alla fine, ricade sempre su imprese e consumatori.
Le parole di Buffett sui dazi Trump
Già nei primi anni 2000, Buffett aveva messo in guardia contro i rischi di un ampio deficit commerciale. Nel 2025, durante un’intervista con CBS, ha definito i dazi Trump “un atto di guerra in un certo senso” e ha ribadito che, storicamente, le tariffe si traducono in un aumento dei prezzi al consumo.
«La fatina dei denti non li paga» ha dichiarato, sottolineando che il costo ricade sull’economia reale.
L’impatto previsto sui settori economici
Nel report, Berkshire Hathaway ha avvertito che le tensioni geopolitiche e commerciali, unite alla volatilità delle tariffe, potrebbero incidere su:
- disponibilità e costi delle materie prime,
- efficienza della supply chain,
- domanda dei consumatori.
Il gruppo non esclude effetti negativi su gran parte delle attività operative e sugli investimenti azionari. Questo rischio appare più concreto se si considera la recente tendenza delle aziende a rinviare assunzioni e spese in conto capitale in attesa di maggiore chiarezza sul quadro normativo e commerciale.

Inflazione, occupazione e rischio di stagflazione
Le tariffe commerciali USA non solo aumentano i prezzi di settori come abbigliamento, giocattoli ed elettrodomestici, ma possono innescare un effetto a catena sull’economia.
Se le aziende trasferiscono integralmente i costi ai clienti, si crea pressione inflazionistica. Se invece assorbono parte dei costi, i margini si riducono, limitando investimenti e posti di lavoro.
Il pericolo più rilevante è la stagflazione, condizione in cui inflazione e disoccupazione crescono contemporaneamente, costringendo la Federal Reserve in una situazione complessa, nella quale ogni scelta di politica monetaria può produrre effetti collaterali indesiderati.
Perché gli investitori devono prestare attenzione
Dall’aprile 2025, i mercati sono riusciti a mantenere una certa stabilità, interpretando la strategia di Trump come un alternarsi di pressioni e concessioni. Tuttavia, l’accumulo di dati macro negativi e l’incertezza persistente potrebbero modificare rapidamente il sentiment degli investitori.
Per Warren Buffett, ignorare a lungo gli effetti dei dazi Trump sarebbe un errore. Il conglomerato di Omaha è un indicatore anticipatore della salute economica degli Stati Uniti e, secondo il suo fondatore, i segnali attuali meritano un’attenta valutazione.
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